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Dopo i complimenti, gli elogi, per l’impresa di Messina, per il 2-1 in casa dei “cugini” del neo patron Franco Proto di appena una settimana fa ecco che i tifosi rossazzurri tornano con i piedi per terra, rivedendo, nuovamente, la loro squadra impacciata, nervosa, molle, senza mordente ed arruffona nel costruire e concludere in avanti, nonostante lo schieramento iper offensivo della ripresa. Brucia tanto lo 0-2 subito oggi pomeriggio al “Massimino” dal Catania di mister Petrone opposto non ad una delle prime in classifica, ma bensì al derelitto e fanalino di coda Melfi (peggiore difesa con 57 reti subite e reduce da 11 sconfitte consecutive) che, con una gara ordinata, senza concedere nulla, lottando su ogni pallone, ha espugnato lo stadio dei rossazzurri, disputando, ripeto, una gara lineare, senza sbavature, dando quasi una lezione agli etnei che, guardando la classifica, dovevano fare un sol boccone degli ospiti.

Ed invece gli ottomila tifosi sulle tribune del “Massimino” hanno rivisto il Catania pauroso, arruffone, confusionario di qualche partita fa, che per tutta la gara ha insistito – nonostante l’impiego di terminali offensivi quali Pozzebon, Tavares, Russotto, Barisic, Di Grazia – con inutili lanci lunghi verso l’area avversaria, spesso imprecisi e facile preda dei giocatori del tecnico Aimo Diana. Tra gli ospiti, a parte una difesa attenta e diligente, da citare la mobilità e la rabbia agonistica di Gammone, di Foggia, di Marano e di De Angelis. Rossazzurri, ripeto, troppo contratti, incapaci di costruire azioni lineari e pericolose, soprattutto nel primo tempo, mentre nella ripresa l’unico a provarci con più convinzione, ma con poca precisione, è stato Andrea Di Grazia subentrato al posto di Djordjevic, mentre sono andati in bianco stavolta Tavares e Pozzebon e non hanno inciso, subentrando nel secondo tempo, Barisic e Mazzarani.

Il vantaggio del Melfi con Foggia (Ph. Calciocatania)

Primo tempo noioso, con un Melfi ben messo in campo e con un Catania che ha racimolato un solo tiro dalla bandierina e che per quasi tutti i 45′ non si è quasi mai visto dalle parti del portiere avversario Gragnaniello. Al 29′ è poi arrivato il vantaggio dei lucani: batti e ribatti in area e dopo i tentativi di Gammone (tra i migliori in campo nel Melfi) e di Marano è stato il numero nove, Foggia, a battere l’incolpevole Pisseri per lo 0-1.

Il Catania ha risposto dopo un minuto circa con un tiro di Biagianti respinto dal portiere: troppo poco per una squadra attesa da una conferma dopo l’exploit di Messina Ed invece i primi 45′, più 3′ di recupero, si chiudevano con il vantaggio del Melfi.

Andrea Di Grazia (Ph. Calciocatania)

Ad inizio ripresa il Catania si presentava più offensivo con Barisic al posto di Bucolo, ma al 2′ i lucani sfioravano il raddoppio con De Vena che approfittava di un errore di Marchese ed effettuava un pallonetto che superava Pisseri e la traversa. Subentrava poi Di Grazia per Djordjevic e successivamente Mazzarani per Russotto, ma il Catania non riusciva ad essere preciso nei passaggi e la difesa lucana aveva quasi sempre la meglio. Rispetto al primo tempo i rossazzurri battevano stavolta otto angoli ed il più pericoloso risultava Di Grazia che più volte insidiava il portiere avversario. Al 22′ occasione anche per il Melfi con Marano che, dal limite, impegnava Pisseri che respingeva in angolo. Si andava avanti fino al 45′ quando il nuovo entrato del Melfi, De Angelis, servito in area, si aggiustava il pallone e batteva Pisseri per il definitivo 0-2 per gli ospiti che, a fine gara – dopo 4′ di recupero -, esultavano per una vittoria preziosa, insperata e meritata. Per il Catania, invece, i fischi del “Massimino”, per una prestazione più che sottotono, per una squadra che ancora una volta aveva illuso i tifosi e che invece al momento della conferma torna a mostrare i suoi limiti, la sua scarsa personalità e che adesso non riesce più a vncere nemmeno in casa. E di questo passo, con questo andazzo altalenante, non sarà così facile centrare la griglia dei play off. Adesso i ragazzi di mister Petrone sono attesi da due trasferte ed affronteranno Lecce e Paganese, per poi tornare al “Massimino” con il Foggia.

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