Uno spettacolo di grande effetto, una operazione culturale raffinata che rende omaggio al grande compositore toscano Giacomo Puccini nell’anno delle celebrazioni per il centenario della sua morte. La Compagnia Teatri d’Imbarco di Firenze ha messo in scena, dal 10 al 12 gennaio, al Teatro del Canovaccio di Catania, come terzo spettacolo della stagione “Attraverso”, l’avvincente pièce “La cameriera di Puccini”, scritta e diretta, con garbo e competenza, da Nicola Zavagli e che si avvale dell’interpretazione di François Meshreki e Beatrice Visibelli e con l’intermezzo musicale curato dal soprano Kasumi Hiyane e dal maestro, al piano, Alistair Sorley. Il lavoro, in circa 70 minuti, con un impianto scenografico essenziale, con i costumi di Cristian Garbo ed il gioco luci di Michele Redaelli riesce a fondere ottimamente musica e teatro, proponendo il racconto drammaturgico e le apparizioni in musica delle celebri eroine pucciniane.
La vicenda si svolge nel 1908 quando giunge da Firenze a Villa Puccini, a Torre del Lago, un giovane ed acerbo giornalista (reso da un convincente François Meshreki) per intervistare il maestro Giacomo Puccini e viene accolto da Marianna, la cameriera di casa (una rigorosa Beatrice Visibelli) che racconterà le emozionanti storie delle opere di Puccini, ma anche il suo essere mondano, la sua simpatia e la sua dolorosa malinconia che si riflette nella calma immobilità del piccolo lago.
Dall’iniziale diffidenza della cameriera si passerà poi ad un rapporto amichevole con il giovane cronista, appena laureato in botanica e che l’aiuterà a guarire le sue rose malate e ad un certo punto il racconto della loquace cameriera, segretamente innamorata del maestro, si tingerà anche di giallo, narrando così dell’indagine che avvolse casa Puccini, ovvero il caso del suicidio della povera Dorina (Doria Manfredi), giovane ragazza a servizio della villa per il quale furono coinvolti il maestro Puccini e la gelosa moglie donna Elvira.
In scena, intervallata dalle romanze più note del maestro Puccini, la storia e le curiosità degli scandali che accompagnarono il compositore, la forte gelosia della moglie e l’amore incondizionato delle donne che lo circondarono, attraverso la passione segreta di Marianna, donna ironica, che lascia trasparire un leggero velo di malinconia e tristezza parlando della sua vita fatta di stracci e pulizie resa, però, felice dal suo inconfessato amore.
Con la sua recitazione e gestualità, i movimenti, il suo timbro di voce con la tipica cadenza toscana, Beatrice Visibelli disegna con grande simpatia ed autorevolezza il ruolo della cameriera di Puccini, spalleggiata da un compiacente François Meshreki nei panni del giovane e curioso giornalista che alla fine, venuto a conoscenza della triste storia del suicidio della povera Dorina consegna a Marianna il taccuino con tutti i suoi preziosi appunti per l’articolo sul maestro. Alla riuscita di questo piccolo e grande capolavoro teatrale contribuiscono la vibrante voce del soprano Kasumi Hiyane accompagnato al piano dal maestro Alistair Sorley che eseguono arie celebri tratte dalle opere di Puccini che hanno scandagliato l’animo femminile. Alla fine dello spettacolo applausi convinti e calorosi da parte del pubblico presente nell’accogliente sala del “Canovaccio” per una delicata e ben costruita pièce che sicuramente rende omaggio al maestro Giacomo Puccini.