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A Cagliari, Fernando Gaviria fa sua la terza tappa e conquista anche la maglia rosa.
Nell’ultima frazione sarda, la Tortolì- Cagliari di 141 km, lo spauracchio era il vento, atteso laterale nella fase cruciale.

Puntualissimo ha investito il gruppo compatto ai meno dodici in un cambio di direzione in corrispondenza di Sant’Elena Quartu. I migliori interpreti di questa ostile condizione di corsa non si son fatti attendere. Iniziano i Trek con Stuyven a sollecitare la fila, ma sono soprattutto i Quick Step a dare una precisa direzione alla tappa. Un’azione in massa devastante. Sei uomini sui dieci rimasti al comando portano la divisa blu e bianca e finiranno per dominare la partita. Con loro, abilissimi a saltare sul treno che porta all’arrivo (senza per altro pagare), restano solo Selig, Haas, Nizzolo e Sioutsu. La maglia rosa Greipel, privo di compagni, si è difeso a denti stretti ma un fortuito contatto con un paio dei colleghi in avanscoperta lo ha spinto da solo in balia di fortissime folate. Inevitabile che desistesse e che fosse inghiottito dai primi inseguitori. Comunque è sicuro, ne risentiremo parlare.

Tornando al dominio Quick Step, direi su tutti Keisse e soprattutto Jungels, che hanno alimentato l’azione in modo superbo, poi Richeze abile a stoppare l’estremo tentativo di Haas di ribaltare la contesa ai meno cinquecento e naturalmente Gaviria bravo a finalizzare il lavoro dei compagni. In funzione classifica generale ha impressionato Jungels , non certo per i pochi spiccioli guadagnati sui rivali diretti (10”), bensì per la continuità e l’efficacia che ha dato alla sua azione. Per la cronaca Gaviria all’arrivo ha preceduto Selig, Nizzolo, Haas e il compagno Richeze. I migliori sono stati conteggiati a 13”.
Fra gli uomini di classifica unico attardato Dennis caduto forse a causa del vento.
Stasera il Giro vola in Sicilia. Si riparte martedì dopo il primo giorno di sosta a Cefalù.

La quarta tappa porterà la carovana da Cefalù sin sull’Etna, a quota 1892 mt. E’ il primo piatto forte di questo Giro. Quattromila metri di dislivello spalmati in 180 km cominceranno a dare un preciso indirizzo alla generale. Dopo una cinquantina di chilometri pianeggianti sulla riviera tirrenica si svolta verso l’interno per affrontare un salita lunghissima ma regolare, Portella Femmina Morta. Scavalcati i Nebrodi ci si avvicinerà all’Etna attraverso un paio di strappi decisamente impegnativi che porteranno il Giro prima a Bronte poi a Ragalna. Qui, si può dire, siamo già sulle prime rampe della salita finale che ufficialmente comincia a Nicolosi. Sarà il versante denominato di Salto del Cane quello che i protagonisti dovranno affrontarsi per portarsi all’arrivo, 18 km al 6,6%. Non tragga in inganno il dato sulla pendenza media non impossibile, si tratta di una salita irregolare che impone diversi cambi di ritmo. Decisamente il versante Etneo più impegnativo. All’arrivo avremo il quarto vincitore di tappa diverso e la quarta maglia rosa di questo inizio di Giro. La prima che andrà a vestire spalle verosimilmente più resistenti.

Inutile dire che per gli uomini più attesi si tratta del primo appello, chi non risponderà presente avrà difficoltà a cercare giustificazioni.

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