FOCUS SUI CONTESTI DI INTERVENTO
Still I Rise opera in alcuni dei contesti più difficili al mondo, portando istruzione gratuita e di qualità ai bambini più vulnerabili. Il report si concentra sugli studenti e le famiglie che afferiscono alle sue scuole. Di seguito, i dati salienti.
YEMEN
Nel Paese, il 66% delle famiglie assistite dall’organizzazione è sfollato interno e il 36% dipende interamente dagli aiuti umanitari. Il reddito medio mensile della famiglia è di 200-300 euro al mese e molti bambini dai 12 anni in su, ma talvolta anche a partire dagli 8 anni, non hanno altra scelta che lavorare per aiutare la famiglia a sopravvivere. Questo fenomeno compromette la loro salute e impedisce anche l’accesso all’istruzione.
Critica anche la condizione delle donne: come emerge dalle interviste realizzate alle famiglie afferenti alla scuola di Still I Rise, il 72% delle donne non ha mai frequentato la scuola e nel 54% dei casi si è registrato il fenomeno dei matrimoni precoci. Questa usanza è spesso percepita come unica soluzione alla povertà estrema, ma comporta la perdita di opportunità educative e un futuro incerto per molte ragazze.
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
In RDC, la migrazione interna verso i poli minerari come Kolwezi ha portato molte famiglie a condizioni di estrema precarietà. Della popolazione afferente alla scuola di Still I Rise, il 70% delle famiglie lavora stabilmente nelle miniere. I minori iniziano a lavorare in media all’età di 13 anni e casi estremi segnalano bambini di 1-2 anni coinvolti nell’attività.
L’accesso all’istruzione è una grande sfida soprattutto per le donne: del campione intervistato, più del 30% non ha mai frequentato la scuola, mentre una quota significativa non ha mai superato la scuola primaria. Inoltre, Il matrimonio precoce è ampiamente diffuso e le donne si ritrovano a ricoprire il ruolo di capofamiglia nel 53,5% dei casi a causa dell’abbandono del coniuge, della sua migrazione per motivi di lavoro o del suo decesso. Questa condizione espone le donne a un carico significativo di responsabilità economiche e sociali, spesso aggravato dalla mancanza di opportunità lavorative dovuta a un accesso limitato all’istruzione.
COLOMBIA
Con un reddito medio di soli 278 euro al mese, in Colombia molte delle famiglie, coinvolte nello studio, lottano per garantire i bisogni primari. La dipendenza da lavori informali e saltuari lascia migliaia di bambini senza prospettive future. La bassa scolarizzazione, con il 50% delle famiglie che ha lasciato la scuola prima dei 16 anni, limita le opportunità di lavoro qualificato, rafforzando il ciclo della povertà intergenerazionale.
Tra le famiglie intervistate, il 94% è guidato da donne, anche nel caso in cui vi sia il compagno o il marito. Il distretto di Ciudad Bolívar (Bogotà) evidenzia un forte squilibrio nella gestione familiare, dove le donne affrontano il peso economico della gestione famigliare senza supporto stabile, spesso in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Nel 54% dei casi, inoltre, la maternità è arrivata nell’età dell’adolescenza.
KENYA
Nella baraccopoli di Mathare a Nairobi dove risiedono oltre 500.000 abitanti, l’80% delle famiglie vive in baracche di lamiera con una sola stanza, con scarso accesso all’acqua corrente e largo utilizzo di latrine pubbliche condivise. Secondo quanto riportato dal Ministero dell’Educazione kenyota, solo il 50% dei bambini completa la scuola primaria e molti lavorano per contribuire al reddito familiare, occupandosi di raccolta rifiuti o lavori nei mercati.
Sei ragazze adolescenti su dieci non hanno accesso a prodotti per l’igiene mestruale, fattore che ne limita la frequenza scolastica, e per le donne è molto difficile anche accedere ai servizi di assistenza prenatale e postnatale, con conseguente rischio di complicazioni durante la gravidanza e il parto. La violenza di genere è un ulteriore ostacolo: il 40% delle ragazze tra i 12 e i 18 anni ha subito molestie o violenze fisiche (fonte Kenya Gender Report, 2023).
SIRIA
Oltre il 70% delle abitazioni nel Paese è stato danneggiato o distrutto dalla guerra. Il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, mentre il salario medio mensile è inferiore ai 20 dollari: 8 donne sfollate su 10 non hanno accesso a reddito stabile.
A causa dell’assenza di risorse economiche, 1 bambino su 4 lavora per contribuire alla sopravvivenza della famiglia e il 60% delle bambine che vivono nei campi profughi non frequenta la scuola. Tra gli studenti di Still I Rise, il 98% vive in tenda e il 39% è orfano di padre o madre.
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