Catania News

Uno strumento utile per quantificare i costi e i benefici dei progetti e delle misure di prevenzione e gestione dei rischi costieri derivanti da sversamento di idrocarburi e da eventi idro-metereologici come inondazioni, erosione del litorale, mareggiate, innalzamento del livello del mare realizzati dagli enti pubblici.

A realizzarlo entro dicembre sarà il partenariato del progetto europeo “ECOSHAZ – Misure economiche di prevenzione per affrontare i pericoli costieri” finanziato dalla Commissione Europea – Direzione generale per gli aiuti umanitari e protezione civile.

Proprio oggi l’ateneo catanese ha ospitato, nei locali del Palazzo Sangiuliano, il 6° meeting del progetto aperto dal prof. Giovanni Signorello, direttore del centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, alla presenza dei rappresentanti del partenariato costituito, oltre che dal centro di ricerca etneo, anche dalla società greca Sigma Consultants Ltd (leader partner), dall’University Pablo de Olavide (Spagna), dal Flood Hazard Research Center – Middlesex University (Gran Bretagna), dal Maritime Institute in Gdansk (Polonia), dal Department of Economics Theory at University of Santiago de Compostela (Spagna).

“Ecoshaz nasce dall’esigenza di promuovere, su scala europea, l’applicazione dell’analisi costi-benefici alle misure di mitigazione e prevenzione dei rischi costieri per indirizzare il decisore pubblico verso le soluzioni economicamente più efficienti e in grado di massimizzare il benessere sociale delle comunità locali – ha spiegato il prof. Signorello – allo stato attuale sappiamo quantificare i costi dei relativi progetti mirati alla prevenzione e alla gestione dei rischi, ma non i reali benefici. L’obiettivo di Ecoshaz è di consentire all’ente pubblico di investire le proprie risorse in questo campo nel modo migliore”.

“Per raggiungere questi risultati il partenariato ha coinvolto nel corso dei diversi meeting gli stakeholder, nel nostro caso il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera di Roma ed anche i comuni e le agenzie di protezione dell’ambiente, e ha creato un sistema integrato di informazioni (piattaforma online) oltre a diversi strumenti di supporto per la realizzazione di linee guide per l’implementazione dell’analisi costi-benefici alle misure di prevenzione del rischio costiero da calamità naturali e da sversamenti di petrolio” ha continuato i direttore del Cutgana.

“Nel mese di settembre sempre l’Ateneo di Catania terrà un corso di formazione ai rappresentanti degli stakeholder finalizzato alla presentazione del sistema integrato di informazioni e dei diversi modelli di valutazione e di buone pratiche nel processo decisionale di gestione del rischio costiero – ha aggiunto il prof. Signorello – nell’ambito del progetto l’Ateneo di Catania, grazie all’esperta Lea Nicita, si è occupato di effettuare su scala europea un’indagine sull’impiego di analisi economiche sul rischio costiero oltre ai corsi di formazione”.

I lavori proseguiranno domani (mercoledì 14 settembre) con la sperimentazione di una specifica piattaforma didattica on line e, infine, una visita tecnica all’Area marina protetta Isole Ciclopi e alla riserva naturale integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi.

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