“Viaggio al termine della notte”, il romanzo visionario di Louis Ferdinard Céline, al Teatro Romano di Catania venerdì 6 giugno alle ore 21.00 in una messa in scena curata da Elio Germano e Teho Teardo in tour da ben quindici anni e organizzata dall’Associazione Musicale Etnea. Lo spettacolo ripropone alcuni frammenti del testo di Céline in una partitura in cui la disperazione grottesca del capolavoro di Celine trova nuove dinamiche espressive combinandosi con archi, chitarra baritona ed elettronica.
La parola e il suono, la voce e la musica sono intimamente legati, i due artisti -Germano e Teardo- in questa ricerca di vibrazione hanno generato in un percorso-modello grazie la quale hanno attraversato testi di Dante, Pasolini, Gino Strada.
Da questa modalità sonora emergono nuove prospettive espressive sulle disavventure di Bardamu, sugli orrori e la follia della guerra che travolge le relazioni tra gli uomini quanto i continenti. Il pessimismo sulla natura umana, sulle istituzioni, sulla società e sulla vita in generale, diviene inconsolabile fino a non concedere più alcuna speranza all’umanità.
La dimensione scenica, scarna e immersa nel buio, si fa più intensa tra le pietre antiche del teatro romano, si fa spazio aperto a questa scrittura sonora imprevedibile, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline.
FORMAZIONE IN SCENA
Elio Germano: voce
Teho Teardo: chitarra, live electronics
Laura Bisceglia: violoncello
Ambra Chiara Michelangeli: viola
Elena De Stabile: violino
Francesco Fazzi : fonico
BIO Elio Germano
Vincitore del David di Donatello 2025 come miglior attore protagonista per Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre. Nel corso della sua carriera, ha ottenuto, tra gli altri premi, sei David di Donatello per Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Il giovane favoloso e Volevo nascondermi. Per La nostra vita ha vinto anche il Nastro d’Argento e il Prix d’Interprétation masculine al festival di Cannes 2010. Per l’interpretazione del pittore Antonio Ligabue nel film Volevo nascondermi ha ricevuto anche l’Orso d’argento per il miglior attore al festival di Berlino 2020. Nel 2024 vince il suo quinto David, questa volta come miglior attore non protagonista per la sua partecipazione al film Palazzina Laf di Michele Riondino.
BIO Teho Teardo
Compositore, musicista e sound designer. Ha composto le colonne sonore di Denti di Gabriele Salvatores, Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, L’Amico di famiglia e Il Divo di Paolo Sorrentino, La ragazza del lago e Il Gioiellino di Andrea Molaioli, Una Vita Tranquilla di Claudio Cupellini, Il Passato è una terra straniera, Diaz e La Nave Dolce di Daniele Vicari, Gorbaciof di Stefano Incerti, La verità sta in cielo” di Roberto Faenza. Palazzina lai di Michele Riondino.
Vince il David di Donatello, il Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Morricone, Irish Theatre Award. Con Blixa Bargeld degli Einsturzende Neubauten realizza tre album: Still Smiling, Nerissimo e Christian & Mauro. Collabora con Erik Friedlander, con cui registra Giorni rubati, album ispirato alla poesia di Pasolini. A settembre 2012, collabora con il fotografo francese Charles Fréger per l’album Music for Wilder Mann. Nel 2014, scrive le colonne sonore per tre film di Man Ray, che saranno poi pubblicate nell’album Le retour à la raison. Pubblica gli album Ballyturk, Arlington e Grief is the thing with featers, le cui musiche saranno poi utilizzate nelle omonime pièce teatrale del drammaturgo irlandese Enda Walsh andate in scena a Galway, New York e Londra.
Successivamente Teho è nuovamente al fianco di Walsh nella scrittura delle musiche per Medicine per il quale vince il suo secondo Irish Theatre Award. Collabora con Vinicio Capossela nella scrittura e negli arrangiamenti di alcuni brani dell’album “Ballate per uomini e bestie” pubblicato nel 2019. A marzo 2020, pubblica l’album Ellipses dans l’harmonie, interamente ispirato alla musica contenuta nelle pagine dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, la cui copia originale è custodita nell’archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che ha prodotto e commissionato l’album.
“Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario: ecco la sua forza, va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato. È un romanzo, nient’altro che una storia fittizia”. (Incipit di “Viaggio al termine della notte”)