Catania News

Una quindicina di persone senza fissa dimora di cui due con cittadinanza italiana, sono stati fatti allontanare ieri dai ricoveri di fortuna approntati con tende e altro materiale in piazza della Repubblica, da agenti e ispettori della Polizia Municipale che hanno agito insieme agli operatori dell’equipe dell’unità di strada, per offrire sostegno psicologico e opportunità di accoglienza. Le persone vivevano nella più assoluta precarietà igienico sanitaria insieme a rifiuti, escrementi e anche animali morti, con il serio rischio del propagarsi di epidemie. A loro è stato offerto un ricovero nelle strutture di accoglienza per l’emergenza, ma solo una donna di origini rumene ha accettato.

Nel pomeriggio del giorno prima personale dell’Asp 3 aveva effettuato tamponi anti covid con esito negativo e nei giorni precedenti l’unità di soccorso di strada multidisciplinare aveva già sensibilizzato le persone senza fissa dimora, considerati anche i rischi per la loro stessa salute, ad accettare percorsi di riabilitazione con l’inserimento presso strutture di accoglienza, come già avvenuto in passato per situazioni analoghe. Il personale della Dusty dopo avere fatto raccogliere gli effetti personali alle persone,  indossando speciali tute protettive ha caricato diversi quintali rifiuti di vario genere sui mezzi della nettezza urbana per conferire in discarica e provveduto a lavare e sanificare l’ampio spazio pedonale, su indicazione dell’assessore Andrea Barresi presente sul posto per seguire le operazioni.

L’intervento di sanificazione

A tal proposito c’è stato un comunicato di Auser Catania, Arbor, unità di strada, Arci Catania e i Siciliani giovani in cui viene duramente criticato l’operato di Polizia Municipale e azienda Dusty. “L’azione ha avuto luogo – si legge nella nota –senza alcun preavviso intorno alle 7 del mattino. Ogni bene delle persone senza fissa dimora è stato gettato nei camion dei rifiuti: tende, coperte, vestiti, generi alimentari, effetti personali. Solo l’intervento di alcuni attivisti e il buon senso di alcuni isolati funzionari ha impedito che anche le cose messe in salvo in altre zone della piazza venissero gettate. L’azione di sgombero è stata condotta alla presenza dell’assessore Andrea Barresi. La vita delle persone che vivono un grave disagio abitativo, sociale e psicologico non possono essere trattate come rifiuti da rimuovere, come problema di ordine pubblico. Per l’ennesima volta questa amministrazione sfugge dal fornire una vera soluzione: offrire assistenza alle persone che vivono in stato di bisogno. Per l’ennesima volta l’amministrazione comunale decide di non risolvere il problema ma solo di spostarlo in altre zone della città. È paradossale e incredibile che il Comune che ogni giorno si vanta dei milioni di euro che riesce ad attrarre tramite finanziamenti nazionali ed europei, non sia capace di dare risposte credibili a una decina di persone da anni senza fissa dimora. È grave che in questi anni l’amministrazione, nonostante le continue richieste delle associazioni, non sia stata nemmeno capace di fornire bagni, docce, lavatoi, dormitori pubblici capaci di dare un conforto a persone che vivono un gravissimo disagio sociale e psicologico. Chiediamo l’immediata sospensione di ogni azione di sgombero, l’avvio di un servizio di supporto sociale e psicologico per tutte le persone senza fissa dimora utile ad accompagnare verso soluzioni abitative adeguate e dignitose. Chiediamo le immediate dimissioni dell’assessore Barresi. I senza tetto non sono spazzatura da rimuovere. Chi ha immaginato e coordinato il rastrellamento non può essere ancora chiamato a rappresentare la città”.

“I senza tetto non sono oggetti di cui disfarsi – hanno aggiunto Agata Palazzolo e Giusi Milazzo, rispettivamente di Sunia Catania e Sicilia, in una nota – perché non si garantisce loro un posto sicuro e igienico dove ricoverarsi? Sono stati allontanati dalla strada uomini e donne quasi tutti provenienti da esperienze di vita complesse e travagliate, in grave emergenza abitativa, spesso sfrattati, mentre altri hanno la necessità di un dormitorio e di un centro diurno dove alloggiare in via temporanea”. Ed il Sunia, Sicet, Uniat, Unione inquilini, Cgil, Cisl e Uil, hanno promosso oggi un presidio unitario in piazza Stesicoro.

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