DanzaSpettacolo

Rivedere la luce dopo il tunnel, elaborare l’accettazione della perdita. “Anche la fine graduale, e perciò non necessariamente violenta, può inizialmente essere spiacevole. Ma poi arriverà il sollievo. Lo intuisco. Lo so. Lo sento”. La citazione è tratta dal romanzo di Peter Macsovszky “Tantalópolis”, principale fonte di ispirazione dello spettacolo di danza, parole e immagini “The End The End”, firmato dalla coreografa, regista e performer Petra  Fornayovà, in scena fuori abbonamento sabato 22 febbraio alle 21:00 a Scenario Pubblico. Attraverso testi, proiezioni video e azioni sceniche, viene proposta una riflessione sulla fine in diverse forme: la fine della carriera artistica, la fine della vita fisica, la fine della vita sociale – come forma di dissonanza tra l’uomo e la società.

Si tratta del penultimo appuntamento della stagione “Hi!” firmata dal direttore artistico Roberto Zappalà. La sigla sta per Human Intelligence, a sottolineare il valore del rapporto imprescindibile tra il corpo e la mente da cui scaturisce l’interazione tra gli esseri umani: dimensione irrinunciabile, che non può  essere sacrificata da un uso non adeguato della pur preziosa Artificial Intelligence. L’importanza del fattore umano emerge con chiarezza anche in “The End The End”, ospitato nell’ambito delle azioni della rete BeInternational. Dopo il debutto nel 2018, è stato infatti realizzato un nuovo allestimento nel febbraio  dello scorso anno sempre nell’A4 space a Bratislava. E lo Slovak Arts Council ha sostenuto la creazione e la ripresa dello spettacolo.

Opera multidisciplinare che fonde teatro, danza, musica e arti visive, “The End The End” nasce dalla visione creativa dell’artista slovacca, che firma il concept, i testi e la regia.  Ad accompagnarla sul palco, il performer Vlado Zboroň, in un dialogo scenico che intreccia movimento, parola e canto.

Ci vengono offerti mondi paralleli possibile funzionamento, la necessità di decidere si confronta con la casualità degli eventi. L’esperienza visiva è arricchita dai contributi del visual artist e direttore tecnico Jakub Pišek, mentre la colonna sonora, curata da Fero Király, avvolge lo spettatore in un’atmosfera evocativa. La stessa Fornayová dà voce al canto che attraversa la performance, aggiungendo una dimensione emotiva e sensoriale unica.

I testi di Peter Macsovszky (“Tantalópolis” ) e Peter Šulej (“Archetypal Summer”, “The End of Blue Period”) costituiscono la base letteraria dello spettacolo, fornendo un tessuto narrativo che si intreccia con le suggestioni visive e sonore. Il testo fornisce immagini precise, mentre il movimento apre significati esatti delle parole.

In particolare, “Tantalópolis” è dello scrittore slovacco Peter Macsovszky, pubblicato nel 2019. L’autore esplora qui temi come l’identità, la memoria e la società contemporanea attraverso una narrazione complessa e ricca di simbolismo. Macsovszky è noto per il suo stile sperimentale e l’uso innovativo del linguaggio, che rendono questo libro particolarmente affascinante per chi ama la letteratura impegnativa e riflessiva.

Last but not least, la proiezione video determina il quadro visivo dell’intera performance, creando uno spazio per l’esistenza di due personaggi nella mappa delle vite possibili. La cura dopo la fine. Per un nuovo inizio.

Sabato 22 febbraio 0re 21.00 – INGRESSO UNICO 5,00 euro

 Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza – Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza

Via Teatro Massimo, 16 – Catania – INFO: tel. (+39) 095 2503147 – email: info@scenariopubblico.com – www.scenariopubblico.com

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