sportVari

Arnoud Demare centra il primo successo al Tour. Sua la Mandorf les Bains – Vittel dopo una volata piratesca vinta su Kristoff e Greipel. Thomas, coinvolto in una caduta nel finale, conserva la maglia grazie alla neutralizzazione. 
Prima dell’epilogo finale la frazione odierna rischiava di passare alla storia di questo Tour come quella più soporifera. Il belga Van Keisbulck, in fuga solitaria dal quinto chilometro, consentiva al gruppo un trasferimento tranquillo, senza alcun patema. Il naturale ricongiungimento avveniva ai meno sedici con il belga esausto ed impaziente di finire la sua agonia agonistica fuori dall’occhio sempre poco discreto delle telecamere. La storia della tappa, che suo malgrado finirà per lasciare un segno nel Tour, tutta negli ultimi millecinquecento metri. Un primo capitombolo a ridosso dell’ultimo chilometro, che vedeva coinvolto anche Thomas, tagliava in modo netto il gruppo lasciando davanti una decina di uomini a contendersi il successo finale. La crema dei velocisti è tutta presente ad eccezione di Kittel, svogliato come spesso gli accade.


Ai meno cinquecento il pallino è da un po’ in mano a Roelandts, uomo agli ordini di Greipel, con gli altri ben coperti. Quando il luogotenente perde potenza Greipel tentenna, mentre Kristoff parte lungo, Bouhanni perde l’attimo e la ruota del norvegese. Da dietro rinviene fortissimo zigzagando pericolosamente Demare. Sagan, mentre cerca la ruota del francese, stringe alla sua destra impedendo il passaggio a Cavendish. L’inglese finisce per infrangersi sul gomito largo dello slovacco trascinando nella drammatica caduta Degenkolb e Swift.

A tagliare il traguardo nettamente in testa è Demare, su Sagan e Kristoff. Quarto Greipel, quinto Bouhanni.
La giuria metterà mano pesantemente sull’ordine d’arrivo espellendo Sagan dalla corsa, dopo una iniziale penalizzazione. Rigorosa ma corretta l’applicazione del regolamento nel caso di Sagan, la manovra dello slovacco ha messo seriamente in pericolo l’incolumità di altri corridori. La passa liscia, invece, Demare che nel suo folle slalom vincente solo per il frutto del caso non sbatte a terra il nemico Bouhanni. Anche Demare regolamento alla mano doveva essere pesantemente sanzionato. E’ prevalsa la logica del danno sull’applicazione del regolamento, oppure la logica più a portata di mano della nazionalità dei protagonisti? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!


Domani si passa alle spettacolo che mi piace, quello delle montagne. Lo preferisco senz’altro a quello della roulette russa.
La Plance des Belles Filles è il primo appuntamento che conta. La classifica, dopo il primo sfoltimento di Longwy, assumerà sulla dura rampa dei Vosgi un assetto più sincero.
Mi incuriosiscono le cose di casa Sky. Ci sarà il cambio di consegne? Penso proprio di si.
Porte, primo rivale designato di Froome dai bookmaker, non può essere quello visto a Dusseldorf.
Inutile parlare di Quintana, con lui si rischia la brutta figura.
In casa nostra occhi puntati su Aru, importante non perdere terreno nelle gerarchie Astana.

Domani parola alla salita, non alle bugie, alle scuse, alle furberie, alle ingiustizie.

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post