Musica

«Nel 2013 nasceva Almendra Music e con essa il mio personale progetto di incidere le sei Suites di Johann Sebastian Bach. Un’integrale delle Suites è un grande punto di arrivo per qualsiasi violoncellista, e io allora stavo ancora ultimando la mia formazione, alla ricerca del mio vero suono. Con Gianluca e Luca, produttori di Almendra, pensai che potesse essere molto interessante per gli ascoltatori, e onesto da parte nostra, presentare sì un’integrale delle Suites, ma dipanata negli anni: un percorso in grado di raccontare la crescita intellettuale, timbrica e umana di un musicista tra i suoi venti e trent’anni d’età. Un percorso di otto o nove anni in cui, album dopo album, una di queste pietre miliari della storia della musica per violoncello, è affiancata alla musica del secolo appena passato e a quella appena nata, di oggi, vicina alla cultura e alle percezioni di un ragazzo nato in Sicilia nel 1989».

Alessio Pianelli – Sulla Quarta – Almendra Music – album cover

Parte da lontano, l’origine di Sulla Quarta, il nuovo album di Alessio Pianelli. Parte dal suo incontro con Almendra Music, dal suo obiettivo di realizzare un’incisione integrale delle Suites per violoncello di Bach, dalla sua sensibilità e dalla sua ricerca, grazie alle quali ha saputo attendere, meditare, e proporre di volta in volta una delle sei Suites. Nel suo primo lavoro con Almendra, che fu anche il suo debutto discografico, ovvero Prélude del 2014, Alessio Pianelli includeva anche la Suite N. 1 in Sol maggioreSulla Quarta prosegue in questa avventura presentando una superba rilettura della Suite n. 4 in Mi bemolle maggiore, BWV 1010. «Per me la più nobile – afferma Pianelli -, quella che suono ogni mattina e che ho perennemente dovuto, potuto e voluto studiare: per le difficoltà di risonanza che la sua tonalità provoca ad ogni violoncellista, ma anche per il suo carattere che è secondo me quello che accusa maggior cambiamento se suonata con montatura antica e col diapason a 415Hz, più basso rispetto al diapason “standard” di oggi a 440Hz. Sul violoncello attuale, la tonalità di Mi bemolle maggiore mi trasmette timidezza, debolezza, e tende a far diventare la musica di questa Suite astratta, “verso l’alto”; sul violoncello barocco invece sento subito grande forza, nobiltà d’animo, e radici ben piantate al suolo».

Alessio Pianelli – cellist (photo Antonio-Cusimano)

Sulla Quarta è un disco molto atteso, non solo per la prestigiosa vicenda artistica del suo autore, ma anche per i “quality listener” di Almendra Music, che stanno seguendo con crescente attenzione l’evoluzione della factory palermitana, che si conferma ancora una volta un laboratorio di idee che semplice etichetta discografica. Dopo la suggestiva collana piano solo (il cui ultimo capitolo è Cycles di Marcello Bonanno), dopo l’avant-rock folleggiante e rigoroso dei Forsqueak e il lancio della side-label Pistacho con il duo indie-tronic When Due, Alessio Pianelli qualifica ulteriormente l’etichetta con un lavoro che coniuga rilettura del classico, interpretazione del contemporaneo e visione personale della composizione. Tre direzioni espresse attraverso la scelta di una scaletta sorprendente, con il trittico The Songlines di Giovanni Sollima, la Quarta Suite di Bach Sulla Quarta, il brano che vede debuttare Pianelli come compositore, la cui figura e la cui ricerca riconducono ad unità la triplice premessa iniziale.

Nato in Siclia nel 1989 e residente in Svizzera, istinto e passione mediterranea e rigore nordeuropeo Alessio Pianelli è stato definito dal suo maestro Thomas Demenga “uno dei migliori violoncellisti italiani della nuova generazione. Grazie alla sua tecnica fenomenale, la sua fantasia, intelligenza musicale e la sua presenza scenica e artistica, riesce ad affascinare ogni volta l’ascoltatore”. Lo testimonia il suo eccezionale percorso, costellato di vittorie in concorsi nazionali e internazionali, iniziato ancora sedicenne con il Primo Premio e il Premio Speciale “Città di Porec” all’International Cello Competition “Antonio Janigro” e di partecipazioni prestigiose sui palchi di tutto il mondo, di un’attività cameristica con tour e incisioni in Italia e all’estero, con collaborazioni, dialoghi e scambi all’insegna dell’arricchimento. Pianelli è stato l’unico italiano sul podio del Concorso Internazionale di violoncello “B. Mazzacurati” di Torino. Nell’ottobre 2016 con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha suonato come cello solista nel Concerto di Dvořák.

