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“Incontriamoci fuori dal campo” per migliorare il sistema calcio. Per rafforzare il rapporto tra calciatori e arbitri. Per alzare il livello di attenzione sulle problematiche attuali, sulla comunicazione e sul regolamento arbitrale ricco di variabili”.

Dopo Palermo, nella splendida location del Centro Expo di Pedara, i “fischietti” e i capitani delle formazioni di Eccellenza e Promozione si sono incontrati “fuori dal campo” in un seminario tematico che ha arricchito per gli spunti offerti i rappresentanti intervenuti delle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e della delegazione di Barcellona Pozzo di Gotto.

L’iniziativa – che alimenta e non poco la cultura dello sport – rientra nel progetto, fortemente voluto dal presidente della Lnd Sicilia, Sandro Morgana, “Uniti contro la violenza per un calcio migliore”, il cui varo si è reso necessario dopo gli episodi, balzati agli onori della cronaca nazionale, che hanno segnato la scorsa stagione. Un percorso progettuale e di arricchimento che ha ottenuto anche diversi consensi sul palcoscenico nazionale. Oltre a garantire un apporto formativo significativo, i seminari hanno rappresentato un momento di conoscenza, di condivisione e di aggregazione. Un punto d’incontro, ma anche di arricchimento dove arbitri e calciatori si sono confrontati, alla presenza pure di diversi presidenti e direttori sportivi, del delegato provinciale della Figc Catania, Lino Gurrisi, e del presidente dell’Aia Acireale, Salvo Di Giovanni.

“L’etica, la deontologia e il rispetto dei valori – spiega il presidente Sandro Morgana – sono i capisaldi dello sport. Nell’ultimo anno ben 34 episodi di violenza (28 ad opera di calciatori e 6 di dirigenti ndr) ci hanno posto la necessità di affrontare il problema e migliorare il rapporto tra gli interpreti dello sport che più amiamo proprio per costruire un calcio migliore”. Positivo senz’altro l’approccio anche dell’universo calcistico siciliano. “Abbiamo creato un sistema per conoscerci meglio – continua – e per migliorare la struttura operativa che genera l’evento calcio. Il dialogo nato tra arbitri e atleti, improntato sull’incrementare la comunicazione, è senz’altro produttivo e ha sortito effetti positivi. Esperienze che porteremo senz’altro avanti, contestualmente a iniziative per combattere la violenza. Battiamoci per costruire una società migliore”.

Il rinfresco è stata l’occasione per apprezzare la bontà dell’esperimento perché giocatori e allenatori si sono scambiati esperienze reciproche già vissute in campionato in un clima distensivo e costruttivo.

ARBITRI. Le esperienze di Daniele Rutella (sezione di Enna) e Alberto Santoro (Aia Messina), arbitri della Can di A e B, arricchiscono il seminario. I due direttori di gara sottolineano nei loro interventi il sentimento “della passione che li spinge ad interpretare la mission di arbitro”. Santoro specifica come “gli arbitri per poter dirigere gare nella massima Serie devono conoscere il calcio”.

Rutella aggiunge, lanciando un messaggio ai giovani: “serve costanza e voglia di emergere. Siamo soggetti ad errore, ma siamo sempre sul pezzo per migliorarci”.

Il presidente dell’Aia Sicilia, Cristina Anastasi, ha coinvolto la platea proponendo alcuni casi del regolamento in un interessante intervento su “Principi di tattica e tecnica arbitrale: analisi tecnica arbitrale”. Il vice presidente della Lnd Sicilia, Dino Corbo, che ha anche la delega alla formazione, si è intrattenuto, invece, sui rapporti tra arbitro e società.

PSICOLOGIA. L’esposizione della psicologa Martina Di Marco, specializzata in Psicologia dello Sport, ha lasciato il segno. Il suo intervento ha toccato temi cardine e attinenti al seminario su “L’intelligenza emotiva” e “l’accoglienza e gestione delle relazioni”. La professionista ha introdotto i concetti di ascolto attivo, di umiltà, di gestione dei rapporti soprattutto in gara, chiudendo il seminario ha parlato del modo di comunicare senza porsi in contrapposizione con l’altro, la “terza via” e il giusto mezzo per relazionarsi con gli altri.

ALLENATORI. Pierpaolo Alderisi è il selezionatore regionale della rappresentativa Under 17. Nel suo intervento descrive le peculiarità del rapporto tra l’allenatore e l’arbitro: “Bisogna accettare che l’arbitro sbaglia, ma altresì occorre promuovere il confronto in tutte le sue forme. L’arbitro deve essere autorevole e non autoritario. Che ci sia quindi la protesta nelle forme giuste e che rientri nella comunicazione attiva”.

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