Cronaca

La peregrinatio straordinaria della taumaturgica reliquia del Velo di S. Agata in provincia e diocesi di Vicenza in questi giorni ha fatto tappa presso la chiesa parrocchiale “Santa Maria Assunta” in Marsan frazione del Comune di Marostica non lontana da Bassano del Grappa (dove alla fine della prima decade del mese di settembre negli anni pari si tiene davanti al Castello la celebre partita a scacchi con personaggi viventi), accolta dal parroco don Guido Ottorino Randon, più volte ospite della Cattedrale di Catania durante le celebrazioni agatine di agosto e accompagnata dal parroco – procuratore del Duomo catanese, mons. Barbaro Scionti, dal cerimoniere arcivescovile e parroco in Belpasso sac. Pasquale Munzone e dal maestro del fercolo sig. Claudio Consoli.

La delegazione catanese, custode della preziosa reliquia, finora ha vissuto momenti molto intensi, arricchiti da graditi fuoriprogramma riguardanti il culto verso S. Agata da parte delle devote popolazioni di quella parte del Veneto, teatro di eventi bellici per la vicinanza al fronte durante la Grande Guerra: l’incontro con gli scolari e gli studenti di Marostica capoluogo, la concelebrazione eucaristica con i sacerdoti del vicariato presieduta da mons. Scionti, con la partecipazione del sindaco, rag. Marica Dalla Valle, delle autorità civili e militari, nonché di due catanesi da oltre 40 anni residenti in quei luoghi per ragioni di lavoro. Sono seguite le visite degli scolari di Marsan e della scuola paritaria “San Giuseppe” di Bassano del Grappa. Marsan è sita in una zona tra collina e pianura da dove inizia la Strada della Fratellanza che porta ad Asiago.

mons. Barbaro Scionti col sindaco di Marsan

Nel pomeriggio di venerdì 21 aprile, la reliquia è stata accolta nella chiesetta votiva di S. Agata a Tezze di Arzignano dal parroco sac. Giovanni Imbonati e dai fedeli; anche a loro è stato distribuito il “cotone di S. Agata”, dono ovunque accolto con gioia e gratitudine. Da 6 secoli è viva la devozione di quelle popolazioni verso S. Agata e ogni anno si rinnova solennemente il voto verso l’amata Patrona a ricordo dalla liberazione dell’assedio del 1413, allorché gli invasori, 14 mila abilissimi cavalieri ungheresi ivi spediti dall’imperatore di Germania e dei Romani, Sigismondo di Lussemburgo, dopo una lunga resistenza degli assediati, si ritirarono proprio il 5 febbraio, festa della “dolcissima, vergine martire S. Agata”, come recita una bellissima preghiera.

La devozione verso Sant’Agata in quelle contrade è stata favorita dalla scoperta di sue reliquie nella Cattedrale di Verona e dalle pestilenze del 1348 e del 1387. Sul portale settecentesco della chiesa pievana “Santa Maria del Castello” in Arzignano è raffigurata la martire catanese mentre stringe la palma del martirio ed offre le tenaglie e i seni recisi. Nella pala dell’altare maggiore di Tezze è dipinta Sant’Agata che intercede ai piedi della Madonna, con sullo sfondo la ritirata degli ungheresi dal castello. Sabato 22 aprile, è avvenuto l’incontro con l’UNITALSI durante la celebrazione della s. messa con l’Unzione degli infermi e degli ammalati. La domenica in albis, ottava di Pasqua e festa della Divina Misericordia, a conclusione delle celebrazioni eucaristiche la benedizione del Signore è stata impartita col Velo, con la partecipazione dei soci dell’Associazione oncologica “Mai Soli” che ha per protettrice S. Agata.

Nel pomeriggio di lunedì 24 aprile, la processione guidata da mons Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza, con il Velo dalla chiesa parrocchiale ha raggiunto la stupenda chiesetta votiva di Marsan intitolata alla protomartire catanese ed anche a sant’Apollonia (anch’ella molto venerata a Catania), dove il presule ha presieduto la s. messa vespertina. Il “santuario-oratorio” votivo longobardo, edificato tra l’11° e il 12° secolo, sorge nei pressi di una cava attiva di basalto di origine vulcanica, sul cocuzzolo di una verde collinetta formata da un antico cratere eruttivo, tra un tripudio di ulivi, vigneti e ciliegi. La suggestiva chiesetta ha una struttura architettonica caratterizzata dalla facciata  capanna ed è sovrastata da un massiccio campanile: all’interno la navata è divisa dal coro dall’arco trionfale, la copertura è a capriate. Dal 1969 è dedicata ai caduti di tutte le guerre.

Martedì 25 aprile, festa di San Marco nella ricorrenza delle Rogazioni Maggiori, di mattina i devoti hanno potuto venerare la reliquia. Un momento patriottico tanto atteso è stato, a Colle Sant’Agata, l’alzabandiera in memoria del Caduti del Gruppo Alpini di Marsan, seguito dalla concelebrazione della s. messa animata dal coro parrocchiale. Fino a domenica 30 aprile nella vecchia chiesa di via Nonis sarà visitabile una mostra curata dagli studenti della scuola media “Dalle Laste” di Marostica sul tema delle persecuzioni, del martirio dei cristiani, con particolare riferimento al beato sacerdote palermitano Pino Puglisi e a S. Agata.                     

Antonino Blandini

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