alessio pianelli – sulla quarta – new album – almendra music

L’incontro tra Alessio Pianelli e Almendra Music ha qualcosa di “karmico”, niente affatto casuale. La scoperta della casa discografica ha stimolato il violoncellista nella ricerca del proprio cammino, fatto di lavoro duro, di formazione continua, ma anche di meditata, sentita e ponderata attesa. Nel 2014 ha debuttato da solista proprio con Almendra: il disco Prélude, con musiche di J.S.Bach, Weinberg, Tsintsadze e Demenga (prima incisione mondiale). A tre anni di distanza, seguendo la linea di ricerca intrapresa con Prélude, arriva Sulla Quarta. Lo splendido lavoro grafico di Antonio Cusimano (3112htm), nel suo fondere materialità e voli cosmici, seppia, roccie, alberi e linee, evoca il lavoro di scavo profondo realizzato da Pianelli, il suo itinerario di ricerca tra interpretazione e suono, tecnica esecutiva ed emotività.

alessio pianelli – sulla quarta – new album – almendra music

In apertura i quattro movimenti di The Songlines di Giovanni Sollima: “quel mio primo Maestro, siciliano come me, che mi iniziò al violoncello. Songlines, nato nel 1993 dopo la lettura dell’omonimo libro di Bruce Chatwin e dedicato a Rocco Filippini, non è ispirato ai canti degli aborigeni australiani di cui il libro parla, ma a “vie dei canti” suggerite dalla Sicilia, terra le cui innumerevoli culture lasciano intrecciare detriti di canti”. E dalla Sicilia, dal suo cuore e dal talento di un suo giovane, nasce anche Sulla Quarta, figlia di uno studio “matto e disperatissimo” su Bach che così Pianelli rievoca: «Nei tre mesi precedenti la registrazione, la Suite era diventata quasi una ossessione: la studiavo notte e giorno, alternando di continuo violoncello “moderno” e “barocco”, alla ricerca dell’impossibile “giusto compromesso”. Ero talmente appassionato ed ossessionato che spesso mi accadeva di continuare lo studio durante il sonno, un sonno caratterizzato da sogni particolarmente… udibili! C’ero sempre io a suonare, con entrambi i violoncelli che si alternavano all’improvviso, ed esploravo nuove articolazioni della materia bachiana, tra le quali apparivano anche nuove note, nuovi ritmi, e melodie che si intersecavano inframmezzate da terribili voragini. L’atmosfera di quei sogni era talmente surreale che al risveglio non riuscivo a distinguere se fosse stato un sogno o un incubo. Cominciai ad appuntare per gioco alcuni dei pensieri musicali sognati, finché mi resi conto di aver riempito, giorno dopo giorno, intere pagine pentagrammate. Intanto la mia lettura della Suite di Bach pareva aver trovato una sua possibile strada verso l’incisione, e fu così che decisi di dare a quelle idee dai sogni una struttura, e dare infine la nascita a Sulla Quarta».

Sulla Quarta:

1-4: The Songlines for Cello Solo

(Giovanni Sollima)

5-10: Unaccompanied Cello Suite No. 4 in E-Flat Major, BWV 1010

(Johann Sebastian Bach)


11: Sulla Quarta for two cellos

(Alessio Pianelli)

Alessio Pianelli: cello

Music by: 

 Alessio Pianelli (‘Sulla Quarta’, track 11), Johann Sebastian Bach (‘Cello Suite Nr. 4, BWV 1010’, tracks 5-10), Giovanni Sollima (‘The Songlines’, tracks 1-4).

credits:

Produced by Gianluca Cangemi & Luca Rinaudo 

Co-executive producer: Danilo Romancino 

Recorded by

 Luca Rinaudo & Gianluca Cangemi at Zeit Studio, Palermo, Italy 

Mixed and mastered by Luca Rinaudo at Zeit Studio, Palermo, Italy 

Art direction, photography and design 

by Antonio Cusimano | 3112htm.com 

Almendra Music:

Alessio Pianelli:

http://www.alessiopianelli.com/

Sulla Quarta su Bandcamp:

 

 

ALESSIO PIANELLI – Biografia

 «Alessio Pianelli, con il suo eccezionale talento, fa parte dei migliori violoncellisti italiani della nuova generazione. Forte di tecnica fenomenale, fantasia, intelligenza musicale e piena padronanza del palco e della propria arte, riesce a rinnovare ogni volta nei suoi ascoltatori il fascino più autentico della musica» (Thomas Demenga).

Siciliano, nato in una famiglia di musicisti, Alessio Pianelli incontra il violoncello all’età di dieci anni, dopo i primissimi “giochi musicali” al pianoforte con il papà, avviando un originale percorso di studi con Giovanni Sollima al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Sviluppo della naturalezza “istintiva” nel rapporto col violoncello, e virtuosismo come esito più del gioco che della severità della disciplina, caratterizzano questi primi anni di studio, che porteranno Alessio al diploma ancora giovanissimo, e che rimangono riconoscibili nel suo modo di sentire, pensare e quindi suonare.

