Cronaca

L’Interclub organizzato al Plaza Hotel dall’Inner Wheel Club di Catania con il Rotary Nord di Catania ed il Rotary Bellini, ha riguardato la “Presentazione del progetto della rete ciclabile della città di Catania, una rivoluzione dolce della mobilità individuale”.

Dopo il saluto della presidente dell’Inner Wheel Valeria Mirone Campagnola che ha sottolineato l’importanza di un Progetto che prevede il necessario ammodernamento della città che guarda al futuro, ed il saluto dei presidenti Francesco Siciliano per il Rotary Nord e Fulvio Ventura per il Rotary Bellini, l’ing. Francesco Galvagno del Lab. Innetech Società Ingegneria ha illustrato, documentandoli con relative planimetrie e grafici, i dettagli del ”Progetto rete ciclabile a Catania” che ha partecipato al Concorso in gara sul preventivo di spesa per 8 milioni di realizzazione. Confrontando la Catania degli inizi del 1900 con la città di oggi, il relatore ha evidenziato il maggiore tasso di motorizzazione con aumentata percentuale di auto circolanti su mille abitanti, il relativo inquinamento atmosferico ed acustico nonché il maggior tempo necessario agli spostamenti che inducono al raggiungimento di obiettivi di superiore efficacia ed efficienza sul sistema di mobilità con conseguente riduzione degli incidenti, delle vittime, dei costi sociali, nella previsione di più certa sicurezza stradale e migliore qualità della vita.

Come ha specificato di seguito l’ing. Galvagno, Catania è città difficile per condizioni altimetriche e planimetriche con pochi spazi pubblici dove impostare la rete, ma anche con palese avversione culturale all’uso della bici come mezzo di trasporto alternativo e non solo come strumento di svago e di sport.

La rete ciclabile va, quindi, strutturata con sistema intermodale per trasporto cittadino urbano ed extra urbano, con piste versatili ed attuabili per moduli graduali lungo assi appetibili ed efficaci per gli spostamenti sistematici con accesso ai principali attrattori e generatori di traffico (uffici, stazioni, mercati, aree di svago).

Dal centro città alle periferie, la pista ciclabile va resa la più estesa possibile con una nuova aggiunta di rete di 95 Km, sui 100 Km già esistenti, ed una incidenza per abitante dello 0,03%. Prevede la sicurezza in corsie monodirezionali protette e riservate in carreggiata o su marciapiede, o su piste bidirezionali nella garanzia di sosta regolare e transito delle auto.

Non penalizza le attività commerciali garantendo la sosta temporanea almeno da un lato lungo gli assi commerciali. I nuovi chilometri di pista ciclabile sono previsti in otto tipologie (protette, monodirezionali, bidirezionali, condivise con il bus, a basso traffico, con doppia corsia in zone periferiche, adattate alla struttura del contesto urbano, come collegamento tra la circonvallazione che fa da collettore ai paesi extra-urbani ed il porto, l’aeroporto, la ferrovia).

Si prevedono cinque assi portanti della rete: Acicastello – Pantano d’Arci, Piazzale Ungheria-Piazza Europa, Piazza Duomo-circonvallazione Cittadella universitaria, viale Vittorio Veneto- Stazione, Circonvallazione-Ospedali con corsie monodirezionali protette da cordoli in cemento di 30 cm. e corsie condivise con parcheggi auto, spazio pedonale, corsia bus.

Al porto è previsto un percorso alternativo (e non una pista) su zona pescheria-Castello Ursino-Plaja, quale elemento di riqualificazione con passaggio indolore, utilizzando il percorso del bus in Viale Kennedy fino alla zona industriale e fino alla riserva del Simeto. Per arrivare all’aeroporto funzionerà una deviazione sul torrente Arcile.

A Librino il collegamento con la rete urbana prevede un sistema di illuminazione per economia virtuosa con telai dagli spazi pubblicitari riflettenti con lampade al led, dati in gestione agli esercenti commerciali. Nella rete sono previsti semafori telecomandati per gli attraversamenti, panchine, dieci aree di sosta, punti di ricarica per auto elettriche.

E’ seguito un animato dibattito. La cultura del ciclista, come infine è stato considerato, deve partire per le nuove generazioni dai banchi di scuola e diventare di base per rendere abituale e fruibile l’uso corretto della rete ciclabile della città.

Milly Bracciante

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