Cronaca

Tutela ambientale, ricerca scientifica, educazione ambientale, turismo ecosostenibile e sviluppo socio-economico del territorio. Sono le cinque “aree tematiche” principali che le aree marine protette italiane sviluppano nei territori in cui insistono e su cui si è soffermata la docente di Geologia marina, Agata Di Stefano, presidente dell’Area marina protetta Isole Ciclopi e vicedirettore del centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania.

“Il ruolo delle aree marine protette italiane è di particolare rilievo per lo sviluppo dei territori in cui insistono e non a caso in Italia ne sono state già istituite 27, di cui 6 in Sicilia tra cui le Isole Ciclopi di Aci Castello, e adesso sono in corso altri 11 provvedimenti istitutivi di cui ben 3 sono relativi alle aree marine di Isola di Pantelleria, Isole Eolie e Pantani di Vendicari – ha spiegato la docente etnea stamattina nel corso di un convegno nei locali di Villa Fortuna ad Aci Trezza nell’ambito della festa del mare e delle attività marinare “Navigando per Trezza” – in questo contesto appare chiaro che le aree marine protette rappresentano un’importanza rilevante anche per il mondo del lavoro ed in particolar modo per i laureati in Scienze ambientali e naturali”.

“I laureati dell’Ateneo di Catania, grazie a quasi 20 anni di gestione diretta di aree protette tramite il centro di ricerca Cutgana, ed in particolar modo ben 7 riserve naturali regionali ed un’area marina protetta, quest’ultima in consorzio con il Comune di Aci Castello, e all’adeguata preparazione del corso di laurea in Scienze ambientali e naturali, possono diventare i futuri direttori o project manager di aree protette, redigere relazioni ambientali Via, Vas e Vinca ed anche finalizzate al risanamento di aree industriali. Possono anche effettuare analisi di ecosistemi ambientali e sviluppare attività di educazione ambientale” ha aggiunto la Di Stefano alla presenza del direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali e del presidente del corso di laurea in Scienze ambientali e naturali, Carmelo Monaco e Giorgio Sabella.

La docente, inoltre, si è soffermata anche su alcune attività e progetti sviluppati di recente dall’Amp Isole Ciclopi in un’area terrestre e marina compresa tra Capomulini e Aci Castello in cui sono presenti anche la riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” gestita dal Cutgana e i Siti d’importanza comunitaria “Fondali di Aci Castello” e “Isole dei Ciclopi”.

“Negli ultimi anni, oltre alle attività istituzionali relative alla tutela, all’educazione ambientale, al turismo ecosostenibile, al monitoraggio ambientale e alla ricerca scientifica grazie anche al battello con il fondo trasparente per la visione dei fondali, al battello Spazzamare per la pulizia dai rifiuti solidi dello specchio acqueo e all’attività di divulgazione – ha aggiunto la Di Stefano alla presenza del direttore dell’Amp Isole Ciclopi e della Rni Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi, Emanuele Mollica e Domenico Catalano –, abbiamo sviluppato i progetti “Mampira” per il monitoraggio dei reati ambiente insieme con la Capitaneria di porto, “Water” per migliorare la qualità delle acque e “Il pescato dei Ciclopi” per la promozione del nostro pesce azzurro oltre ad un progetto di alternanza Scuola-Lavoro con il Liceo scientifico Galileo Galilei di Catania”. Proprio quest’ultimo progetto denominato “Isole Ciclopi online”, coordinato dalla docente Adele Colombo, è stato presentato nel corso del convegno dagli studenti.

Durante i lavori sono intervenuti anche il presidente del corso di laurea in Scienze motorie dell’Università di Catania Vincenzo Perciavalle con una relazione sul tema “La subacquea come prospettiva di lavoro” e i docenti del corso di laurea in Scienze ambientali e naturali dell’Università di Catania Donatella SerioRossana Sanfilippo e Oscar Lisi su “I fondali del litorale jonico: un mare di biodiversità. Gli invertebrati marini; le fitocenosi e le zoonosi”. Ieri, invece, le docenti del corso di laurea in Scienze ambientali dell’Università di Catania Vera Cardile e Venera Ferrito su “Fisiologia dell’uomo in immersione e in ambiente iperbarico” e su “Le specie ittiche aliene nel Mediterraneo”.

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