DanzaSpettacolo

Un intenso week-end di danza quello che si è appena concluso a Scenario Pubblico. Due gli artisti in scena per due spettacoli di alto livello: “Chronology” dell’olandese Joeri Dubbe e “Bullet Shot” del palermitano Onofrio Zummo. Uno spettacolo di danza il primo, un mix tra diverse arti sceniche, danza, canto e teatro il secondo. Se infatti Joeri Dubbe, nel suo spettacolo con Caterina Mancuso, è un performer e coreografo, Onofrio Zummo è un regista e attore teatrale.

“Chronology”nel suo debutto italiano, (la prima assoluta è stata al teatro Korzo dell’Aia, in Olanda, il 10 gennaio) è la coreografia che ha aperto la serata. Un adattamento dalla piéce “Chrono”, premiata al festival CaDance 2011, selezionata per il Blind Date Tour e vincitrice del prestigioso Premio BNG per i Nuovi Autori.

“Chronology” (Foto di Alain El Sakhawi)

“Chronology” (Foto di Alain El Sakhawi)

In scena lo strazio del cuore di una donna che pensa alla felicità del suo amore ormai passato. Un duo che mette a nudo un amore finito, il dolore per questo e il ritorno mentale a quando erano felici insieme. Movimenti fluidi, intrecciati tra loro e che richiamano le arti marziali in alcuni casi, sono simbolo del tempo che non c’è più, che si ferma e da vita alle emozioni di lei. La loro storia che fu regola la vita contemporanea di lei e il naturale ciclo del tempo s’interrompe. Un’avventura nella natura complessa della mente che narra la storia della sua memoria in cui lui aveva un ruolo da protagonista. Splendidi danzatori i due interpreti, lo stesso coreografo Joeri Dubbe e Carolina Mancuso, lungamente applauditi dal pubblico.

Il lavoro, ironico e brillante, di Onofrio Zummo, creato in residenza a Scenario Pubblico in quanto artista selezionato per il progetto ACASA, è invece una sorta di analisi della società attuale, la società democratica che in effetti, secondo l’autore non esiste. Una riflessione sul potere economico che sovrasta tutto e sulla impossibilità di scelta della gente di decidere il proprio futuro. Uno spettacolo in cui si da spazio a diverse emozioni anche attraverso diverse tecniche mescolando, danza canto e teatro. Una performance che quindi si interroga sull’altro con cui non siamo abituati a convivere, ma che in effetti, in qualche modo, fa parte di noi. “È come con i batteri – afferma il coreografo – che crediamo nemici e invece non solo ci conviviamo perché dentro noi stessi, ma sono anche molto positivi in molti casi, senza non sopravvivremmo”.

Una rappresentazione tanto attuale quanto infinita nello sviluppo tematico che l’autore stesso definisce “un buon inizio di un percorso che vorrei non finisse mai”. In scena lo stesso Onofrio Zummo, Tiziana Passoni, Costanza Paternó e i danzatori del corso Modem della Compagnia Zappalà Danza Luigi Luna e Annalisa Di Lanno.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post