Catania News

Potrebbe succedere a chiunque ciò che è accaduto all’uomo che recentemente si è presentato al Commissariato Borgo-Ognina per sporgere denuncia per un fatto quantomeno curioso. Recandosi in un negozio di telefonia mobile per acquistare una sim e, quindi, stipulare un contratto telefonico, si è vista negare la transazione poiché a suo nome erano intestate diverse schede telefoniche, a tal punto d’aver superato il limite massimo consentito.

Superata la sorpresa per la notizia, del tutto inattesa e sentito il classico “odor di bruciato”, il cliente ha deciso di recarsi negli uffici della Polizia di Stato di via Pensavalle per denunciare il fatto e vederci chiaro.

Schede sim intestate a clienti ignari

A seguito della notizia infatti, agenti del Commissariato hanno avviato un’attività info-investigativa a conclusione della quale è emerso che la responsabile di un negozio di telefonia mobile di Catania, al fine di raggiungere un risultato utile allo scopo di ottenere incentivi economici, aveva intestato 3 schede sim al denunciante – ovviamente a sua insaputa – falsificando la firma sul contratto, ma utilizzando una copia corrispondente al reale documento d’identità dello stesso.

In effetti, tempo addietro, l’uomo si era recato proprio in quel negozio per effettuare un’operazione commerciale che presupponeva l’esibizione di un documento d’identità. È stato proprio il contratto di attivazione delle schede che, posto in visione al denunciante il quale effettivamente disconosceva la firma ma riconosceva come proprio il documento di riconoscimento allegato in fotocopia, ha svelato “il trucco”.

A questo punto, gli investigatori sono andati in fondo, scoprendo che, come alla fine è stato anche confermato dall’esercente, erano state intestate parecchie schede a clienti ignari i quali, in passato, avevano avuto la ventura di entrare in quel negozio per un’operazione commerciale che abbisognava dell’esibizione del documento d’identità.

La responsabile dell’esercizio pubblico è stata indagata in stato di libertà per il reato di sostituzione di persona ai sensi dell’art. 494 C.P.

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