Dolce, salato, inebriatoRubriche

La magia dell’Etna racchiude panorami mozzafiato, profumi inebrianti, terreni dalle mille consistenze, vigneti unici. Un mix capace di generare vini meravigliosi per struttura, corpo, acidità e soprattutto piacevolezza.

Una location accattivante ospita l’azienda Serafica a Nicolosi, quattro generazioni di una famiglia che si dedica dal 1950, con passione e nel massimo rispetto dei principi della sostenibilità ambientale, alla coltivazione di vigneti e uliveti appartenenti all’agro-biodiversità siciliana, i cui frutti vengono da sempre trasformati in vino e olio, con caratteristiche uniche e incomparabili. Da qualche anno, grazie alla collaborazione con l’Università di Catania è custode della Segale Irmana, gioiello alimentare della tradizione etnea.

Emozioni antiche, piaceri dimenticati tornano a splendere attraverso le proposte vinicole raccontate dalla storia della famiglia Serafica che inizia nel mondo del vino nel 1950, quando Andrea Serafica rientra dall’America e si dedica alla coltivazione di vigneti. Passano pochi anni prima di fondare la sezione di Nicolosi dei “Coltivatori diretti” e, successivamente, grazie all’impegno del figlio Nino e della moglie Rita l’azienda di famiglia cresce acquistando anche il primo palmento meccanizzato, premessa fondamentale per lo sviluppo del commercio del vino sfuso all’ingrosso, diretto verso il porto di Riposto.

È il 1976 quando Nino Serafica realizza il frantoio oleario che inizialmente opera molendo le olive in conto terzi, ma negli anni successivi inizia ad occuparsi  della coltivazione e produzione di olive siciliane con un focus dedicato al territorio.

Dal 2000 Andrea Serafica re-impianta nuovi vigneti e uliveti e nel 2018 la nuova generazione Giuseppe Borzì e Nino Serafica realizzano il brand per la commercializzazione dei prodotti aziendali, Maria Ausilia Borzì introduce la didattica in azienda e viene acquistato il nuovo frantoio con estrazione a freddo.

Nell’ultimo decennio, la famiglia Serafica si è dedicata al recupero e alla coltivazione dell’unica varietà siciliana di segale “Irmana”, un’antica cultivar dalla cui farina viene prodotto il “Pane Immanu”. Molto simile al frumento, la Segale, è un cereale resiliente: resiste al freddo, ragion per cui viene definito Cereale di Montagna e ha basse esigenze termiche.

La produzione vitivinicola rappresenta un vero fiore all’occhiello dell’azienda etnea, grazie alla loro collocazione nel versante Sud dell’Etna i vigneti dell’azienda godono di uno straordinario equilibrio tra brezze sapide, terreni sabbiosi e minerali, buona piovosità e una considerevole escursione termica che, grazie all’influenza ciclica delle correnti marine, risulta decisiva per la maturazione dei frutti e sulle loro caratteristiche organolettiche. I vigneti si trovano ad un’altitudine variabile tra i 700 metri e i 950 metri sul livello del mare e all’estremità della viticoltura etnea.

Nicolosi è Versante Sud

La linea di punta dell’azienda nasce da un vigneto ad alberello che si caratterizza per la pendenza superiore al 30 % e per la presenza delle varietà reliquie e di Carricante, che crescono su suolo sabbioso a 900 metri di altezza con lo sguardo rivolte verso il mare.

L’Etna è ricchissima di grotte vulcaniche, piene di meraviglie e spettacolari gallerie. Le GROTTE danno nome ai vini Etna DOC, restituendo il significato dell’unicità del territorio e il senso di un’esperienza unica.

Meravigliarsi costantemente davanti un vulcano imponente e possente, che declina dolcemente lo sguardo verso il mare infinito; visione complementare ed attigua di un territorio siciliano intenso e ricco di emozioni. Questa è la Sicilia raccontata dalla linea Mirantur.


Affascinati dall’arte spumantistica Serafica Terra di Olio e Vino ha iniziato a sperimentare ed indagare nuove produzioni  dando vita ai Mirantur Spumanti Bianco e Rosè: Catarratto e Nerello Cappuccio spumantizzati secondo il metodo tradizionale Charmat lungo. Di questi spumanti ne sono state prodotte solo 3.386 bottiglie per tipologia.

Nel video Giuseppe Borzì, quarta generazione della famiglia Serafica, intervistato dalla collega Elisa Petrillo, che ringraziamo per la cortese disponibilità.

 

 

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