Cronaca

Due esemplari di Gruccione sono stati inanellati nei giorni nella Riserva naturale integrale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti” di San Gregorio, l’area protetta gestita dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania.

Una “presenza” piuttosto rilevante dal punto di vista faunistico visto che la specie, poco comune nel territorio siciliano, si troverebbe “solo di passaggio nella riserva naturale di San Gregorio – spiega l’ornitologo Renzo Ientile del Cutgana -, mentre si riproduce in altri siti come la Riserva naturale orientata Vallone di Piano della Corte ad Agira, gestita sempre dal centro universitario etneo”.

Proprio l’ornitologo Ientile, direttore della riserva agirina, aggiunge che “il Gruccione, una tra le specie di uccelli più colorate presenti in Europa, è un uccello migratorio che, finita la stagione riproduttiva, come tanti altri, in piena estate intraprende il viaggio migratorio verso quartieri invernali”.

“Non a caso molti uccelli inanellati a partire da luglio nella stazione ornitologica di monitoraggio nella riserva Complesso Immacolatelle e Micio Conti di San Gregorio sono migratori – aggiunge Ientile che ha effettuato l’inanellamento insieme con l’ornitologo Alessandro Marletta e l’esperto del Cutgana Carlo Prato –. Ad oggi nella stazione etnea sono stati inanellati circa un migliaio di uccelli di 40 specie diverse in tre anni”.

Proprio la riserva naturale di San Gregorio – istituita nel 1998 per tutelare le grotte a scorrimento lavico e inserita nella Rete Natura 2000 e diretta da Giovanni Sturiale -, è l’unica in Sicilia tra le 70 stazioni in tutta Italia che hanno aderito al progetto di ricerca dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) denominato “MonITRing” (Monitoraggio italiano tramite inanellamento) promosso dal Centro nazionale inanellamento per il monitoraggio degli uccelli.

“Un progetto avviato tre anni fa – spiega Renzo Ientile -, che prevede un monitoraggio, attraverso l’inanellamento, continuo con un valore a livello nazionale in quanto è inserito nel protocollo di ricerca nazionale promosso dall’Ispra. Il monitoraggio consentirà di confrontare i dati di questa stazione siciliana con quelli delle altre stazioni italiane e contribuirà a caratterizzare lo status dell’avifauna italiana”.

E sul Gruccione, l’ornitologo spiega che “si tratta di una specie caratteristica per il piumaggio multicolore, per il becco lungo e leggermente ricurvo oltre ad essere un abilissimo volatore”.

“Si alimenta di insetti, cattura in volo principalmente api, vespe e calabroni – aggiunge Ientile -. Non costruisce un vero e proprio nido, ma con il becco scava un tunnel nelle pareti di argille o sabbia e depone, sul fondo della cavità, al suolo, le uova”.

“Purtroppo – conclude Ientile –, le varie forme di inquinamento che minacciano oggi la sopravvivenza di api e specie simili minacciano indirettamente anche l’esistenza del Gruccione”.

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