Cronaca
Archi luminosi all'esterno della chiesa

Archi luminosi all’esterno della
chiesa

La sera di mercoledì 9 novembre nella chiesa parrocchiale del Villaggio “Sant’Agata” nella strada litoranea panoramica della riviera nord di Messina, tra Punta Faro e contrada Paradiso, è stata portata dal parroco e delegato arcivescovile della nostra basilica Cattedrale, mons. Barbaro Scionti accompagnato dal devoto maestro del fercolo Claudio Consoli, la preziosa e venerata  reliquia della mammella di Sant’Agata vergine e martire, per una visita tanto desiderata e concessa con gioia dal nostro arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina, in occasione dell’890° anniversario dal ritorno delle reliquie della nostra comune e amata santa Patrona da Costantinopoli sulla riva messinese prima che nella natìa Catania e del 350° anniversario dal Decreto del civico Senato messinese (pergamena miniata del 4 dicembre 1666) in cui la Protomartire Sant’Agata è stata eletta, per concessione pontificia, Compatrona della città di Messina.

 Grande festa nell’antica parrocchia agatina del capoluogo peloritano, affidata alle cure pastorali del parroco sac. Antonio La Rosa per il “ritorno” simbolico di Agata Santa all’antico affetto con cui i Messinesi, e tra essi gli avi degli attuali parrocchiani Santagatesi, ancor prima degli Etnei, accolsero, con entusiasmo in un mese di permanenza a Messina, in quel lontano luglio del 1126, le sue venerate spoglie mortali al festoso rientro in patria.

 L’amministratore apostolico dell’arcidiocesi metropolitana di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela, l’arcivescovo mons. Luigi Benigno Papa, nel ricordo della Traslazione delle sacre reliquie della martire catanese, ha concesso alla locale parrocchia “Sant’Agata” nell’ultimo scorcio dell’Anno Santo straordinario il privilegiato dono della grazia del Giubileo della Misericordia.

Mons Barbaro Scionti parroco della Cattedrale di Catania e il sig, Claudio Conisli mastro della vara catanese di S. Agata

Mons Barbaro Scionti parroco della Cattedrale di Catania e il sig,
Claudio Conisli mastro della vara catanese di S. Agata

E’ stato mons. Papa ad accogliere con gioia con tutto il popolo in festa grande il reliquiario di S. Agata, a scoprire la commovente lapide commemorativa del memorabile evento e a presiedere la solenne concelebrazione dell’Eucarestìa per la comunità santagatese messinese che ha onorato la protomartire catanese anche con manifestazioni culturali come la protezione di documentario sul martirio di Sant’Agata, le conferenze su “La Porta della Misericordia e della Memoria: idee per un progetto iconografico sulla storia della traslazione delle reliquie agatine” a cura dello scultore in bronzo m° Luigi Laconeo e su “L’Ospedale degli uomini lebbrosi in Sant’Agata e la pergamena del Senato Messinese del 1666: fonti storiche d’Archivio e risvolti nello sviluppo economico del Villaggio Sant’Agata tra XIII e XVI secolo” dell’arch. Nino Principato, storico della città di Messina. E’ stata una propizia occasione per conoscere le vicende del Lazzaretto medievale di Sant’Agata, lo “Spedaletto” o Casa degli Infermi o degli Infetti, che era gestito dai Cavalieri Lazzariti. Il Lebbrosario di Sant’Agata, fondato nel 1160 in contrada Spitaleri, costituiva nel passato un servizio sanitario d’avanguardia per i poveri lebbrosi. Lo “Spidale” era annesso alla chiesa del villaggio ed era gestito prima dei Lazzariti dai Benedettini. L’attuale chiesa parrocchiale “Sant’Agata” dopo il terremoto del 1908 è stata ricostruita in stile neogotico sopra due antiche cripte nello stesso sito. Vi si venera un artistico simulacro ottocentesco della Santa Martire Titolare.

Fino a mezzanotte giovani, studenti ed universitari hanno partecipato numerosi alla veglia giubilare di preghiera dal tema: “Con Agata: la Sua Passione per la vita e la progettualità del nostro futuro”. Le giornate di giovedì 10 e venerdì 11 novembre sono state dedicate alla devozione agatina: omaggio floreale degli alunni della scuola elementare, proiezione di un documentario su Sant’Agata, preghiere alla Patrona, benedizione dei fanciulli, benedizione delle mamme in attesa di un figlio, benedizione del pane di devozione agatina, giubileo con i lavoratori con la partecipazione di impiegati, commercianti, imprenditori e professionisti, giubileo con chi è infermo con l’amministrazione del sacramento dell’Unzione degli infermi.

   La solenne concelebrazione della santa messa di chiusura del Giubileo in parrocchia è stata presieduta, la sera di venerdì 11, da mons. Barbaro Scionti con la partecipazione del sacerdote catanese Pasquale Munzone, cerimoniere arcivescovile della nostra arcidiocesi. Al termine è avvenuto il festoso e commovente saluto dei cittadini messinesi agitanti i foulard benedetti per l’accoglienza al suono di uno prolungato scampanio e al canto dell’inno agatino del XVII Centenario del martirio della Santa Patrona, prima della partenza in automobile per il rientro del reliquiario nel Duomo catanese di Sant’Agata.

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