Una serie di ‘colloquia’, incontri tenuti da esperti e ricercatori aperti agli studenti ma anche alla cittadinanza, per promuovere la corretta informazione sui temi del cambiamento climatico globale, della salute, delle questioni sociali e dei giovani.
Li organizzeranno congiuntamente l’Università di Catania e la Croce Rossa Italiana nell’ambito del protocollo d’intesa siglato ieri mattina nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università dal rettore Francesco Priolo e dal presidente nazionale della Croce Rossa avv. Francesco Rocca. Presenti alla cerimonia della firma anche la prorettrice Vania Patanè, il vicepresidente nazionale della Cri Rosario Valastro, il presidente regionale Luigi Corsaro e il responsabile giovani e vicepresidente regionale Alessandro Treffiletti.
L’accordo prevede la realizzazione di incontri negli spazi dell’ateneo catanese destinati agli studenti e ai volontari della Cri e aperti alla cittadinanza finalizzati a incrementare le conoscenze e le consapevolezze su tali temi, facendo leva sulla ricerca coerente delle fonti informative. Le varie iniziative saranno programmate e monitorate da una Commissione tecnica-operativa paritetica, composta dai docenti Riccardo Reitano e Adriana Di Stefano e dai rappresentanti Cri Gabriele Bellocchi e Vanessa Seren, che mirerà anche a favorire lo scambio delle buone prassi, delle analisi e dei risultati raggiunti.
“Siamo particolarmente contenti di dar vita, insieme alla Croce Rossa Italiana, a una serie di iniziative informative e divulgative su temi che, a nostro avviso, sono attuali e importanti per i nostri studenti e per coloro che si trovano ad operare nell’ambito del volontariato umanitario – ha detto il rettore Francesco Priolo –. Abbiamo sempre sostenuto che le nostre studentesse e i nostri studenti, nel corso del loro ciclo di formazione, devono avere il maggior numero di opportunità per arricchire il proprio bagaglio, andando oltre ciò che riguarda strettamente le discipline che hanno scelto di frequentare, ma integrando e qualificando la loro crescita culturale con vari elementi che possano favorire il loro inserimento nella società e nelle professioni”.
“Grazie a questa prestigiosa partnership con la Cri e all’impegno dei nostri docenti e ricercatori, promuoveremo dei ‘colloquia’ aperti anche alla cittadinanza e sempre improntati alla corretta informazione e al confronto sui temi del cambiamento climatico globale, della salute, delle questioni sociali e dei giovani cercando di agevolare la formazione di una coscienza matura e consapevole” ha aggiunto il rettore, ricordando le numerose iniziative avviate dall’Università già nel periodo più duro della pandemia.
“L’educazione alla salute, la divulgazione della cultura umanitaria e la diffusione dei corretti stili di vita fanno parte del mandato della Croce Rossa Italiana tanto quanto la promozione di iniziative che incentivino la cooperazione allo sviluppo, accrescano la formazione sui diritti umani e creino consapevolezza rispetto a emergenze globali quali il cambiamento climatico – ha spiegato il presidente della CRI, avv. Francesco Rocca -. Con il protocollo d’intesa siglato oggi tra l’Università di Catania e la Croce Rossa Italiana viene messo in moto un meccanismo virtuoso e costruttivo. Il futuro sono i giovani e la nostra associazione lo sa bene, considerando che circa 40mila dei nostri 150mila volontari sono “under 35” e che giocano un ruolo-chiave nelle numerose attività che svolgiamo. Il fatto poi che, da oggi, determinati valori siano veicolati anche da un prestigioso Ateneo, ci rende orgogliosi e ci fa ben sperare in un domani migliore. Perché solo il sapere e la cultura rendono liberi e consapevoli, trasformandoci in uomini e donne migliori“. Il protocollo richiama gli obiettivi generali del Movimento internazionale di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa, tra cui la promozione di iniziative per garantire la qualità della vita, la collaborazione in azioni di solidarietà, di cooperazione allo sviluppo e rivolte al benessere sociale, e in attività di formazione su tematiche inerenti i diritti umani e fa altresì riferimento ai fini istituzionali dell’Ateneo, legati al libero confronto delle idee, anche attraverso la collaborazione con altri enti operanti con diverse motivazioni nei settori della formazione, della cultura, della scienza e della tecnologia, e al diritto degli studenti ad una formazione adeguata al loro inserimento nella società e nelle professioni.