Cronaca

Filt-Cgil e Nidil Catania con il supporto della Camera del Lavoro Metropolitana di Catania, a sostegno della protesta dei rider, i lavoratori addetti alla consegna a domicilio di cibo, nell’ambito della giornata di mobilitazione promossa dalla rete RiderxiDiritti che, con hashtag #BastaRicatti, si terrà nella giornata di venerdì 30 ottobre. 

L’iniziativa prevede per le 11 un raduno sotto la sede legale di Assodelivery a Catania, a cui sarà presente una rappresentanza simbolica di rider, nell’assoluto rispetto delle restrizioni dovute al Covid-19, per consegnare un appello affinchè si faccia marcia indietro e si blocchi l’applicazione del contratto che dovrebbe entrare in vigore dal 3 novembre.

Al tavolo ministeriale che poteva mettere ordine e garantire diritti e tutele ai lavoratori si è contrapposto il 15 settembre il contratto truffa, la cui applicazione scatterà fra qualche giorno, firmato da Assodelivery e UGL che peggiorerà le condizioni già fortemente precarie dei rider. In questi mesi di restrizioni ed emergenza sanitaria gli addetti alla consegna del cibo a domicilio sono stati elogiati per essere diventati lavoratori essenziali anche se fortemente precari e sfruttati dalle piattaforme.

“È inaccettabile – dichiara il responsabile rider per Filt e Nidil Cgil Catania, Giuseppe Campisi – che da qualche settimana le imprese del food-delivery intimino ai rider di firmare entro il 2 novembre il nuovo contratto pena la non possibilità di lavoro. I rider catanesi che operano attivamente sul territorio sono circa 200 con un’età compresa tra i 17 e i 65 anni, e per circa il 52% la scelta di fare questa attività è dovuta alla mancanza di alternative. Aderiamo convintamente all’iniziativa di venerdì – conclude Campisi – per protestare contro questo accordo farlocco e per chiedere diritti e tutele vere partendo dall’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale dei Trasporti e Logistica”.

“L’attività della consegna del cibo a domicilio – aggiunge il Segretario generale della Cgil di Catania, Giacomo Rota – per molti è l’unica fonte di reddito e dietro alla consegna a domicilio ci sono donne e uomini che hanno deciso di stare in giro per ore sotto la pioggia, in mezzo alla strada, senza la possibilità di ammalarsi o di andare in ferie, con l’ansia di veder abbassato il proprio punteggio da un algoritmo che non tiene conto della persona”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post