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Una storia di grande forza e suggestione che parla di un amore potente che non trova modo di concretizzarsi. Da martedì 26 novembre, ore 21 (a domenica 1 dicembre) va in scena al Teatro Vitaliano Brancati di Catania “Un Sogno a Istanbul” di Alberto Bassetti, per la regia di Alessio Pizzech. Lo spettacolo, tratto dal bestseller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul”, vede protagonisti Maddalena Crippa e Maximilian Nisi, Mario Incudine (che firma anche le musiche) e Adriano Giraldi. Lo spettacolo, che non è una commedia, non è una tragedia non è un musical, ma è una Ballata, una forma unica nel suo genere con canzoni che rendono il racconto estremamente travolgente, porta in scena l’amore unico, quanto maledetto. Al centro della storia Maximilian von Altenberg (Maximilian Nisi), ingegnere austriaco, razionale, occidentale e il suo amore per Maša (Maddalena Crippa), austera, selvaggia, bellissima vedova, madre di due figlie. Di questa speciale complementarietà si nutre la loro attrazione, nata a Sarajevo dove il protagonista viene mandato per un sopralluogo nell’inverno del ’97 e alimentata da una passione instabile frutto di un destino infame, che con crudeltà prima li infiamma e poi li allontana. Il distacco, il ritorno in patria. L’attesa di un nuovo incontro. Prima di ritrovare Maša passeranno tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d’amore che lei gli cantava. Quando finalmente si ricongiungono il destino torna a scagliarsi come una tempesta sul relitto del loro amore: Maša è malata, ma la passione è più forte di ogni cosa e finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi: comincia un’avventura che porterà Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito e resurrezione.
“Questo spettacolo – racconta Maximilian Nisiè frutto di un lavoro meraviglioso che abbiamo affrontato insieme e che attraverso parole, canti e musiche restituiamo per raccontare un’emozione. La mela cotogna è il frutto originario della Turchia. Un frutto che unisce i popoli. È poesia, nostalgia, dolore. È il legame tra il passato e il presente. Un viaggio nel tempo, verso le nostre tradizioni, alla riscoperta delle nostre origini”.
La figura femminile di questo testo, Maša, è una donna musulmana speciale, dalla grandissima femminilità. Maddalena Crippa, che la interpreta, dice: “E’ uno spettacolo davvero unico nel suo genere non solo per la storia d’amore bellissima che racconta ma proprio per questa sua formula atipica. Sono diventata molto selettiva sui testi che mi vengono proposti ma quando Pizzech mi ha raccontato questo progetto il racconto mi ha sedotta e conquistata. L’esperienza di incontro con tutti coloro con cui ho lavorato a questo spettacolo è stata bellissima, intensa, proficua e di condivisione e sono certa che questo traspaia”.
“Cerco di restituire un racconto scenico – conclude il regista – che le nuove generazioni condividano perché la memoria del sangue versato non sia dimenticata e perché un’Europa sempre più indifferente si accorga delle proprie macerie dell’anima. Una storia che vive sul palcoscenico perché i giovani di oggi non restino senza padri come è stata la mia generazione. Il racconto di questo amore è un paradigma della grande storia come è sempre ogni amore che scompagina i confini della nostra anima e ci spinge verso territori sconosciuti e la violenza dei sentimenti si confonde alla rabbia che porta al conflitto chiamato guerra”.

Un sogno a Istanbul                          

con Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine e Adriano Giraldi

regia di Alessio Pizzech

Testo di Alberto Bassetti, liberamente tratto da “La cotogna di Istanbul” di Paolo Rumiz

scene e costumi Andrea Stanisci

musiche Mario Incudine

luci Eva Bruno

produzione La Contrada Teatro Stabile di Trieste/ Arca Azzurra

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