Il percorso accademico continua poi alla Hochschule für Musik di Basilea, con un altro grande violoncellista-compositore del nostro tempo, lo svizzero Thomas Demenga, con cui Alessio sviluppa maggiore coscienza della cultura musicale tedesca, trovando una precisione e definizione timbrica ulteriore, diversa dall’originaria matrice mediterranea e a questa complementare. L’arrivo in Svizzera coincide anche con una accresciuta curiosità per la musica contemporanea, di cui l’accademia di Basilea è nido prezioso. Comincia in questo periodo una crescente esigenza di affiancare alla quotidianità del violoncello un’attività che presto è diventata per Alessio altrettanto indispensabile: la composizione.

Premiato in numerosi concorsi internazionali per solisti, tra i quali l’International Cello Competition “Antonio Janigro” nel 2006, lo Schenk Stiftung Wettbewerb nel 2013, il Concorso Internazionale “Benedetto Mazzacurati” nel 2016, nonché, con il suo brano Tanzen Wir!, primo premio al concorso internazionale di composizione “In clausura” al Ravenna Festival nel 2016, Alessio non è in realtà affascinato dal mondo dei concorsi, nei quali osserva il rischio di allontanare musicisti e pubblico dai valori più autentici della musica, inquinandola con tentazioni di competizione fine a sé stessa, arrivismo, e prevalenza di apparenza e marketing sull’essenza umana e condivisa del fare musica.

Le vittorie tuttavia gli permettono di iniziare molto presto un’intensa e vitale attività concertistica. Suona infatti in veste di solista con orchestre sinfoniche e da camera quali la Philarmonie Baden-Baden, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra da camera De Sono, la Neues Orchester Basel, l’Orchestra dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, I Musici di Parma, l’Aargauer Sinfonie Orchester, la Sinfonieorchester Basel, l’Orchestra 1813 del Teatro Sociale di Como e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, portando la sua musica in sale storiche e prestigiose come la Walt Disney Hall di Los Angeles, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’Auditorium Rai di Torino, lo Stadt Casino di Basilea, il Teatro Politeama di Palermo, la Phoenix Hall di Osaka.

A questa attività solistica Alessio sente presto la necessità di affiancare il dialogo e la condivisione di esperienze della musica da camera. Membro dell’Avos Piano Quartet, con cui ha inciso nel 2015 l’Op. 47 di Schumann e l’Op.25 di Brahms per la giapponese Livenotes Nami Records, Alessio ama alternare lo studio e la ricerca di un’identità collettiva, tipica di un gruppo cameristico stabile, all’estemporaneità e alla freschezza di incontri musicali occasionali, come quelli con Mario Brunello, François Benda, Leonora Armellini, Joel Bardolet, Truls Mork, Andriy Dragan, Mischa Maisky, Silvia Simionescu, Volker Jacobsen, Adelina Oprean, Anton Kernjak, Tobias Schabenberger, Chiara Opalio, Marianne Piketty, che lo hanno portato in tournèe in Italia, Svizzera, Francia, Germania, Belgio, Giappone e Stati Uniti.

L’interesse per la musica d’oggi si è anche realizzato, tra l’altro, nelle pubblicazioni del Quaderno di Danze e Battaglie dell’Opera dei Pupi con le musiche del siciliano Giacomo Cuticchio (etichetta Sonzogno/Egea) e della musica da camera del bresciano Marco Nodari (etichetta Concerto).

Dal 2013 Alessio ha iniziato un progetto a lungo termine nell’ecosistema musicale di Almendra Music, da cui sono nate le produzioni e pubblicazioni di Prélude (2014), album di debutto solistico con musiche di J.S.Bach, Weinberg, Demenga (prima incisione mondiale) e Tsintsadze, e la “instant production” Hindemith, Beethoven, Brahms (2016) in duo con il pianista Mario Montore. Del 2017 è l’uscita di Sulla Quarta, seconda tappa, dopo Prélude, del progetto di sei album attorno alle Suite di J.S.Bach, un album in cui i confini tra sogno e incubo si dissolvono in linee di canto, con la Suite N° 4 di J.S.Bach che dialoga con musiche nuove, entrambe per la prima volta su disco: Songlines di Giovanni Sollima e, appunto, Sulla Quarta di Alessio in cui duetta con se stesso a entrambi i celli, barocco e moderno.

Sue composizioni sono nei cataloghi di case editrici storiche come Casa Musicale Sonzogno di Milano e Mueller&Schade di Berna. Oltre alla produzione e pubblicazione di Sulla Quarta con Almendra, nel 2016 i suoi brani J2728A – Lost, per violino e violoncello, e Tanzen wir!, per 100 violoncelli, sono stati incisi rispettivamente per le etichette Seed Music e Decca.

Tra le nuove commissioni e gli impegni anche come compositore, nel 2017 Alessio sarà “composer in residence” alla edizione 2017 di “Musique aux 4 horizons”, a Ronchamp in Francia tra le architetture sacre di Le Corbusier, Jean Prouvé e Renzo Piano.

Alessio suona un violoncello Evasio Emilio Guerra (Torino, 1921).

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