Cronaca

Dopo l’ennesimo vertice a Palermo tra il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, l’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi e i direttori generali delle Aziende ed Enti del S.S.R. nulla di fatto è emerso in merito alle difficili problematiche che riguardano la Sanità sull’Isola. Ancora una volta si è scelto di non decidere rimandando tutto a Roma. Ma come è possibile?

Perché la Sicilia in Piano di Rientro – con un trend positivo nel Piano nazionale esiti e già in positivo con la spesa sanitaria (146 milioni di euro che qualcuno voleva impegnare fuori della Sanità!) – non può attivare le procedure concorsuali?” Se lo chiede Pietro Pata, segretario regionale Anaao Assomed Sicilia.

“Il 31 dicembre 2016, spiega Pata, sarà la tomba della speranza di chi, dirigente o sanitario, ha lottato e sudato in questi anni di precariato per mantenere i Lea (livelli essenziali di assistenza) in questa Regione. Ma sarà la tomba anche delle attese dei cittadini, perché si può essere sicuri che il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato e delle stabilizzazioni, creerà vuoti di organico tali da determinare liste d’attesa vergognose, da far saltare le reti per le emergenze e le patologie tempo-dipendenti (Infarto, Ictus traumi piuttosto che Punti nascita), nonché la prevenzione e l’assistenza della cronicità (sanità veterinaria, riabilitazione, lungodegenze etc.)”

Una pesante denuncia quella lanciata dal segretario regionale Anaao Assomed Sicilia che si dice indignato per quanto sta accadendo: È UNA VERGOGNA!! Non è più ora di parole e balletti, in attesa delle Regionali del 2017! Non è più tempo di audizioni nei Palazzi, ma è giunto il momento di stringere una forte alleanza tra le forze sindacali di tutti i lavoratori della Sanità (dirigenti e personale del comparto) e i portatori di interessi dei cittadini/utenti che corrono gravissimi rischi per la loro salute”.

E’ ora di scendere in campo e lottare per quello che dobbiamo avere: un Servizio sanitario dignitoso ed efficiente a fronte delle tasse che paghiamo come e più degli altri cittadini italiani.

“E’ arrivato il momento di far sentire la voce forte della protesta – prosegue Pata – che non vuol dire assenza di proposte che responsabilmente faremo se uditi dalle Istituzioni, come sempre fatto.

E’ questo il momento di non arretrare di fronte a nessuna opzione, fosse anche quella non popolare ma alla fine necessaria, della proclamazione dello stato di agitazione e poi lo sciopero di tutta la sanità!”.

La cronistoria degli ultimi accadimenti…

Il 3 Agosto: Da Roma arriva l’ok di massima sulla Rete dell’Emergenza: “riempite di contenuti, cioè mettete la polpa a questo scheletro che avete disegnato; con 260 letti per acuti e 1760 nella cronicità che potete ancora assegnare “(ma su quali tavoli oscuri ballano questi posti ? ndr).

L’8 Settembre a Palermo, l’assessore Gucciardi dice ai sindacati e poi alla stampa: “basta pareri di Roma, ormai tutto fatto, possono partire i concorsi e si stabilizzino i precari”.

Il 22 Settembre, dopo la quasi crisi di Governo, la macchina burocratica torna indietro: “chiediamo a Roma la proroga per l’attuazione del Piano, al 2018 e non a dicembre 2016 (ma si può?) e chiediamo l’autorizzazione ad attivare le procedure concorsuali”.

Cosa a risposto Roma?

“NO, è ovvio, sottolinea ancora il dott. Pietro Pata, perché dietro il DM 70 (un decreto legge che è solo di indirizzo, non le Tavole della Legge) c’è la Conferenza Stato-Regioni e ci sono Regioni che lo hanno applicato a lacrime e sangue (Veneto ed Emilia prima, Toscana e Piemonte).

Alla luce di tutto questo, il segretario regionale Anaao Assomed Sicilia, chiede ai “nostri” politici: perché nel Lazio e in Campania (la Cabina di Regia che a Roma sostituisce l’assessore alla Salute e il Governatore De Luca, commissario per la Sanità a Napoli), regioni in Piano di Rientro, si possono attivare le procedure di cui al DPCM 6 marzo 2015 e commi 542-546 della Legge di Stabilità 2016 e procedere ai concorsi ed alla stabilizzazione dei precari della dirigenza e del comparto sanità?” 

“L’Anaao Assomed Sicilia, conclude Pata, in tutte le sue componenti, chiede alle altre  organizzazioni sindacali e sociali che operano nel settore della sanità, di scendere in campo compatti per potere assistere all’alba di una Sanità, efficiente, giusta e moderna per i cittadini e per gli operatori della salute e definitivamente fuori dai Piani di Rientro”.

 

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