Cronaca

Da 114.000 euro di debito, con il rischio della vendita all’asta della casa, a 49.000 euro di debito da pagare in otto anni. E’ questo l’ottimo risultato ottenuto dagli avvocati di Federconsumatori Agrigento, che hanno assistito insieme al commercialista Domenico Raneri un associato che, a causa della perdita del posto di lavoro, si trovava nell’impossibilità di pagare il mutuo bancario e altri finanziamenti.

La vicenda inizia nel 2016 e fondamentale è stata la velocità con cui il debitore ha chiesto l’intervento dell’associazione di tutela dei consumatori: il fatto che non fosse ancora partita la procedura di pignoramento che la banca ha comunque posto in essere, infatti, ha reso possibile chiedere la rinegoziazione del debito.

Ciò è previsto dalla legge 3 del 2012, la cosiddetta legge “salva suicidi”, che prevede la possibilità di stilare un “Piano del consumatore”. Se il cittadino si trova impossibilitato per cause che non dipendono da lui a pagare i debiti (come in questo caso, visto che la ditta per la quale lavorava il debitore aveva dichiarato fallimento) allora è possibile proporre un piano di rientro del debito alternativo alla messa all’asta dell’abitazione. La cosa fondamentale, però, è dimostrare che il piano di rientro sia vantaggioso anche per i creditori (in questo caso la banca che ha erogato il mutuo).

La banca in questione, tuttavia, non ha accettato il Piano del consumatore proposto da Federconsumatori Agrigento, nonostante i 49.000 euro proposti fossero una cifra superiore al valore della casa venduta all’asta. La vicenda è finita in Tribunale, dove il giudice ha dato ragione al debitore difeso dall’avvocato Rosaria Puccio dell’ufficio legale di Federconsumatori Agrigento. Il risultato è che il cittadino associato a Federconsumatori ha ancora la sua abitazione e dovrà pagare 65.000 euro in meno di debiti.

La legge 3 del 2012 è molto chiara e non lascia dubbio a interpretazioni – spiega l’avvocato Puccio – Se la banca ha ancora un vantaggio nell’accettare il Piano del consumatore proposto non si può rifiutare dal farlo. Se la casa fosse andata all’asta, infatti, non solo il nostro associato e la sua famiglia avrebbero perso il tetto sotto cui vivere, ma la stessa banca avrebbe potuto recuperare meno soldi dopo la vendita all’asta“.

Il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa

In questa vicenda la chiave del successo è stata il fatto che il debitore si è rivolto a Federconsumatori subito, ben prima che la banca iniziasse la procedura di pignoramento e messa all’asta dell’immobile. “Questo conferma quanto sia importante il ruolo delle associazioni di tutela dei diritti dei consumatori come la nostra – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia Alfio La Rosa – e quanto siano qualificati i nostri esperti nel dirimere questioni delicate e che possono cambiare la vita dei cittadini. La fiducia che ci ha accordato il consumatore, insieme alla competenza espressa in Tribunale dall’avvocato Puccio, ha portato questa vicenda al miglior esito possibile“.

Federconsumatori Agrigento ha sportelli anche a Canicattì, Licata, Ribera e Sciacca e, in queste sedi, offre assistenza ai consumatori al fine di tutelare i loro diritti nel rispetto delle normative vigenti.

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