“HI!”: è un’esclamazione concentrata in monosillabo a dare il titolo al cartellone 2024-25 di “ScenarioDanza”, firmato dal coreografo e regista Roberto Zappalà. Due sole lettere che formano una sigla dai contenuti profondi e universali. La scelta conferma l’attitudine a privilegiare l’analisi del presente, che da sempre caratterizza il fondatore e direttore artistico di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza, riconosciuto dal Ministero della Cultura quale centro di rilevante interesse nazionale. Come nota l’artista etneo: “Hi sta per ciao, salve, ma al contempo sta per Human Intelligence da opporre ad AI (Artificial Intelligence). Nel mio lungo cammino – spiega ancora Zappalà – ho condiviso diversi linguaggi contemporanei del corpo, ma anche riflessioni più generali stimolate dai nostri titoli. Il progresso è inevitabile nonché auspicabile, mi piace però ragionare su questioni di opportunità ed etica, ovviamente dal punto di vista di chi lavora artisticamente con il corpo. Il nostro lavoro, quello “artigianale” degli artisti che hanno a che fare con il corpo dal vivo, credo debba essere quello di continuare a creare un ambiente sempre più indirizzato verso l’incontro fisico ed emozionale con e tra il pubblico, provando a raccontare le nostre emozioni”.
È quello che succederà nella variegata sequenza di spettacoli che dal 28 settembre 2024 al 2 marzo 2025 porterà sul palco 8 titoli in abbonamento, e 2 fuori abbonamento. L’inaugurazione è fissata per questo week end, sabato 28 (ore 20:45) e domenica 29 settembre (ore 19) con l’anteprima assoluta di “Gisellə”. Il balletto romantico per antonomasia viene reinterpretato da Nyko Piscopo e la compagnia partenopea Cornelia per esaltare il tema dell’amore oltre il genere, il pregiudizio e l’inganno, in un tempo – il nostro – ancora segnato dalla stigmatizzazione.
Il primo spettacolo in abbonamento, “Into the silence”, arriva dalla Francia il 19 e 20 ottobre, con il coreografo Yuval Pick e i danzatori del Centre Choréographique National de Rillieux-la-Pape. Ispirato dalle “Variazioni Goldberg” di Bach, Pick mira ad un’armonia privilegiata e priva di artifici tra l’espressività del corpo e uno straordinario spartito musicale.
Il 9 e 10 novembre sarà la volta di “Gran Bolero”, una coreografia dello spagnolo Jesús Rubio Gamo, che schiera 12 danzatori delle compagnie En-Knap dalla Slovenia e Zagreb Dance dalla Croazia, insieme per una grande coproduzione che vuole essere un inno alla danza e al movimento, un lavoro sull’incontro con l’altro e sulla resistenza.
Il 23 e 24 novembre, dopo il successo nella passata stagione, la compagnia tedesca toula limnaios torna con “volto umano”. La coreografa greca Limnaios si infiltra nel microcosmo sociale sempre più individualista e violento ed esplora le debolezze dell’umanità in una dinamica travolgente.
Il 14 e 15 dicembre in programma “dalla A alla Z”, che vedrà due compagnie di spicco, Spellbound Contemporary Ballet e Compagnia Zappalà Danza, condividere il palcoscenico, dando vita a un incontro tra le poetiche dei rispettivi coreografi, Mauro Astolfi e Roberto Zappalà, in cui le differenze diventano fonte di ispirazione reciproca.
A gennaio, al Teatro Sangiorgi, in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini si terranno due diversi appuntamenti. L’11 e 12 gennaio, ocram dance movement presenta la prima siciliana di “Finger food” di Claudio Scalia e Marco Laudani. Gli interpreti orbitano intorno a un tavolo, elevato a “luogo dell’anima”, dove il contatto con l’altro risveglia i sensi e stimola l’intelletto.
Il 25 e 26 gennaio, i nove danzatori della CZD2 presentano “Melting Pot 01.16”, lavoro esplosivo che riunisce in una composizione originale frammenti di diverse creazioni realizzate nel corso del tempo da Roberto Zappalà, in un intreccio avvincente con una parte inedita appositamente composta.
L’8 e 9 febbraio, la compagnia tedesca of curious nature presenta “A Late Summer Night’s Dream” in cui il coreografo Helge Letonja esplora la ricerca di connessione e fisicità: in una notte d’estate inoltrata, un gruppo di giovani si raduna in un bosco, luogo di promessa e scoperta; stati estatici e onirici si alternano, fino a quando la notte svanisce.
Il ciclo di spettacoli in abbonamento si conclude con il pluripremiato coreografo Josef Nadj, di origine ungherese e francese d’adozione, che l’1 e 2 marzo presenta “Full Moon”, spettacolo ammaliante e viscerale che rende omaggio ai grandi musicisti jazz. In scena 7 interpreti e lo stesso autore.
Fuori abbonamento il 22 febbraio andrà in scena “The End The End” di Petra Fornayová (Slovacchia), che con testi, proiezioni video e azioni sceniche esplora il concetto di fine in diverse forme: la fine della carriera artistica, della vita fisica e della vita sociale, come dissonanza tra l’individuo e la società.
Questo il percorso tracciato da Roberto Zappalà con il cartellone “HI!”, potente racconto dell’umana avventura, mentre l’intelligenza artificiale avanza a grandi passi: “Ho come l’impressione che ci stiamo avviando verso una totale pandemia della solitudine. Attraverso l’intelligenza artificiale si tende ad allontanarsi dall’altro essere umano, forse perché è più comodo raccontare o farsi raccontare storie virtuali. Le posizioni dei più grandi studiosi, filosofi, scienziati sono tra loro molto differenti; io continuerò a dare il mio piccolo contributo, attraverso il lavoro di artista, nel sostenere le attività e l’incontro tra le persone, mettendo l’individuo e la sua dignità al centro dei nostri ‘giochi’”.