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I poliziotti del Commissariato Sezionale di P.S. Borgo Ognina hanno denunciato un 54enne per il reato di guida in stato di alterazione psicofisica dovuto all’uso di sostanza stupefacente. L’uomo, infatti, in evidente stato confusionale, veniva fermato nel tardo pomeriggio dello scorso mercoledì a bordo della sua auto, una Lancia Y, in via Novalucello. Messo alle strette dagli agenti, ammetteva di aver fatto uso, qualche minuto prima di sostanza stupefacente del tipo eroina e di essersi successivamente messo alla guida. Gli agenti, pertanto, provvedevano a ritirare la patente di guida e a porre sotto sequestro l’autovettura dell’uomo che, tra l’altro, risultava priva di copertura assicurative e revisione.

I poliziotti del Commissariato Sezionale di P.S. Borgo Ognina hanno poi denunciato un soggetto di 59 anni per il reato di truffa perpetrato ai danni di una trentenne. La donna, dopo aver ricevuto sul proprio telefono cellulare un messaggio che l’avvisava che la carta di credito di cui era intestataria era stata bloccata per un presunto tentativo di truffa, si collegava al link indicatole inserendo i propri dati personali.

Dopo qualche minuto veniva contattata da un sedicente operatore di banca, il quale le comunicava che erano stati effettuati dei bonifici dal suo conto corrente, chiedendole i codici di accesso alla banca multicanale al fine di bloccare tali operazioni non autorizzate.

Dopo aver fornito i suddetti codici, la giovane donna, insospettita, si metteva in contatto con il direttore della propria filiale, scoprendo che l’operatore che poco prima l’aveva contattata non era un dipendente dell’istituto di credito, ma che si trattava di una truffa. Ed in effetti, da un controllo effettuato dalla banca, risultavano tre disposizioni di bonifico urgente a favore di un conto corrente estero per un importo complessivo di 109.000 euro, che venivano immediatamente bloccate, scongiurando così il peggio. I poliziotti del Commissariato, acquisita la denuncia, avviavano immediatamente le indagini, riuscendo in breve tempo a dare un nome e un cognome all’autore della truffa, che veniva quindi denunciato.

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