Cronaca

“Deve essere una battaglia comune, quella dell’Italia e quella delle imprese, per avere un Paese diverso. Riprendiamoci la capacità di essere protagonisti. Uniamoci per cambiare. Noi di Confedercontribuenti stiamo lavorando per un grande patto di unità, con altri come noi che hanno a cuore le sorti dei contribuenti e delle imprese, senza rinunciare alla propria storia e alla propria esperienza sindacale.  Ma saremo tutti uniti per fare ogni azione di contrasto contro le scelte scellerate che vanno verso la distruzione delle Piccole e Medie Imprese e quindi delle Partite Iva”. 

E’ ciò che è emerso ieri sera, nel corso della seguitissima assemblea nazionale online di Confedercontribuenti che ha visto come protagonisti tutti coloro che vogliono intraprendere una “grande battaglia contro chi non fa gli interessi degli italiani e delle imprese già in ginocchio nel nostro Paese”.

Dopo il saluto del presidente nazionale Carmelo Finocchiaro sono intervenuti i tre vice presidenti nazionali, Raffaella ZanellatoAlfredo Belluco, Alessandro Ciolfi, ed il segretario generale Ettore Minniti i quali hanno registrato la tensione, la delusione, la rabbia di tutti coloro che hanno partecipato: imprenditori, contribuenti, professionisti, esponenti di associazioni rappresentative, dalle partite Iva alle guide turistiche. Insomma è stato un gran successo.

A dare il “la”  è stato il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, col sostenere che “alle imprese e alle partite Iva si dà l’elemosina, ma se muoiono le piccole e medie imprese muore l’Italia”, per poi puntare il dito “sia sull’Agenzia delle entrate che tesse la trama come il vero legislatore di questo Paese e sia su Confindustria che si rivela senza dubbio nemica delle piccole imprese e su determinate forze politiche di maggioranza che hanno reso le altre forze come parolaie o pallide comparse”.

Finocchiaro ha anche detto che “si tengono artificiosamente in vita i crediti prescritti, solo allo scopo di sostenere la bugia di un bilancio dello Stato che vuol mostrare all’Unione europea di avere un attivo che non esiste. E mentre il fisco proclama a parole la ‘compliance’, in realtà i fatti vanno in tutt’altra direzione: gli italiani sappiano che tutti i prossimi accertamenti fiscali saranno concentrati sulla Piccola e Media impresa e anche sui Professionisti”.

Durante il dibattito è stata denunciata anche la “solitudine delle donne e degli uomini che con le loro attività costituiscono il tessuto connettivo dell’economia italiana e che si ritrovano, dopo anni di crisi e con il colpo di grazia delle restrizioni per la pandemia di Covid 19, con l’acqua alla gola.

L’obiettivo di Confedercontribuenti, ha chiarito il presidente Finocchiaronon è quello di intraprendere una battaglia corporativa, ma di coinvolgere tutto il Paese per chiedere non una finta pace fiscale, ma un nuovo patto tra lo Stato e i suoi cittadini. E questa assemblea è un primo passo verso la creazione di un fronte largo di protesta e di proposta per far sentire forte e chiara al governo la voce dei contribuenti e delle categorie produttive, deluse dal decreto Sostegni, che giudicano una vera e propria presa in giro, sia per quanto riguarda l’entità e le modalità dei ristori, sia per il condono-beffa delle cartelle esattoriali dal 2000 al 2010. Fra l’altro, in base alla nuova normativa emanata dall’Agenzia bancaria europea non sarà più possibile usufruire di nuove moratorie per i debiti con le banche”.

Nel frattempo sono nate in Italia 310 società di NPL per sgravare le banche dal peso dei crediti deteriorati e vessare  i debitori che, senza colpa, non hanno potuto far fronte alle scadenze. Peraltro l’usura e la criminalità è pronta a ghermire a prezzi irrisori il frutto del lavoro, del sacrificio e del rischio di intere generazioni.

Un altro fronte di battaglia annunciato da Confedercontribuenti riguarda la spinosa questione delle “Commissioni tributarie che non sono formate da giudici togati, ma da esperti, nominati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”.

Durante l’assemblea è stato deciso che “le associazioni, tutte insieme, chiederanno di incontrare il governo. E Confedercontribuenti ha già fatto partire richieste d’incontro con i ministri dello Sviluppo economico, del Sud e con la viceministra dell’Econoimia Castelli. Ma il respiro dell’iniziativa vasto  è molto più vasto: l’idea di un Paese diverso“.

Per Carmelo Finocchiaro “non può passare attraverso i ‘contabili’ che affollano il governo Draghi. Il riformismo è quello che salva le imprese. Riprendiamoci, dunque, la capacità di essere protagonisti, di rappresentare uniti i contribuenti italiani, gli imprenditori, gli artigiani, le partite Iva… per farne una vera forza di cambiamento”.

Raffaella Zanellato ha ribadito che “questo decreto è uno specchietto per le allodole ed è l’ennesimo schiaffo, l’ennesima umiliazione e l’ennesima offesa a tutte le partire Iva che stanno soffrendo, perché coloro che fanno fa le leggi e le regole non possono comprendere i veri bisogni delle imprese, visto che non hanno mai avuto la necessità di tirare su una serranda”.

Per Alfredo Belluco “le scelte del Governo Draghi, in tema di rottamazione di cartelle esattoriali, sono inaccettabili ed indecenti. In quanto prevedono in gran parte la cancellazione di cartelle già prescritte”. 

Alessandro Ciolfi è del parere che “il decreto sostegni così non va e non funziona. E il testo unico bancario va revisionato. Non è da trascurare il condono edilizio che potrà permettere di uscire dall’emergenza che riguarda il settore dell’edilizia. Siamo in una economia post bellica, per cui sono necessari interventi straordinari, a tutela e a difesa di cittadini e imprese”. 

Ettore Minniti fa sapere che “dopo questa assemblea online con i contribuenti italiani e le imprese che rappresentiamo, chiederemo di confrontarci con questo Governo per dire la nostra a loro tutela e difesa”.

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