Cronaca

Autostrada chiusa, nubi di fumo denso e traffico letteralmente bloccato. Questa è la situazione che si è verificata nel primo pomeriggio di ieri quando un incendio di grandi dimensioni ha convinto le autorità competenti a chiudere per alcune ore l’autostrada “A18” Messina-Catania, all’altezza dell’uscita per Taormina. Chi proveniva da Messina è stato costretto ad imboccare la “SS114” Orientale Sicula per poter raggiungere il capoluogo etneo. Il risultato ovviamente, dato l’enorme flusso veicolare dovuto alle migliaia di persone che rientravano dalla gita fuori porta, sono state code chilometriche e la viabilità andata sistematicamente in tilt per un lungo arco di tempo. Se non si è assistito a scene di panico puro è stato solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine che hanno provveduto, per quanto difficile, a regolare il traffico e ad evitare il blocco totale della mobilità. L’intervento del canadair ha permesso di circoscrivere il pericolo sulle colline nei pressi di Giardini Naxos. Passata l’emergenza resta però l’allarme per un allerta roghi che non trova finora soluzioni definitive.

Traffico dirottato in autostrada

L’associazione “Nessuno resti indietro”, come sempre in prima linea per far valere i diritti del cittadino, si chiede quali opere preventive siano prese dagli organi competenti per fare in modo che simili episodi possano ripresentarsi in futuro. “L’episodio di ieri si è concluso senza gravi conseguenze per le persone– afferma  il presidente Ernesto Calogero- sfortunatamente la stessa cosa non può dirsi per la macchia mediterranea. Il fumo che si è sprigionato dall’incendio ha colpito più volte la colonna d’auto in fila rischiando di intossicare automobilisti, centauri e residenti della zona. Per chi proveniva da Messina, la lunga deviazione e la ripresa dell’autostrada all’altezza dell’uscita di Giardini Naxos, ha rappresentato l’ultimo dei problemi. Da Ragusa a Catania, passando per Palermo e Messina, i roghi non risparmiano l’intera isola. Serve un piano di lavoro adeguato con personale di forestale e vigili del fuoco in numero sufficiente e perfettamente equipaggiati. La costante carenza di uomini e mezzi per via dei tagli effettuati da Roma ci dà la misura di come il Governo Centrale, e la stessa Regione, stia affrontando questa situazione in modo assolutamente approssimativo ed errato. I roghi stanno avendo conseguenze drammatiche sulla vegetazione e sull’agricoltura siciliana. Adesso siamo ad appena gli inizi di luglio ma cosa succederà ad agosto quando la colonnina di mercurio salirà ancora”.

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