Cronaca

Nell’approssimarsi della conclusione dell’anno sociale, la prof.ssa Santuzza Quattrocchi, presidente dell’Associazione delle Ex Allieve del benemerito Collegio scolastico-educativo delle suore domenicane del “Sacro Cuore di Gesù” di via Milano, nell’ultimo incontro socio-culturale del prestigioso sodalizio cattolico facente parte della consulta delle aggregazioni laicali dell’Arcidiocesi metropolitana di Catania, ha presentato nel salone dell’Istituto l’intensa attività sociale svolta con ottimi risultati in simbiosi con l’ottimo consiglio direttivo e con la partecipazione di molte socie ex compagne di scuola e simpatizzanti, con particolare riferimento al carisma familiare e domenicano proprio dell’Ordine Apostolico dei Frati Predicatori: partecipazione alle celebrazioni delle principali ricorrenze dell’anno liturgico, attività caritativa, incontri e scambi culturali, ecc.

La presidente ha invitato il prof. Giuseppe Paradiso, filosofo, storico, giornalista e regista televisivo, a presentare ad un folto numero di ex allieve e di invitati, la proiezione di uno spettacolare documentario “Il Mondo dei Cantastorie”, filmato storico-musicale con i più autorevoli testimoni ed interpreti dei tradizionali “cunti” siciliani d’origine rurale, frutto di anni di ricerca e di riprese di vari spettacoli fatte dal vero in tante località della Sicilia.

L’autore ha evidenziato come i cantastorie un tempo siano stati, con i loro <ingenui> dipinti e cartelloni <parlanti> acuti testimoni di avvenimenti e di cultura del popolo siciliano e come, ancor oggi, anche se ridotti in pochi, essi continuano a narrare con immutata passione vicende emblematiche d’attualità con l’aggiornamento <sociale> del loro repertorio artistico tenuto conto dei profondi mutamenti antropologici e culturali dei tempi.

  Grazie alla loro <congenita> inventiva e creatività, i cantastorie, singolari artisti di strada, con le loro affascinanti <ballate> sono fedeli portatori di una memoria che nasce dall’attenta osservazione della quotidianità-ferialità oltre che dal ricordo ancestrale di suggestive e antiche leggende.

Il prof. Paradiso ha sottolineato, inoltre, che canti e racconti <memorial> dei cantastorie, quasi tutti anziani menestrelli delle storie cantate, descrivono “gratuitamente” con il loro ricco patrimonio di beni materiali e immateriali le genuine aspirazioni dell’animo popolare, attraverso fatti di cronaca e temi di attualità, vivacizzati argutamente con filosofia, satira pungente e verve brillante.

I cantastorie dell’inedito e prezioso materiale d’archivio filmico, video e sonoro, sono sedici; diversi di loro non girovagano più, con l’immancabile chitarra, per le piazze con un contatto diretto con la gente che passa e si ferma, qualcuno è venuto a mancare, ma restano altri -come Alfio Patti, Carlo Barbera, Fortunato Sindoni, Luigi Di Pino- che sono ancora molto attivi. Il documentario “giornalistico” d’informazione e di cultura storica, inizia con le interviste agli antropologi Tito Saffiotti e Luigi Lombardi Satriani, allo storico Mauro Geraci. Molto significativi ed interessanti gli appropriati interventi socio-politico-culturali di alcuni fra i più conosciuti deputati regionali siciliani, come Nello Musumeci e Angelo Capodicasa, e riporta spezzoni di racconti di vari “cuntatori”, tra i quali Mimmo Cuticchio e Paolo Puglisi, che ha declamato per decenni narrazioni a viva voce, senza musica, nel Giardino pubblico comunale “Giovanni Pacini” alla Marina di Catania la leggendaria <Villa Varagghi>, a una folla di attenti spettatori ed uditori, avvincenti vicende storiche e classiche ed eclatanti fatti quotidiani.

Le loro struggenti cantate sono state anche ispirate da fatti di cronaca nera e vicende e da episodi di grande attualità mediatica, sesso con puntuali riferimenti alle odiose ingiustizie sociali sempre emergenti anche oggi, in barba ai valori democratici istituzionalizzati solo sulla carta.

Il pubblico ha seguito sullo schermo con altrettanto interesse anche le esibizioni <estemporanee> di validi artisti come Rosita Caliò, Anna Cuticchio, Ciccio e Nino Busacca, Paolo Garofalo, Laura Mollica, Vito Santangelo, Nonò Salomone, i quali hanno affrontato temi molto interessanti e d’attualità, come la mafia, i problemi sociali, l’emigrazione nonché gli inconvenienti che qualche volta procura il rapido progresso tecnologico.

I cantastorie, soprattutto dell’aria etneo-catanese, rappresentano l’espressione della più genuina tradizione etno-musicale. Non tutti, però, hanno affidato alla moderna tecnologia discografica i loro lavori per trasmettere alle nuove generazioni il frutto delle loro irripetibili esperienze e dei valori di vita e di fede nei quali hanno operato e creduto.

Gli spettatori hanno manifestato di <gustare> tantissimo le argute ed accattivanti cantate del <siculo-milanese> cantastorie-giornalista Franco Trincale, una delle ultime icone dei cantastorie italiani. Trapiantato nella metropoli lombarda dal secondo dopoguerra, si è esibito per tanto tempo nelle celebri piazze Duomo e San Babila. L’ordinanza comunale di 16 anni fa gli ha vietato perentoriamente l’uso oramai necessario di altoparlanti per molestie ai cittadini e ai passanti nonché per disturbi alle attività e ne ha ristretto i margini di apparizione in luogo pubblico, il sito ideale di ogni vero artista di strada.

Tutti presenti, inoltre, hanno gradito in modo particolare anche Otello Profazio il quale, da ultimo, ha concluso l’esauriente rassegna di siculi cantastorie con una esilarante e satirica sottolineatura della nostra classe politica, accolta con entusiasmo da applausi scroscianti che hanno confermato l’alto gradimento suscitato dalla brillante e affermata regia filmica del prof. Giuseppe Paradiso.

 Antonino Blandini

1 commento

  1. Ho assistito alla presentazione del Prof. Paradiso sui cantastorie. E’ stata veramente entusiasmante, e ha prodotto in me un sorprendente arricchimento culturale. Bravo!!!

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