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Il 50% dei siciliani è indebitato e addirittura il 54% di questi ha più di un debito. È quanto rivelato dallo studio KRUK: Giornata Senza Debiti’, che l’esperto del debito ha commissionato ad AstraRicerche durante la prima edizione della Giornata senza Debiti, a novembre scorso. La ricerca esplora, anche in Sicilia, un aspetto dei debiti che dovrebbe essere preso più in considerazione e cioè quello psico emotivo. Eppure, lo stato d’animo in una situazione economica complessa è fondamentale per risalire la china! Basti pensare a quanto la parola ‘fiducia’ viene detta nel commentare l’andamento dei mercati in finanza.

Secondo lo studio, che ha fatto un focus sulla regione anche i cittadini siciliani, in una situazione di debito tendono ad accusare non solo le conseguenze economiche ma soprattutto quelle psico-emotive, aggravate in molti casi dal senso di vergogna che costringe le persone ad isolarsi. KRUK Italia, che da 10 anni opera nel Paese anche nei debiti privati, ritiene che sia proprio il silenzio il primo limite da superare in una situazione debitoria. Parlarne vuol dire rendersi conto di non essere soli ed è il primo passo per agire e cominciare a prendere la situazione in mano. Ma la strada da fare per superare questo tabù è tanta: seppur il 50% dei siciliani ammette di avere un debito, il 45% del campione considera i debiti un tema circondato da silenzio e vergogna e il 36% non riesce a parlarne con gli altri, amici o famigliari, e preferisce tenere per sé questa “macchia”. L’indebitato si trova di fronte a varie tipologie di conseguenze, che per il 72% sono, come ci si può aspettare, economiche, ma per ben il 60% sono psicologiche, come l’ansia, le conseguenze sulla salute fisica e mentale e il rischio di isolamento, che, se sommate a quelle sociali come la compromissione dei rapporti con i familiari, superano quelle economiche (77% totale). L’impatto sulle proprie condizioni di vita è quindi tangibile su più fronti.

 

Ma quali sono i motivi che spingono i siciliani a contrarre un debito, senza sapere ciò che questo comporterà? Tra le principali ragioni per cui si indebitano c’è al primo posto, con il 31%, acquisti importanti per i quali non si hanno liquidità, al secondo posto l’aumento del costo della vita (30%), al terzo posto chi ha un debito per ripagare un altro debito (17%) e subito fuori dal podio, chi ha contratto un debito per aprire un’attività (13%).

 

“Parlare di debiti può essere difficile e spesso le persone non sono nemmeno consapevoli di essere indebitate, basti pensare a chi non sa che la carta di credito è a tutti gli effetti una forma di debito, solo che a un mese di distanza dall’acquisto. E non sono neanche consapevoli delle conseguenze, ormai certe, che possono derivare da debiti non pagati, tra cui l’instabilità finanziaria, le azioni legali e i problemi di credito a lungo termine. Eppure, proprio parlare è il primo passo per trovare una soluzione. In quanto osservatori privilegiati dell’andamento dei debiti, possiamo confermare che i privati che risanano la loro posizione finanziaria non solo possono tornare ad avere accesso ad altri prodotti finanziari, perché considerati nuovamente affidabili; ma ritrovano un maggiore benessere psico-emotivo generale”, dichiara Tomasz Kurr, Ceo di KRUK Italia.

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