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Operazione antimafia dei Carabinieri di Catania stamattina contro il gruppo del rione San Giovanni Galermo di Cosa nostra, ritenuto tra i più affidabili e tenuto maggiormente in considerazione dal boss Benedetto Santapaola. Oltre 200 militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare del gip, emessa su richiesta della locale Dda della Procura, nei confronti di 54 persone indagate per associazione mafiosa, armi, traffico di stupefacenti, estorsione e rapina.

Durante le indagini, per le quali sono stati fondamentali i collaboratori di giustizia e le intercettazioni, sono state sequestrate sostanze stupefacenti e accertate le dinamiche del gruppo mafioso anche nella gestione dello spaccio di droga, con un giro da 50 mila euro al giorno, oltre fare luce su numerose estorsioni a imprenditori e commercianti.

L’operazione, denominata Doks è stata illustratanel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte il Procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro.

Operazione dei Carabinieri

Tutto è partito nel 2013, quando per conflitti interni è scattato un commando che aveva l’obiettivo di uccidere Vittorio Benito Fiorenza. Non trovandolo, i killer sono andati a casa sua e hanno minacciato i familiari con le pistole. Da questo episodio è nata l’attività degli investigatori che hanno scoperto un grosso giro di spaccio di droga gestito da Alessandro Palermo, con pusher in tutta la provincia. Le intercettazioni hanno permesso di appurare il coinvolgimento di personaggi come “Enzo il biondo” Guzzetta, Salvatore Fiore detto “Turi Ciuri”, Salvatore “il puffo” Gurreri ed “Enzo patata” Mirenda. Gurreri pur essendo agli arresti domiciliari dirigeva le attività illecite grazie ai fratelli Mirenda, Vincenzo, Arturo e Angelo. Alla fine delle indagini è emersa l’intera struttura del gruppo, le posizioni di vertice e i ruoli degli affiliati. Tra gli affilati al clan Santapaola-Ercolano anche tre donne.

Gli investigatori hanno accertato che uno degli arrestati non esitava a svolgere la sua attività di spaccio e confezionamento della droga in presenza dei figli che non hanno nemmeno 10 anni. I bambini venivano utilizzati come schermo per eludere controllo delle forze dell’ordine. Dalle intercettazioni è emerso che i minorenni erano pienamente coinvolti e consapevoli dell’attività illecita e hanno sviluppato modi di fare talmente aggressivi da incutere timore ad altre persone legate allo spaccio molto più anziane.

L’economia di un intero quartiere di Catania, quello di San Giovanni Galermo, è basata sul traffico di droga. “Purtroppo gli effetti collaterali negativi della crisi – ha detto il procuratore Zuccarosono anche questi. La maggiore fonte di reddito di un intero quartiere è rappresentato dal traffico di sostanze stupefacenti e questo è veramente uno degli aspetti più negativi di questo fenomeno. Significa che noi rischiamo di consegnare in maniera più o meno definitiva alla delinquenza giovani, persone che invece in una situazione diversa potrebbero dare all’economia un contributo ben diverso”.

Gli arrestati

In carcere sono finiti Giosuè Michele Aiello, di 24 anni, Domenico Buttafuoco, di 29, MArio Maurizio Calabretta, di 29, Andrea Nicolò Corallo, di 35, Mario Diolosà, di 42, Salvatore Fiore, di 50, Andrea Florio, di 23, Giorgio Freni, di 52, Francesco Furnò, di 29, Vincenzo Gigantini, di 50, Armando Giuffrida, di 37, Francesco Iuculano, di 31, Silvana Leotta, di 41, Salvatore Lo Re, di 30, Salvatore Mantarro, di 52, i fratelli Angelo ed Artur Miranda, rispettivamente di 53 e 56 anni, Francesco Lucio Motta, di 31, Corin Musumeci, di 22.

Sono stati inoltre arrestati Desiree Musumeci, di 18 anni, Domenico Musumeci, di 48, Carmelo Palermo, di 60, salvatore Fabio Valentino Palermo, di 37, Salvatore Ponzo, di 31, Saverio Rampulla, di 31, Mario Russo, di 54, Antonino Savoca, di 27, Corrado Spataro, di 34, Damiano Salvatore Squillaci, di 24 e Nicola Strano, di 53.

Ai domiciliari  Diego Aiello, di 22 anni, Alfreo Bulla, di 33, Alessio La Manna, di 29, Antonino Giuffrida, di 54, Antonino Cosentino, di 38, Vincenzo Florio, di 40, Vincenzo Mirenda, di 44, Alessandro Palermo, di 42, Salvatore Caltabiano, di 41 e Antonino Russo, di 28. In carcere il provvedimento restrittivo è stato notificato a Claudio Pietro Antonio Aiello, di 31 anni, Daniele Buttafuoco, di 29, Claudio Calabretta, di 53, Nunzio Caltabiano, di 48, Vittorio Benito Fiorenza, di 36, Vincenzo Di Mauro, di 38, Massimo Vizzini, di 44, Mario Guglielmino, di 50, Salvatore Gurrieri, di 44, Francesco Privitera, di 34 e Angelo Varoncelli, di 47. L’affidamento in prova ai servizi sociali e l’obbligo di dimora è stato disposto per Andrea Mazzarino, di 30 anni ed Antonio Mangano, di 40.

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