Catania News

Il turismo siciliano è in forte crescita. Sono state raggiunte 16, 5 milioni di presenze nell’ultimo anno e il dato è in salita. Eppure l’occupazione alberghiera è solo del 40%, come è emerso nel corso del Workshop organizzato da Federalberghi Sicilia all’Ikebana, a Catania, sul tema dell’abusivismo turistico. “Denunciamo da anni migliaia di strutture abusive. La nostra non è una battaglia contro le nuove forme di ospitalità, desideriamo solo competere ad armi pari” – ha introdotto il presidente Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi.

Numeri elencati anche dai presidenti di Palermo, Nicola Farruggio, delle Isole Eolie, Christian Del Bono e Cefalù, Francesco Randone: “Nella cittadina del Palermitano esistono, per esempio, circa 700 strutture, ma solo in 86 sono regolarmente autorizzate”. Christian Del Bono e Nicola Farruggio hanno ringraziato, a nome della categoria, l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, presente al workshop, per avere coinvolto Federalberghi nella redazione del disegno di legge sul Turismo in questi giorni in discussione all’’Ars: “In passato è mancato il confronto tra pubblico e privato. Questa è un’occasione da non perdere per il nostro comparto. Per la prima volta assistiamo a un cambio di passo nelle politiche turistiche. Stiamo lavorando per avere una legge all’avanguardia e con regole certe, chiare e durature. Il sommerso rappresenta la concorrenza sleale che sta inquinando il mercato”.

Tutti d’accordo sulla necessità di avere “leggi semplici, uguali per tutti dove la partita si svolge sul piano della professionalità – ha detto Pietro Agen, presidente Confcommercio Sicilia nel corso del suo intervento – Nella confusione normativa attuale, di fatto, si avvantaggia chi non vuole rispettare le regole”. Fiero della collaborazione fattiva che si è creata con l’associazione più rappresentativa del ricettivo siciliano, l’assessore Barbagallo ha evidenziato: “E’ una lotta contro il tempo, contro un sistema che non è abituato a fare riforme. Sarebbe un grande successo approvarlo prima dell’estate”.

Turismo e agricoltura sono i settori più in crescita nella Regione, anche se c’è ancora molto da fare. Il potenziale è infinitamente più alto se consideriamo che Malta registra le stesse presenze, ma con un territorio 80 volte più piccolo e solo il 15% dei turisti che arrivano in Italia raggiunge la Sicilia (dati Enit). Altro dato di rilievo: nel 1990 Palermo e Barcellona contavano entrambe circa due milioni di presenze. Oggi la città spagnola registra 16 milioni di turisti mentre la capitale siciliana è rimasta ferma ai due milioni dichiarati. “Inutile tentare di rintracciare le responsabilità pregresse – concludono gli albergatori – Ciò che è auspicabile oggi è cavalcare l’onda del dialogo tra pubblico e privato e trarre strumenti di azioni concrete per la crescita della destinazione Sicilia”.

1 commento

  1. Buongiorno a tutti quelli che hanno una struttura ricettiva in regola e che sono soffocati dall’abusivismo. Ma scusate ma come mai tutti i comuni della Sicilia non adottano un codice per la registrazione nei siti. Mentre si aspettano i controlli centinaia di attività chiudono. Se qualcuno mi risponde Lo ringrazio

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