Catania News

Intorno alle 00:30 della notte scorsa, un poliziotto del Commissariato Borgo Ognina, libero dal servizio, è intervenuto nel corso di una rapina a mano armata ai danni di una persona che si trovava in via Pietro Mascagni. In manette sono finiti i ghanesi Salouhou Moussa Hamadou cl. 1990 e Beau Frances cl. 1997.

I rapinatori, armati di coltello, hanno affrontato la vittima, intimandogli di consegnare il telefonino e quant’altro di valore; l’uomo ha obbedito ma, al contempo, ha iniziato a urlare a gran voce, attirando l’attenzione del poliziotto che si trovava in zona.

L’agente è subito intervenuto, ponendosi all’inseguimento dei due, raggiungendo e bloccando il primo in viale Africa. Nel frattempo, l’altro rapinatore che si era dato alla fuga in direzione diversa, è tornato indietro, dirigendosi proprio in viale Africa, dove ha trovato ad aspettarlo  il poliziotto che aveva “impacchettato” l’altro malfattore.

All’arrivo della Volante giunta in appoggio al poliziotto, è iniziata una ricognizione dei luoghi che ha reso chiaro il motivo per il quale il secondo rapinatore, anziché far perdere le proprie tracce, era tornato in quel posto: ben nascosto, è stato, infatti, trovato uno zaino con all’interno un computer usato e vari oggetti elettronici impacchettati come nuovi e di sicura provenienza furtiva.

La vittima della rapina ha, intanto, riconosciuto i due malfattori in coloro i quali, il giorno precedente, l’avevano già depredato, sempre sotto la minaccia di un coltello, dei soldi, del telefono cellulare e di altri beni.

I due ghanesi sono stati tradotti in Questura dove accertamenti hanno fatto emergere che uno dei due è richiedente asilo politico, mentre l’altro, dimesso dal carcere pochi giorni addietro, risulta avere svariati precedenti di polizia tra cui anche il recente fermo, a opera della Squadra Mobile, perché indiziato di essere uno degli scafisti di un gommone che trasportava 182 migranti sul Territorio Nazionale.

I due malviventi, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati rinchiusi nel carcere Piazza Lanza, con divieto di incontro con altri detenuti.

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