Catania News

Tanti si saranno chiesti, nel vedere la bella puntata di sabato 8 aprile della trasmissione del rotocalco televisivo di Rai 1 “Paesi che vai…Luoghi detti comuni” dedicata a Catania, chi era quel bambino biondissimo e delicato che ha silenziosamente impersonato il piccolo Vincenzo Bellini, enfant prodige della musica nel primo Ottocento catanese, conosciuto alla corte di quel grande mecenate, protagonista indiscusso della cultura catanese di fine Settecento, che fu il principe Ignazio di Biscari e nei tanti monasteri e conventi ai quali era affidata l’ufficiatura liturgica e il decoro artistico e culturale di chiese di stupenda bellezza architettonico-monumentale, prezioso ed unico patrimonio riconosciuto universalmente dall’Unesco che il fiammeggiante tardo barocco siculo-vaccariniano post-terremoto seppe abbondantemente e meravigliosamente offrire alla città ricostruita con superbo orgoglio di casta.

Il fulvo ragazzino che presta il bellissimo volto a ‘Nzuddu si chiama Andrea Scirè, undicenne studente di scuola media che frequenta contemporaneamente l’istituto musicale “Vincenzo Bellini” alla Badiella, sistemato nel monumentale palazzo “fuori città”, fatto costruire agli inizi del Novecento dal principe Ignazio Paternò Castello di Biscari, discendente del celebre omonimo antenato, V principe di Biscari, generoso protettore dei maestri musicisti della famiglia Bellini, il nonno Vincenzo Tobia e il padre Rosario.

  L’accattivante servizio televisivo si sofferma sul fil rouge rappresentato dal prepotente sorgere dell’ineguagliabile e straordinario talento artistico del Cigno catanese nella sua amata città natale di cui era giustamente orgoglioso e tra la sua modesta famiglia di musicisti, al servizio delle chiese dei potenti e ricchi Ordini religiosi e delle lussuose dimore del patriziato urbano, al quale era affidato l’esclusivo governo della città.

Il pregevole servizio giornalistico, redatto da Susy Ciccarelli e organizzato da Giuseppe Ruggiero, con la regia di Daniele Biggiero e la collaborazione del Comune di Catania, è stato condotto dal giornalista  Livio Leonardi, accompagnato dalla professoressa catanese Chiara Ponzo, guida turistica impegnata nella fruizione e nella valorizzazione del nostro incomparabile patrimonio artistico, archeologico, architettonico, storico e culturale.

La macchina da presa televisiva fa scorrere immagini (tante e bellissime inedite e riprese dall’alto) per le strade del centro storico, a cominciare dall’affascinante <regina viarum> dei Crociferi, patrimonio dell’Umanità, con la chiesa dell’ex Collegio “San Francesco Borgia” dei Gesuiti, dove Belini fu battezzato, e all’interno di magnifici e immensi edifici come il principesco Palazzo Biscari alla Marina della Civita, lo spettacolare tempio abbaziale cassinese di San Nicola l’Arena, con l’imponente organo di Donato del Piano, suonato da Vincenzino sin dall’età di 5 anni.

Il filmato mostra, a più riprese, il piccolo biondissimo Bellini-Scirè mentre studia partiture musicali nella casa natale (ora Museo Civico Belliniano) dell’ammezzato di palazzo Gravina Cruillas, dove trascorse i primi due anni della sua breve vita, all’interno della dirimpettaia monumentale chiesa, ora santuario diocesano, di San Francesco all’Immacolata dei frati minori conventuali, mentre suona sulla tastiera del grandioso organo benedettino, ecc..

Lo scrutatore occhio televisivo va in tanti altri luoghi dedicati al geniale artista catanese: il Giardino Bellini (l’attuale villa comunale, già villa patrizia fuori città del principe Ignazio di Biscari), piazza Vincenzo Bellini dove s’affaccia il Teatro Massimo Bellini, piazza Stesicoro dove sorge, dal 1882, per opera dello scultore Giulio Monteverde il superbo monumento al maestro insigne e alle sue quattro più celebri opere liriche immortali, a piazza Duomo, con la regale Cattedrale dove riposano, in un artistico sepolcro, le sue spoglie, trionfalmente accolte, nel 1876, dai catanesi in delirio, al rientro da Parigi. Catania non ha mai cessato di intitolare a Bellini istituzioni culturali e sociali di vario genere: la Biblioteca Comunale, l’Aeroporto internazionale, l’antico corpo bandistico cittadino, l’Istituto superiore di studi musicali, dove, dopo aver superato con successo gli esami d’ammissione, ora studia il piccolo Andrea Scirè, già vincitore di speciali riconoscimenti per pianisti in erba da quando, dall’età di cinque anni, ha iniziato a frequentare, con entusiasmo e profitto, gli Junior Music Course del Centro didattico catanese “Mondomusica” avente come logo un pensiero di Platone “La musica è la parte principale dell’educazione”.

Antonino Blandini

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