DanzaSpettacolo

Una straordinaria esplosione di fantasia, di corpi che raccontano desideri, speranze e solitudini, una magistrale e terapeutica iniezione di vita e di ottimismo grazie ad una fusione illuminata tra le nuove tendenze della danza contemporanea – con l’immancabile apporto drammaturgico di Nello Calabrò – e i tre capisaldi della danza del Novecento (“Après-midi d’un faune”, “Bolero” e “Le Sacre du Printemps” su musiche di Claude Debussy, Maurice Ravel e Igor F. Stravinskij. Il tutto in una coinvolgente scenografia e sotto il titolo di “Trilogia dell’estasi” con i tre iconici pezzi musicali legati dai travolgenti, attuali, brani techno.

Stiamo parlando della nuova produzione della Compagnia Zappalà Danza del coreografo catanese Roberto Zappalà, “Trilogia dell’estasi” che, dopo la prima assoluta al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ed i sold out di Firenze e Milano, è stata applaudita, dal 6 al 13 ottobre al Teatro Bellini di Catania, bissando i consensi di pubblico e critica già ottenuti e preparandosi ad una lunga tournée presso prestigiosi teatri e festival italiani.

Trilogia dell’estasi – Ph. Serena Nicoletti

In 70’, intensi, minuti Roberto Zappalà, autore di coreografia, regia, scene e luci e con la solida ed affiatata orchestra del “Bellini” di Catania, diretta, con grande maestria, da Vitali Alekseemok, costruisce uno spettacolo – arricchito dagli originali costumi (firmati dello stesso Zappalà in collaborazione con Veronica Cornacchini) – ambizioso, dalle mille suggestioni, dai tanti richiami e simbolismi. Una sorta di scommessa al quale il coreografo etneo pensava da oltre dieci anni, cercando i dettagli giusti, la chiave per far camminare assieme, attraverso una idea drammaturgico-coreografica azzeccata, le tre iconiche musiche di Debussy, Ravel e Stravinskij, lavorando con efficacia sullo spazio e creando un ambiente scenico, dove si muovono gli interpreti della Compagnia Zappalà Danza, che, di volta in volta, si modifica, si restringe, si allarga, amplificando così la creazione.

Al centro dell’atto unico, le relazioni umane e i rapporti tra uomini e donne in una riflessione sulle derive della società contemporanea strizzando l’occhio alla forza evocativa del passato. Nel primo segmento della Trilogia, “L’après midi d’un faune”, ritroviamo l’esclusione, il corteggiamento e l’erotismo. Dopo un inizio con figure in nero con mantelli e teste d’ariete il fauno di Zappalà esprime una solitaria eccitazione con una gestualità dal ritmo masturbatorio, virando poi sul saluto su un piccolo tappeto decorato affiancato da teschietti; in “Bolero”, emerge invece l’inclusione, il vizio, la passione e la lussuria, si cita “Eyes Wide Shut” di Kubrick con danzatori mascherati ed incappucciati che poi rivelano i corpi nudi sotto il mantello, volti in maschera con ai piedi, maschi e femmine, tacchi alti, mentre la musica incalza su duetti in nudo.

Cade la rete – FOTO SERENA NICOLETTI

Nel terzo ed ultimo segmento della Trilogia, “Le sacre du printemps”, affiorano la persecuzione e il sacrificio, ma anche la coesione, lo stordimento tipico di chi, senza capire, si muove in gregge, dominano costumi con colori sgargianti e tutti si stravolgono in una coreografia che li accomuna in un totale annientamento come in una festa intrisa di alcol e droga. Tutti si agitano, da soli ed insieme, come accade oggi alla società contemporanea, che – allo stesso tempo – vuole esprimere la propria individualità e aprire un fronte comune per risvegliarsi insieme e lottare. Alla fine, però, quella grande rete appesa per tutto il tempo dello spettacolo sopra le teste dei danzatori, cade su di loro e li imprigiona. Uomini e donne non trovano, quindi, scampo, l’esaltazione, la disumanizzazione del nostro tempo e della nostra società ci inchioda alle nostre colpe e non c’è alcuna via d’uscita.

Lo spettacolo intriga, prende, il pubblico, sin dall’inizio e la “Trilogia” di Zappalà risulta un’opera sicuramente da vedere, sentire e far maturare dento. I tre pezzi si svolgono nella stessa scenografia pop, con scritte luminose che luccicano su un’ipotetica metropoli con allusioni grafiche e riferimenti al disfacimento della società contemporanea. Filo conduttore, ma anche introduttivo e finale, delle tre partiture, frammenti di una musica techno di Tujamo, Vinne e Murotani rintronante e tanto cara al pubblico giovanile e che rimanda all’ambiente volutamente alienante dell’attuale discoteca.

Applausi finali – Foto Serena Nicoletti

Davvero formidabili sulla scena gli scatenati interpreti (Samuele Arisci, Faile Sol Bakker, Giulia Berretta, Andrea Rachele Bruno, Corinne Cilia, Filippo Domini, Laura Finocchiaro, Anna Forzutti, William Mazzei, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Thomas Sutton, Paola Tosto, Alessandra Verona, Erik Zarcone), ma in generale colpisce tutta la potenza di fuoco della Compagnia Zappalà Danza che regala al pubblico catanese un’altra sua perla ed il coreografo Roberto Zappalà, sempre alla ricerca di nuovi spunti e stimoli dalla danza contemporanea e dalle icone del passato, invita ancora una volta, con la sua elettrizzante creazione, a riflettere sulle contraddizioni, sui vizi e sulle illusioni della società contemporanea.

“Après-midi d’un faune”, “Bolero” e “Le Sacre du Printemps”  (Trilogia dell’estasi)

Prima assoluta 30/31 maggio 2024 | Festival del Maggio Musicale Fiorentino | Auditorium Zubin Mehta (Firenze)

Musiche di Claude Debussy, Maurice Ravel, Igor’ F. Stravinskij e AA.VV.

Compagnia Zappalà Danza

Danza e collaborazione: Samuele Arisci, Faile Sol Bakker, Giulia Berretta, Andrea Rachele Bruno, Corinne Cilia, Filippo Domini, Laura Finocchiaro, Anna Forzutti, William Mazzei, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Thomas Sutton, Paola Tosto, Alessandra Verona, Erik Zarcone

Coreografia, regia, scene e luci Roberto Zappalà

Direttore Vitali Alekseenok

Drammaturgia Nello Calabrò

Assistente alle coreografie Fernando Roldan Ferrer

Costumi Roberto Zappalà in collaborazione con Veronica Cornacchini

Realizzazione costumi Majoca

Realizzazione scene Peroni S.p.a.

Direttore allestimenti scenici Arcangelo Mazza Goatmask Giada Russo Art Atelier
Direzione tecnica Sammy Torrisi

Direzione generale Maria Inguscio

Una co-produzione Scenario Pubblico | Compagnia Zappalà Danza Centro di Rilevante Interesse Nazionale, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Firenze), Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape (Lione), Fondazione I Teatri (Reggio Emilia), MilanOltre Festival (Milano),Teatro Massimo Bellini (Catania)

Orchestra e Tecnici del Teatro Massimo Bellini

Coproduzione Scenario Pubblico|Compagnia Zappalà Danza Centro di Rilevante Interesse Nazionale, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Firenze), Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape (Lione), Fondazione I Teatri (Reggio Emilia), MilanOltre Festival (Milano), Teatro Massimo Bellini (Catania).

Foto: Serena Nicoletti

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