Cronaca

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un ricordo del preside Francesco Capodanno, inviato dal preside Giuseppe Adernò, CronacaOggiQuotidiano rivolge alla famiglia le più sentite condoglianze.

 

Insigne figura di Preside della scuola media “Leonardo Grassi” in Piazza indipendenza, fondatore e presidente storico della sezione UCIIM di Catania, formatore di intere generazioni di docenti e dirigenti, “padre costituente” delle scuola media, unica obbligatoria e gratuita, battistrada di tutte le sperimentazioni scolastiche, attivo innovatore di una scuola per tutti a tempo prolungato, a servizio e per gli alunni specie i più deboli e “bisognosi di particolari attenzioni”.

Ha amato la scuola e ha dedicato la sua vita per una scuola di qualità, attenta all’alunno che cresce e diventa uomo e cittadino.

Padre di otto figli, ha adottato Toti, un ragazzo con difficoltà, che adesso ha 46 anni ed è cresciuto in un contesto di attenzione e di amorevolezza.

Cristiano fervente ha servito la Chiesa svolgendo anche il compito di catechista e ministro straordinario dell’Eucarestia.

 Con questi sentimenti di gratitudine e riconoscenza siamo qui vicini alla famiglia per rinnovare il nostro “grazie” per i tanti doni ricevuti, insegnamenti, ammonizioni, consigli, opportunità di crescita nella professione che grazie al suo impegno creativo, alla sua testimonianza, al suo carisma, abbiamo avuto la fortuna di realizzare.

Il preside Capodanno ha saputo offrire una vera testimonianza cristiana mediante l’insegnamento prima e la guida dell’innovativa scuola media “Leonardo Grassi”, fucina e palestra di sperimentazioni didattiche dalla scuola a tempo prolungato alla scuola dell’inserimento degli handicappati, dell’integrazione dei disabili dell’inclusione nel tessuto sociale di quanti bussavano alla porta della scuola ed erano “bisognosi di particolari attenzioni”.

E’ questa la più bella e pedagogica definizione che un educatore attento, capace di saper “guardare tutti ed osservare ciascuno” ci lascia come preziosa eredità

Attraverso il servizio di rinnovamento della scuola e nell’ambito dell’UCIIM che ha sempre considerato la “sua casa, la sua grande famiglia” ha accompagnato e guidato la preparazione degli insegnanti: un impegno svolto sempre con dedizione, disinteresse, carità e verità, esemplarità e saggezza.

La scuola e l’uomo, emblema dell’UCIIM, si sono incarnati nel suo agire professionale, mettendo sempre al centro lo studente, l’alunno, la sua storia, il suo vissuto   quindi attivando un percorso “insieme” e non solo “accanto”, un percorso di formazione integrale e di educazione attraverso l’istruzione e le discipline scolastiche, mezzo e strumento e non il fine della scuola, che educa e forma persone e cittadini.

La concezione di uomo-persona, linea pedagogica dell’UCIIM, tracciata dal Fondatore Gesualdo Nosengo, mutuata da San Tommaso d’Aquino e arricchita dalla visione del personalismo cristiano, soprattutto attraverso le letture di Jacques Maritain e Mounier, ha trovato centralità in Gesù Maestro, modello del vero educatore attento e capace di venire incontro ai bisogni di tutti e di ciascuno.

 Queste cose ci ha insegnato il preside Capodanno e noi abbiamo seguito le sue orme.

Ce l’ha insegnato con i fatti e la presenza del carissimo Toti, accolto in casa, già ricca di otto figli, e che ora è diventato il bastone della sua vecchiaia, la colonna della casa, come mi ha confidato con tenerezza nel corso di una recente visita, ne danno ampia testimonianza.

La sua spiritualità è maturata sempre più alimentata da una fede incrollabile ed in questi ultimi anni nel crogiuolo della sofferenza ha arricchito il suo spirito di preghiera e di fiducioso abbandono al Signore, in attesa che venisse a bussare alla sua porta ed essere pronto ad aprirgli.

Ecco, il momento è arrivato, la porta si è aperta ed il piccolo seme che ha sempre voluto restare nascosto, umile, dimenticato, è germogliato, positivi sono i frutti e secondo la metafora poetica ecco “un aratro in fondo alla maggese”, simbolo e segno del lavoro del saggio agricoltore che traccia un solco, che segna il percorso e dà un’identità.

L’identità UCIIM che il preside Capodanno ha testimoniato e trasmesso, è quasi un marchio a fuoco che rimane impresso nei nostri cuori e non solo nel ricordo nostalgico del passato.

Ut Christum Imitemur Integre Magistrum, non è solo la sigla dell’UCIIM, ma è stato il canone della sua vita, il binario della sua professione di Maestro ed Educatore, sulle orme di Gesù Maestro, che conosce le sue pecorelle, le chiama per nome, le guida e le accompagna, e va in cerca di quella smarrita e la pone sulle spalle.

Noi dell’UCIIM, quanti l’hanno avuto come Preside e Amico, avendo ricevuto un dono così grande e prezioso abbiamo il dovere di custodirlo e la vera ricchezza di una testimonianza preziosa si ha quando si riesce a donarla agli altri e continuare nel tempo il ricordo e la memoria, mettendo in atto i suoi saggi consigli.

Grazie, Preside Capodanno

Grazie, Francesco,

Grazie, Papà

“Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolto, ti ringraziamo perché ce lo hai donato”. Amen.

 

Giuseppe Adernò

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