Molti sorrisi, sguardi concentrati su dibattiti di interesse sociale ma anche qualche lacrima di commozione e grande successo di pubblico per la prima giornata del Catania Book Festival. Venerdì sono stati tantissimi i lettori, soprattutto giovani, alla scoperta delle case editrici indipendenti che animano la Fiera del libro con proposte spesso fuori dai soliti schemi.
Con “Atlante delle guerre e dei conflitti”, a cura di Amnesty International, il pubblico ha ascoltato il portavoce Riccardo Noury e il giornalista Raffaele Crocco, sottolineare che almeno due sono gli elementi fondamentali per comprendere davvero i conflitti: la “geografia che ci fa capire per quale ragione ci sono degli scontri in atto” e il racconto di quanto subiscono i civili, perché nelle guerre “nove persone su dieci sono civil. È anche importante scoprire come gli esseri umani, anche nelle situazioni più estreme come la guerra, riescono e cercano di ricostruire una quotidianità”.
Pubblico appassionato di narrativa per Veronica Raimo, l’autrice che ha ricevuto il Premio Strega Giovani e il Premio Viareggio, accompagnata da Lorena Spampinato. I suoi undici racconti dal titolo “La vita è breve, eccetera” (Einaudi) propongono “un punto sbilenco rispetto a cui accadono delle cose. – ha detto la scrittrice- Mi piace immaginare la scrittura come fosse la sala d’attesa prima dell’operazione. Lì dove qualcosa deve ancora accadere, c’è un punto di vista, una fragilità…”
Con il suo “Succede di notte”, Valeria Montebello, sceneggiatrice, scrittrice e nome noto al pubblico per il podcast “Il sesso degli altri”, ha presentato il suo romanzo d’esordio edito da Feltrinelli. Intervistata dal giornalista Dario De Luca, l’autrice si focalizza sui millennial: “figure goffe, tragicomiche, che inciampano nelle relazioni, che non sanno spiegarsi”, personaggi che stanno al confine tra la nostalgia di un mondo analogico sfiorato e uno digitale in cui sono immersi e nel quale cercano di rimanere a galla, a volte nuotando con disinvoltura, altre annaspando.
Azzurra, la protagonista, è un’ anti- Bridget Jones: la donne che fanno di tutto per conquistare un principe azzurro moderno, mito dei film anni ’90, non esistono più.
Sala pienissima di lettrici e lettori di tutte le età per “Amore e Phyco” di Federica Cacciola. L’autrice ha esordito senza mezzi termini esclamando, sorriso alle labbra: “Ne abbiamo le palle piene dell’amore” e affidando la sua storia ad Anna e Marco, due persone con nulla di speciale, normali, in cui tutti possiamo immedesimarci, ma rifacendosi anche al mito, di cui però punta a smontare molti luoghi comuni.
Intervistato dal giornalista Mauro Gemma, Roberto Guardo, ricercatore, sismologo e divulgatore scientifico sui suoi canali social “Guardovulcani”, ha presenta il suo libro “È stato il terremoto?”, appena pubblicato da People. In dialogo aperto con il pubblico l’autore ha posto l’accento sui difetti dello storytelling giornalistico a proposito degli eventi sismici in Italia. L’autore punta il dito contro il palinsesto televisivo: “Perché in Italia almeno una volta al giorno passano l’oroscopo in TV o le previsioni meteo e non un bollettino sismico, visto che siamo uno dei paesi più sismici al mondo?”. Per l’autore lo Stato dovrebbe occuparsi di prevenzione mentre media e giornalisti dovrebbero evitare i toni sensazionalistici e tecnicamente imprecisi, investendo risorse e tempo nella formazione più adatta alla buona divulgazione scientifica.