Cronaca

Sabato 12 maggio, Maria Grazia Insinga ideatrice di “La Balena di Ghiaccio – Premio di poesia per i giovani dedicato a Basilio Reale”, alle ore 17.30  neli locali di Spazio LOC a Capo d’Orlando, in via del Fanciullo, presenterà il libro “Poeti in classe – 25 poesie per bambini e non solo” (Italic Pequod, 2017) e ospiterà una delle autrici, la poetessa siciliana Grazia Calanna, la quale terrà (a titolo gratuito) un laboratorio per i bambini della scuola primaria. Tutta la cittadinanza, i docenti e gli studenti sono invitati a partecipare.

Grazia Calanna collabora con il quotidiano “La Sicilia” per il quale cura la rubrica di poesia “Ridenti e Fuggitivi”. Presiede l’associazione culturale “Estrolab” con la quale cura “Parole Estroverse” (incontri letterari itineranti) e “I Laboratori dell’Estro” (corsi di formazione in scrittura specialistica e creativa, per adulti e bambini). Ha fondato e dirige il periodico culturale “l’EstroVerso” (www.lestroverso.it). Ha inaugurato la collaborazione con la rivista “Elle”, con lo speciale di poesia “Nel verso giusto”. Tra le pubblicazioni “Crono Silente” (poesia, Prova d’Autore 2011), “William Shakespeare, Sonetti 1 – 48” con AA.VV. (traduzioni in italiano, Prova d’Autore 2013), “La neve altrove” di Giovanna Iorio (traduzioni in francese, FaraEditore 2017), “Poeti in Classe – 25 poesie per l’infanzia e non solo” con AA.VV. (italic pequod, 2017). Per le edizioni Algra, con Orazio Caruso, dirige la collana “Quadernetto di Poesia contemporanea”. È responsabile dell’Ufficio Stampa del MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia) per il quale ha curato “PoetArte”, connubio contemporaneo tra arte e poesia. Dirige l’Ufficio stampa di “4Press”, progetto dedicato anche all’attività di media relations con Elisa Toscano (www.4press.it).

Grazia Calanna

“Chi scrive versi – dichiara la Calanna – non dimentica, come elabora Jorge Luis Borges in “Obra poética”, che ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente cosa gli è stato concesso di scrivere. Altrettanto non dovrebbe dimenticare, quando (se) si occupa di recensirli (come nel mio caso), l’incombente rischio di travisare, stravolgere, deragliare; non dovrebbe dimenticare l’umiltà; non dovrebbe dimenticare il rispetto per coloro che (al di là del “talento”, più o meno riconoscibile o inculcabile) si esprimono con la verità – l’odore ne imprime distintamente le pagine (anche quelle virtuali) – affidando alla precarietà del verbo il proprio frangibile sentire. Chi è il poeta? È un prescelto celeste al servizio della poesia destinato a cogliere (con singolari sensibilità e perspicacia) un dettato prodigioso nella misura della sua stessa imperscrutabilità. In pochissimi, poi, avranno il coraggio di avvicinarsi con scrupolo, con coscienza, nel tentativo di cercare o cercarsi tra le righe. Penso alla poesia “Due righe” di Bartolo Cattafi (Tra cosa e cosa  / due righe buttate là sulla pagina /  ma chi si prende la briga /  di passarci su il dito /  di farsi morsicare da due aspidi /  nell’estate pietrosa?). Quali i poeti amati? Di ognuno c’è sempre qualcosa che piace, di alcuni c’è quel qualcosa in più che ce li fa amare pienamente. Mi riferisco, volendo fare un esempio, alla poetessa Antonia Pozzi (alla quale ho dedicato un editoriale che riporto in parte, su l’EstroVerso) e ai suoi versi inazzurrati dal candore della fede. Versi ardimentosi, ardenti, amabili, abbaglianti. Un etere liricamente compiuto quello dell’imperitura poetessa, giovane genitrice di un’estesa (moderna) riflessione sui misteri esistenziali, le fatali commistioni tra letizia e dolenza, la cecità dell’incomprensione sebbene, «come la rena che dal pugno chiuso filtra giù attraverso le dita», il tempo scivoli via impietoso. Cosa significa leggere poesia? Eugenio Montale, nel 1975, in occasione dell’assegnazione del Premio Nobel per le Lettere, intervenne porgendo una distinzione essenziale tra la poesia che scorta il clamore del tempo, vive nell’effimero della cultura di massa acustica e visiva, e la poesia che sorge quasi per miracolo, vive ignorata, ma contiene in sé la capacità di imbalsamare tutta un’epoca, restituendone l’essenza attraverso la virtù del linguaggio. Questa premessa per dire che è proprio sulla poesia onesta, pedagoga, libera da qualsivoglia schiavitù, capace di serbare un intero tempo storico che bisognerebbe soffermarsi per osservare che la poesia (semplicemente) è la vita. Leggerla, pertanto, significa accostarsi all’esistenza imparando a riconoscere e riconoscersi nello sguardo altrui”.

“Poeti in classe” contiene testi dei poeti: Silvia Vecchini, Italo Testa, Luigia Sorrentino, Luigi Socci, Lucilio Santoni, Giovanni Previdi, Natalia Paci, Valerio Nardoni, Renata Morresi, Francesca Matteoni, Matteo Marchesini, Franca Mancinelli, Andrea Inglese, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Massimo Gezzi, Paolo Gentiluomo, Francesca Genti, Federico Federici, Azzurra D’agostino, Grazia Calanna, Maria Grazia Calandrone, Domenico Brancale, Vito M. Bonito, Vanni e Loren Bianconi, Martino Baldi. L’antologia contiene, inoltre, una testimonianza inedita su Giorgio Caproni, maestro elementare, della figlia Silvana e una “cronaca” dell’incontro tra Giovanni Giudici e i bambini di una classe quinta di Sarzana.

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