Grazie a quell’incontro l’Asp, il Policlinico-Vittorio Emanuele, il Garibaldi e il Cannizzaro di Catania siglarono una convenzione con la Questura di Catania che permise di agire in maniera più efficace nel caso di reati o aggressioni. Un collegamento telefonico diretto ed esclusivo tra la Polizia e i pronto soccorso della provincia di Catania, chiamato “Punto a Punto, strumento ancora poco utilizzato”.
“Il nostro sindacato – dichiara Coniglio, segretario territoriale e Coordinatore Nazionale della Fsi – ha denunciato più volte questa situazione ed incontrare oggi nuovamente il Questore è un segnale di attenzione ma non è l’unica soluzione per prevenire le aggressioni. Altro problema è, infatti, la carenza di personale sanitario: quello attuale in servizio negli ospedali siciliani è allo stremo”.
“La nostra organizzazione sindacale in relazione alla aggressioni ospedaliere e alla carenza infermieristica – continuato Coniglio – e del personale delle 22 professioni sanitarie, è da 5 anni che lotta. Ha esposto il fenomeno dell’aumento delle aggressioni ospedaliere e la carenza di personale nelle denunce presentate alle 9 Procure siciliane, alle Prefetture, ai sindaci, ha presentato sulle aggressioni e la carenza di personale, quest’ultima anche causa di lunghe lista d’attesa che alimentano le aggressioni, 2 interrogazioni parlamentari alla Camera e al Senato ai Ministri Lorenzin e Alfano, e in audizione in VI commissione regionale sanità all’ARS alla presenza dell’On. Di Giacomo”.
“La FSI e l’ANAAO – dichiarano Coniglio e Lombardo – rimangono così in attesa anche di un riscontro urgente da parte del Direttore Generale, che è il primo responsabile della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dei dipendenti. Alla direzione chiediamo di garantire maggiore sicurezza sia rafforzando il personale di vigilanza privata sia impiegando ulteriori strumenti tecnici ed organizzativi in grado di concorrere ad abbassare il livello di vulnerabilità del pronto soccorso. Ed al Prefetto affinché si faccia portavoce nei confronti del Ministro dell’Interno per sanare questa emergenza, prima che possa accadere il peggio”.
Ospedali e pronto soccorso
“E’ una situazione penosa e preoccupante – afferma Calogero Coniglio, –i pronto soccorso sono diventati un’odissea per gli operatori sanitari e per i pazienti, che sostano anche 3 giorni prima di trovare un posto letto ed è fisiologico che sale la tensione dei cittadini, se le strutture non sono più sufficienti a soddisfare l’assistenza sanitaria si aprano gli ospedali completati da anni anziché lasciarli ai vandali e all’incuria. Una vera assistenza sul territorio alleggerirebbe i carichi di lavoro dei pronto soccorso. Le responsabilità di questo disastro sono da imputarsi esclusivamente alla classe politica che ha mal gestito la salute pubblica in questi anni, costringendo ancora oggi centinaia di pazienti a cercare assistenza in altre Regioni. Adesso basta chiacchiere e slogan politici. Non bastano solo le forze dell’ordine, l’ospedale non deve essere un campo da guerra, ma è necessario diminuire le attese dei pazienti nei pronto soccorsi, migliorando l’organizzazione da parte delle amministrazioni e soprattutto provvedendo all’assunzione immediata di personale da parte della Regione”.