Catania News
I soldati dell’Esercito italiano dentro gli ospedali di Catania. Non si tratta di un’esagerazione ma dell’unico modo per arrestare questa escalation di violenza che colpisce medici ed infermieri nei presidi del capoluogo etneo. Dopo l’operazione “Strade sicure” adesso bisogna mettere in atto quella legata agli “ospedali sicuri” perchè se finora non c’è scappata la tragedia bisogna mettersi in testa che si è trattato solo di pura fortuna.
Vincenzo Parisi, presidente della commissione al Bilancio, farà la proposta all’amministrazione ed a tutti i soggetti interessati visto che nei reparti dell’ospedale succede proprio di tutto. Una volta le risse e le scazzottate si svolgevano in locali malfamati o in piena strada, oggi avvengono nelle sale e nei corridoi degli ospedali etnei. Pazienti, e loro parenti, stanno diventando sempre più arroganti e prepotenti con la convinzione che le regole per loro non valgono assolutamente.
“E’ lampante – spiega Parisi – il caso del reparto di Ginecologia del Cannizzaro dove un pregiudicato ha scagliato ad una infermiera un passeggiano. Una “risposta” all’impossibilità dell’uomo di vedere la moglie perchè fuori dall’orario di visite. Sarebbe successa la stessa cosa se nel reparto di fossero stati i militari che imbracciavano i fucili? Io credo proprio di no. La questione di fondo è che la “cura” dev’essere assolutamente appropriata al “male”. Creare tavoli di dialogo o lanciare proclami che non portano a nessuna azione immediata non serve assolutamente a nulla. Da qui la mia richiesta di militarizzare gli ospedali e assicurare così l’incolumità di pazienti, visitatori, medici e infermieri oltre a fermare questo far west dove vige la legge del più forte”.

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