Cronaca

Il Regionalismo in Italia è mai stato effettivamente “attuato” e – piuttosto – vive una stagione di esautoramento nel potere legislativo, amministrativo e finanziario. Di più la questione del regionalismo costituisce un nodo fondamentale al centro dell’attuale dibattito non solo in Italia ma anche in Francia, in Germania e pure in Spagna, dove campeggia la crisi della Catalogna e l’inquietudine di altre Comunità Autonome.

Traendo spunto da questa constatazione, giovedì 6 e venerdì 7 luglio, a Palermo, si svolgerà il convegno internazionale “La Macro-Regione del Mediterraneo (Occidentale)” promosso dal comitato scientifico composto dai docenti universitari dell’Università di Granada Francisco Balaguer Callejcon, e Valentina Faggiani, e dell’Università degli studi di PalermoAndrea Piraino e Caterina Ventimiglia; l’evento è organizzato dalla sede palermitana dell’università telematica Pegaso.

Il convegno sarà articolato in tre sessioni, la prima delle quali si terrà presso la Sala “Piersanti Mattarella” del Palazzo dei Normanni, giorno giovedì 6 luglio 2017 dalle ore 15.

Porteranno il loro saluto Calogero di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d’esame dell’Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso, e Giuseppe Lupo, vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana; introdurranno i lavori Roberto Lagalla, direttore del SiLaB (laboratorio per la Sicilia), e Francesco Fimmanò, direttore scientifico dell’Università Telematica Pegaso.

Prenderà quindi avvio la sessione intitolata “Dalla crisi del regionalismo nazionale e dell’inter-governabilità europea alla strategia delle Macro-regioni”. Presieduta da Maurizio Carta (UniPa), in essa saranno relatori Andrea Piraino (UniPa), Francisco Balaguer Callejon (Università di Granada), Renato D’Amico (UniCt), Alexandre Viala (Università di Montpellier), Luigia Melillo (Università Pegaso) e Vasco Pereira de Silva (Università di Lisbona).

Interverranno anche Ornella Spataro (UniPa), Roberto Louvin (UniCalabria), Gaetano Armao (UniPa) e Elina Gugliuzzo (Università Pegaso)

Venerdì 7 luglio i lavori si svolgeranno a Palazzo Mazzarino (via Maqueda, 383). La seconda sessione, che prenderà inizio alle ore 9.15, è dedicata a “le Macro-Regioni Baltica, Danubiana, Adriatico-Ionica, Alpina e la prospettiva di una Macro-regione del Mediterraneo Occidentale”e sarà presieduta da Antonio Purpura (UniPa).

Rosario Sapienza (UniCt), Giovanni Guzzetta (Tor Vergata), José Montilla Martos (Università di Granada), Pietro Ciarlo (UniCa), Giovanni Moschella (UniMe) e Giuseppe Martorana (UniCt) esporranno le proprie relazioni a cui seguiranno gli interventi Olga Nassis (UniMe), Pierangelo Grimaudo (UniMe) Caterina Ventimiglia (UniPa) e Vincenzo Provenzano (UniPa)

Infine l’ultima sessione, nel pomeriggio del 7 luglio, presieduta da Salvo Andò dell’università di Enna “Kore”, tratterà de “la Macro-Regione del Mediterraneo nei rapporti storici tra Spagna, Francia, Mezzogiorno d’Italia e nelle relazioni con i paesi dell’Africa maghrebina”.

Relazioneranno Uccio Barone (UniCt), Massimo Guarascio (La Sapienza), Ian Refalo (Università di Malta), Girolamo Cusimano (UniPa), Josè Tudela Aranda (Università di Saragoza), Francesca Longo (UniCt). Seguiranno gli interventi di Antonio Matasso (Università Pegaso) e Francesco Attaguile Vicepresidente dell’ARCES.

Infine Gianni Pittella, presidente del gruppo S&D al Parlamento UE, trarrà le conclusioni dei lavori congressuali.

Il ripensamento del sistema delle Autonomie territoriali è presente soprattutto a livello di politica dell’Unione Europea, la quale ha adottato la prospettiva della costruzione delle macro-regioni quale risposta all’esigenza della rilettura del rapporto: ordinamento unitario – Stati nazionali. Già costituitesi fra i territori legati dal Mar Baltico, dal Danubio, dai Mari Adriatico e Ionio e dalle Alpi; la Commissione Europea ha definito la Macro-Regione come: “un’area che include territori di diversi paesi o regioni associati da una o più sfide e caratteristiche (geografiche, culturali, economiche, sociali, etc.) comuni”.

Sulla scorta del fatto che il bacino del Mediterraneo è il crogiolo di molteplici storie elaborate con la combinazione dei medesimi elementi culturali, storici e ambientali, la proposta della Macro-Regione del Mediterraneo Occidentale punta a mettere a frutto le grandi potenzialità del Mediterraneo attraverso la cooperazione territoriale fra le Regioni che su di esso si affacciano.

La via della cooperazione è quella dell’azione comune per un medesimo obiettivo e la Macro-Regione del Mediterraneo, alla fine, non potrebbe che essere fondata su una innovativa economia di qualità: blue, green, soft e slow in grado di fungere da forza trainante per tutta l’economia europea. Per non dire, poi della circostanza che la strategia macro-regionale potrebbe contribuire a determinare benefici in ordine alla lotta alla povertà, alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale ed, infine, anche alla coesione territoriale ed alla sicurezza.

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