“Sette sorelle” che conservano un patrimonio naturalistico inestimabile: botanico, faunistico, geologico, paesaggistico. Sono le aree protette gestite, ormai da un quarto di secolo, dall’Università di Catania, la cui bellezza e importanza è raccontata nella mostra temporanea dal titolo “RISERVAto A TUTTI – Viaggio sensoriale nelle aree protette di UNICT“, progettata dalla docente Fernanda Cantone (Sds Architettura e Patrimonio culturale) e realizzata dall’area della Terza missione dell’Università in collaborazione con l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, ospitata nella sede del Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane (Palazzo centrale d’Ateneo, piazza Università) e visitabile gratuitamente fino al 31 ottobre prossimo.
Le più famose fra tutte sono sicuramente l’Isola Bella e l’Isola Lachea, la prima dichiarata riserva naturale orientata, la seconda integrale, a partire dal 1984, per i loro elementi naturalistici esclusivi e gli ambienti marini di grande varietà e pregio. L’elenco comprende anche le Rni “Immacolatelle e Micio Conti” a San Gregorio, “Villasmundo – Sant’Alfio” e “Grotta Palombara” in territorio di Melilli e “Grotta Monello” in Contrada Perciata a Siracusa, e il Vallone di “Piano della Corte” ad Agira.
Dalle zone emerse a quelle sotterranee, dalle isole agli ipogei, la mostra offre a tutti l’opportunità di esplorare la straordinaria biodiversità delle riserve naturali gestite dall’Atm di Unict, che ha assorbito alcune delle competenze del vecchio Cutgana, il centro di ricerca che ne curava la tutela e la valorizzazione fino a qualche anno fa. Attraverso pannelli informativi e installazioni, i visitatori potranno vivere un’esperienza coinvolgente e multisensoriale, che propone percezioni visive, tattili ed acustiche.
“Siamo davvero orgogliosi di essere l’unica istituzione accademica a cui la Regione siciliana, da 25 anni, abbia affidato la gestione delle riserve naturali”, ha premesso il rettore Francesco Priolo, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della mostra che si è tenuta martedì sera al Palazzo centrale, che ha ospitato anche la lectio magistralis del prof. Francesco Petretti, uno dei maggiori esperti italiani di biodiversità, sulle sfide e le opportunità legate alla conservazione della natura. “Da molto tempo ormai ci occupiamo di conservazione della natura – ha proseguito il rettore –, e questa mostra, che offre al grande pubblico l’opportunità di fruire di questo patrimonio in maniera originale, per me rappresenta anche l’occasione per ringraziare tutti gli addetti che ogni giorno lavorano nelle riserve per monitorarle e promuoverle anche mediante progetti di educazione ambientale e specifici percorsi didattici per gli alunni delle scuole e iniziative di ricerca”. Il vicesindaco Paolo La Greca, intervenuto in rappresentanza del primo cittadino, ha accennato invece alla nascita e all’esperienza del Cutgana, la cui eredità oggi è stata raccolta dall’Atm e viene trasfusa nell’impegno quotidiano dell’Ateneo nel progettare, realizzare e gestire attività concrete per la sostenibilità.
“Venticinque anni sono una ricorrenza significativa – ha sottolineato la delegata alla Terza Missione Alessia Tricomi –, che rendono il modello del nostro ateneo un ‘unicum’ nazionale e gratificano l’intera attività di ‘engagement’ di Unict, forte del recente accreditamento del Museo delle Mirabilia e di Città della Scienza al Sistema museale nazionale del Ministero della Cultura e dei 146 mila visitatori registrati lo scorso anno dai musei universitari catanesi”. “La scelta di affidare la gestione delle aree protette ad associazioni e all’università – ha affermato Francesco Picciotto, dirigente del Servizio Aree naturali protette del dipartimento regionale all’Ambiente – è una scommessa vinta. Qualora si andasse verso l’istituzione di un’agenzia unica per le riserve, mi auguro che questo patrimonio di esperienze non vada disperso”.
La mostra “RISERVAto A TUTTI” è quindi un invito rivolto a tutti, per riflettere sul nostro rapporto con la natura e impegnarsi per un futuro più sostenibile, come emerge chiaramente dal suggestivo videomapping che è stato proiettato sulla facciata del Palazzo centrale. “Ho preso spunto anche da alcuni versi di Emily Dickinson che descrivono la natura attraverso i sensi – ha raccontato la curatrice Fernanda Cantone -, e in questo modo abbiamo provato a raccontare le riserve attraverso un percorso che comprende isole, epigei e ipogei”. “Ci attendiamo un grande interesse da parte delle scuole – ha aggiunto la delegata al Sistema museale d’Ateneo e direttrice del Museo Germana Barone –, anche per quelle caratteristiche di accessibilità ampliata che favoriscono il superamento delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali e la rendono ‘una mostra per tutti e tutte’ all’interno di un museo per tutti e tutte”.