Proprio una segnalazione dell’Enpa aveva consentito agli uomini coordinati dall’ispettore capo Antonio Lizzio, che dirige il Servizio di Vigilanza ambientale, di bloccare sulla tangenziale un furgone di colore bianco con la scritta “Trasporto animali vivi” con dentro i venti cani, molti dei quali meticci, e il gatto, tutti chiusi dentro delle gabbie affastellate l’una sull’altra. Da una verifica della Polizia municipale era subito emerso che i cani – tra i quali un pittbull privo di microchip – provenivano da Catania e dalla provincia di Palermo, ma che mancavano dei documenti di viaggio previsti dalle norme sul trasporto e dunque non era nota la loro precisa destinazione.
L’autista del furgone e il responsabile del trasporto, insieme alle sei persone che avevano consegnato loro i cani e il gatto, sono stati come detto denunciati a piede libero per i reati di maltrattamento, omessa custodia e mal governo di animali.
“A causa di questi staffettisti improvvisati – ha commentato il presidente dell’Enpa di Catania Cataldo Paradiso – la lodevole attività svolta dai volontari per favorire le adozioni viene vanificata dal mancato rispetto delle regole e questo è inaccettabile. Molti di questi cani erano stati prelevati da canili per essere destinati a famiglie ed è incredibile che siano caduti in mano di chi continua a trattare gli animali come degli oggetti per fare soldi”.