Uno spettacolo, una performance della squadra, del team di Scenario Pubblico di Catania, guidata dal suo direttore artistico Roberto Zappalà, rappresenta sempre un evento imperdibile. È l’occasione per toccare con mano l’arte, la danza, la cultura, le meraviglie di tutti i linguaggi artistici. Ed in apertura del Catania Contemporanea/FIC Festival, giunto alla sua sesta edizione (con l’acronimo di “Focolaio di Infezione Creativa” che riassume le finalità del festival ovvero diffondere l’arte in modo capillare, come un’infezione che si propaga e genera nuove connessioni), lo scorso 29 aprile, nella suggestiva location di Piazza Dante, davanti all’imponente Chiesa di San Nicolò l’Arena, si sono moltiplicate, incrociate, abbracciate le emozioni assistendo ad un possente spettacolo, in anteprima, “Aspettando il Fuji”, che anticipa la nuova creazione di Roberto Zappalà “Brother to Brother: dall’Etna al Fuji”, che debutterà in prima assoluta al Teatro Comunale di Modena il prossimo 31 ottobre.
Si tratta di un progetto patrocinato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), realizzato in collaborazione con l’Associazione Musicale Etnea e col patrocinio del Comune di Catania. Sul palco, come per magia si muovono otto danzatori e i Munedaiko, musicisti consacrati alla pratica del tamburo tradizionale giapponese Taiko, sulle musiche originali di Giovanni Seminerio, che per quasi 60 minuti incantano il pubblico, dando vita a uno spettacolo coinvolgente che unisce danza e musica in un’esperienza visiva e sonora unica. Un vero e proprio un dono alla città, ad ingresso libero, allestito sul sagrato di San Nicolò l’Arena nella Giornata mondiale della danza, accolto in modo straordinario da un pubblico straripante ed entusiasta.
Nel dialogo tra i due vulcani (Fuji ed Etna) la musica non è solo accompagnamento, ma elemento fondamentale che dialoga con la danza e con il tema della natura primordiale ed i tamburi Taiko dei Munedaiko (https://munedaiko.com), maestri del tamburo tradizionale giapponese, assumono un ruolo centrale, diventando la voce dei vulcani. I ritmi dei tamburi rappresentano il battito del cuore dei vulcani, la loro energia vitale e la loro forza distruttiva. Il loro suono potente e incalzante accompagna i movimenti dei danzatori, amplificando l’intensità delle scene e creando un’atmosfera davvero elettrica e coinvolgente.
Tra echi profondi di tamburi giapponesi e corpi in movimento che vibrano all’unisono con le percussioni, la rappresentazione trasforma Piazza Dante in un vortice di emozioni, evocando un ponte tra Oriente e Occidente, civiltà distanti eppure affini, nella consapevolezza di una prorompente fratellanza vulcanica e certo non solo geofisica.
Dopo l’inizio dello spettacolo affidato al fascino, all’eleganza del trio italo- giapponese dei Munedaiko (i fratelli Mugen, Naomitsu e Tokinari Yahiro) entrano in scena i danzatori della Compagnia Zappalà Danza (Samuele Arisci, Faile Sol Bakker, Giulia Berretta, Filippo Domini, Anna Forzutti, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Alessandra Verona, Erik Zarcone) e interagiscono con classe, forza e fluidità con i maestri del tradizionale taiko, conquistando la platea grazie ad una performance visivamente e musicalmente travolgente, incentrata sulla coreografia e regia di Roberto Zappalà, con il supporto della drammaturgia di Nello Calabrò.
Al centro del progetto protagonista è l’Etna, in attesa della produzione integrale dove i fratelli del titolo “Brother to Brother” indicano appunto i due vulcani per eccellenza nella storia e nell’immaginario simbolico del mondo. In questa anteprima prevale la danza “barocca”, coinvolgente e percussiva, che ben si allinea e accorda alla frastagliata irregolarità dell’Etna e al suo essere potenza in atto, aspettando il lavoro completo in cui si ammirerà la calma, la perfezione geometrica del vulcano giapponese.
“L’Etna è possente, ti fa pensare ad un gigante saggio, talvolta è terribile, ma anche allora sembra scuotere le sue catene con l’ineluttabilità misteriosa d’un destino notturno”. (Fosco Maraini)
L’interazione tra danzatori e musicisti produce una possente energia che evoca la metafora del magma, del ribollio incessante, dello scorrere e scoppiare. Ed i tamburi provocano bolle di suoni, di ritmi che sembrano esplodere nelle orecchie e nel cervello degli spettatori. Ritmi sfrenati, incessanti, che i danzatori seguono e provocano in un fluire continuo in scena, tra lo stupore e la meraviglia del pubblico in rigoroso silenzio. Molto apprezzato, oltre all’aspetto drammaturgico e coreografico e ai tappeto sonoro composto da Giovanni Seminerio, il corposo e solenne soundscape che mette in notevole risalto i cori originali che riportano in mente atmosfere di antica sacralità e ripropongono testi e cadenze dei canti gregoriani. Lo spettacolo, nella sua perfezione, nella sua sacralità, ha fatto registrare, in questa sua anteprima, una grande partecipazione collettiva, regalando una serata di straordinaria cultura ed arte ai catanesi ed offrendo un vero e proprio tributo al dialogo tra culture ed all’inquieta forza simbolica dell’Etna. Applausi scroscianti ed entusiasti alla fine per la performance, pergli artisti protagonisti in scena. Tutto in attesa della nuova creazione di Roberto Zappalà “Brother to Brother: dall’Etna al Fuji”.
“Aspettando il Fuji” ricordiamo che ha inaugurato il “Catania Contemporanea/FIC Festival” che anima la città, con la sesta edizione, fino all’11 maggio 2025 con una serie di importanti proposte. La kermesse, promossa da Scenario Pubblico, Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza riconosciuto dal Ministero della Cultura, è curata dalla visionaria concezione del suo direttore artistico Roberto Zappalà.
Ed il percorso creativo di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza, dal 2022 acclamato Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza, continua, quindi, tra gli apprezzamenti del pubblico. Il riconoscimento arriva dal MiC a coronamento della lunga storia della Compagnia e del suo fondatore Roberto Zappalà: 35 anni di attività, costellata di riconoscimenti in Italia e all’estero e la realizzazione – 23 anni fa – di uno spazio all’avanguardia, Scenario Pubblico, grazie a fondi privati e della Comunità Europea, primo esempio in Italia di centro coreografico europeo.
Aspettando il Fuji
Drammaturgia: Nello Calabrò
Regia e coreografia: Roberto Zappalà
Musica live: Munedaiko
Soundscape: Giovanni Seminerio
Danza e collaborazione, i danzatori della Compagnia Zappalà Danza: Samuele Arisci, Faile Sol Bakker, Giulia Berretta, Filippo Domini, Anna Forzutti, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Alessandra Verona, Erik Zarcone
Musicisti live: Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro (Munedaiko)
Assistente alle coreografie: Fernando Roldàn Ferrer
Luci e costumi: Roberto Zappalà
Realizzazione costumi: Majoca
Coproduzione Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza – Centro di Rilevante Interesse Nazionale e Fondazione Teatro Comunale di Modena, in collaborazione con Civitanova Danza e Fuori Programma Festival | con il patrocinio di INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e del Comune di Catania | con il sostegno di MiC Ministero della Cultura e Regione Siciliana Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo
Catania Contemporanea/ 6° FIC Festival – 29 aprile 2025 – Piazza Dante – Catania