Catania News

Lo scorso 29 luglio personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato Borgo Ognina ha eseguito Ordinanza di applicazione della misura cautelare del Divieto di Avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla parte offesa a carico di G.A.A. , di anni 55, ritenuto responsabile di atti persecutori reiterati ai danni della ex convivente.

L’uomo raggiunto dal provvedimento restrittivo ha iniziato la sua attività di stalker in seguito all’interruzione definitiva della relazione sentimentale che aveva con la donna, causata dal carattere aggressivo ed incostante dell’uomo.

In una vera e propria escalation persecutoria ricostruita dagli investigatori del Commissariato, negli ultimi mesi G.A.A. ha ripetutamente pedinato la vittima nei suoi spostamenti, si è appostato nei luoghi dalla stessa frequentati, l’ha gravemente minacciata, l’ha molestata e assillata con sms e telefonate fino a giungere al tentativo di introdursi nell’abitazione della donna.

L’evidente quadro probatorio raccolto a carico del soggetto, inoltrato in apposita informativa di reato, ha consentito alla Procura della Repubblica di avanzare una tempestiva richiesta al G.I.P per l’applicazione della misura in argomento che prevede, tra le prescrizioni, di mantenere una distanza fisica con la vittima ed il divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo.

Polizia di Stato sempre in allerta

Polizia di Stato pronta ad intervenire

Un analogo provvedimento è stato eseguito, lo scorso 30 luglio, da personale del Commissariato Nesima: anche questa volta l’ordinanza che dispone la misura cautelare, emessa dal G.I.P. di Catania nei confronti di G.L.C. di anni 42, comporta l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie e dai tre figli minori ed è stata necessaria a causa dei comportamenti vessatori del marito/padre nei riguardi della moglie e dei figli.

Le indagini, eseguite dagli agenti del Commissariato, nel loro corso hanno comportato la denuncia dell’uomo per il delitto di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate: a monte, un comportamento violento nei confronti della moglie che le rendeva la vita particolarmente penosa e dolorosa, con continue vessazioni psicologiche, e fisiche. Il tutto anche in presenza dei figli minori che, talvolta, diventavano vittime anch’esse della brutalità del padre.

Un calvario lento e lungo sei anni, quindi, interrotto i primi giorni del mese di luglio 2016 dall’ulteriore – e finalmente ultima – denuncia della donna la quale, nonostante l’ammonimento del Questore, continuava a subire le intemperanze dell’uomo. Adesso, i poliziotti vigileranno sull’osservanza delle prescrizioni imposte dal giudice: per l’uomo – se dovesse perseverare nella sua condotta – potrebbero aprirsi le porte del carcere.

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