Cronaca
Dom Vittorio Giovanni Rizzone, nuovo abate dei monaci benedettini di Sicilia

Dom Vittorio Giovanni Rizzone, nuovo abate dei monaci benedettini di Sicilia

Il superiore del monastero benedettino “Beato Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet” di Nicolosi, dom* Vittorio Giovanni Rizzone, è stato eletto nuovo abate dei monaci benedettini di Sicilia dalla comunità abbaziale benedettina cassinese “San Martino delle Scale” (Monreale) comprendente anche i monaci di Nicolosi. Padre Rizzone, nato a Ragusa il 9 dicembre 1967 da una famiglia di origine modicana, si è laureato nel 1991 in Lettere classiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania dove si è specializzato in Archeologia e ha conseguito nel 2001 il dottorato di ricerca in Archeologia classica presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

Entrato come postulante nel monastero nicolosita nell’anno 2000, ha emesso la professione monastica temporanea il 25 settembre 2002 e tre anni dopo quella perpetua, ha studiato Teologia presso la Facoltà Teologica di Sicilia – Studio Teologico interdiocesano “San Paolo” di Catania dove ha conseguito il Baccellierato nel 2006 con la tesi su “Stati e funzioni dei cristiani di Sicilia attraverso l’apporto dell’epigrafia” e nello stesso anno è stato ordinato sacerdote a Modica.

 Già professore a contratto di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università di Catania (dove ha collaborato con la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana e con le soprintendenze Beni Culturali e Ambientali di Siracusa e Ragusa, partecipando a missioni archeologiche e campagne di scavi e di studio in Sicilia, a Cipro e a Malta) è attualmente professore incaricato di Lingue classiche ed Archeologia presso lo Studio Teologico San Paolo, dove insegna Archeologia cristiana e Greco biblico.

 Dopo gli iniziali interessi nel campo della ceramologia (corinzia di età arcaica in particolare), da molti anni ha indirizzato le sue ricerche nell’ambito dell’Archeologia cristiana e medievale, specializzandosi nei settori dell’Epigrafia e dell’Architettura, specialmente quella “in negativo” (catacombe, ipogei, insediamenti e chiese rupestri).

E’ autore di diverse pubblicazioni e di numerosi articoli in riviste scientifiche nazionali ed internazionali anche come socio di diversi sodalizi scientifici nel settore patristico ed archeologico. E’ molto apprezzato a Nicolosi e nell’hinterland etneo di Catania come studioso di Sacra Scrittura, di Ebraico, Greco e Latino e conosce il Francese, l’Inglese e il Tedesco. Come superiore di Nicolosi ha dato inizio alla costruzione di una nuova chiesa e di un nuovo monastero. Venerdì 11 novembre, memoria liturgica di San Martino vescovo di Tour, riceverà dall’arcivescovo metropolita di Palermo, mons. Corrado Lorefice, la benedizione abbaziale nel Monastero benedettino “San Martino delle Scale”.

 Antonino Blandini

è antica usanza, ancora valida e propria dei benedettini, chiamare con il titolo di “dom” ( da <dominus>) e non di <don> i sacerdoti professi del Sacro Ordine Benedettino. Il <don> si usa in genere nel Norditalia per i sacerdoti secolari o diocesani e per i salesiani, equiparati per motivi storici da Don Bosco ai secolari.

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