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A Piancavallo finalmente Landa trova il sorriso. Vittoria con ampio margine su Rui Costa e Rolland. Quintana strappa la rosa a Dumoulin e comanda una classifica cortissima.

Il pepe tirato fuori ieri nel dopo corsa per condire la minestra trova oggi immediatamente il suo utilizzo nelle prime battute della San Candido- Piancavallo, 19^ frazione del Giro. Il caso beffardo vuole che il buco nel gruppo scendendo da Sappada, che trova Dumoulin nella seconda parte del troncone, sia stato provocato da un’accelerazione operata proprio dai Sunweb. Movistar, Bahrain e Fdj cercano immediatamente di approfittarne. In quaranta chilometri succede più di quanto non sia successo nell’intero Giro. Davanti e dietro tutti i gregari degli uomini meglio piazzati pancia a terra per tirare acqua ai propri mulini.

Nairo Quintana in rosa

La maglia rosa, buon per lui, resta in compagnia di Yates, Mollema e Kruijswijk. La loro coalizione riuscirà a chiudere un distacco che ad un certo punto aveva toccato circa 1’00’’. Sulla Sella Chianzutan il ricongiungimento che calma i bollenti spiriti ed apre un’altra tappa. Diciotto uomini, in un paio di riprese, riusciranno a prendere il largo dal gruppo disinteressato ed a presentarsi ai piedi di Piancavallo con margine ampiamente rassicurante. Dentro tanti abbonati alle fughe di questo Giro, fra di loro Rolland, Rui Costa, Landa con Henao, Luis Leon Sanchez , Visconti, Rojas ed Herrada. La salita finale sarà il classico palcoscenico della doppia corsa nella corsa. In testa Landa, ben coadiuvato da Henao, gestisce al meglio le sfuriate troppo precipitose di Sanchez e Rui Costa e va a cogliere il successo con buon anticipo e margine. Toccanti le parole semplici con le quali il basco dedica il successo al nostro amico che non è più con noi. A dieci minuti di distanza i giochi più importanti. Sin da subito si capisce che non è la giornata di Dumoulin, l’olandese scivola immediatamente intorno alla ventesima posizione e comincia un pericoloso elastico nella coda del gruppo. Buon per lui che nelle tasche dei suoi avversari non sia rimasto tantissimo. Nibali, meglio nella testa che nelle gambe, affida il comando delle operazioni a Pellizotti. Il ritmo del Delfino di Bibione sfiancherà lentamente l’olandese. In questa fase povero l’apporto dei Movistar. Colpevolmente passivi invece i Fdj che, vista la gamba di Pinot, con Reichenbach avrebbero potuto contribuire alla causa comune. Più avanti Nibali troverà Visconti e Quintana Herrada. Entrambi chiederanno loro anche gli spiccioli. La fase finale è caratterizzata da un paio di allunghi di Pinot, di Pozzovivo e di Zakarin che di rimessa riescono a rubare qualcosa agli avversari che li precedono in classifica. Alla fine una giornata così così porta la rosa a Quintana, mentre Dumoulin tutto sommato salva le penne perdendo poco più di un minuto dai diretti rivali.

Il rimescolamento che Piancavallo ci consegna, a sole 48 ore dalla chiusura, vede assai vicini Quintana in rosa, Dumoulin a 38’’, Nibali a 43’’, Pinot, ad un soffio dal podio, a 53’’. Zakarin, quinto a 1’07’’. Pozzovivo sesto ad 1’30’’. Sei uomini racchiusi in soli novanta secondi che possono ancora pensare in grande. Lo possono fare a patto che Quintana non pensi che sia sufficiente solo il suo talento, che Dumoulin non pensi di essere già a Monza, che Nibali trovi stanotte quel qualcosa che gli è mancato oggi, che Pinot, Zakarin e Pozzovivo mollino il freno a mano. Le energie sembrano esserci, in ogni caso servirà per finire il Giro senza rammarico alcuno. Idealmente dei tre spero che mi ascolti Domenico, del resto non potrebbe essere diversamente non parlo né francese né tantomeno russo.

L’ultima frazione in linea da Pordenone ad Asiago, 190 km con l’infinita salita che porta al Monte Grappa, 24 km al 5,3%, e quella successiva di Foza, 14km al 6,7% a soli 15 km dall’arrivo, non appare impossibile. Vista la stanchezza nell’ascesa odierna verso Piancavallo, però potrebbe presentare il conto a diversi contendenti.

Mai avrei pensato che il Giro si potesse decidere su una salita che porta al piccolo centro di Foza.

Una delle magie del Giro d’Italia è anche questa!

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

 

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