Catania News

La prima impressione è quella di trovarsi in uno spazio moderno, a cavallo tra un esperimento di arte industriale e un angolo di Nord Europa. Invece sono le opere di street artists di fama internazionale ad avere cambiato volto ad una delle aree più grigie della città: l’ex autorimesa R1 dell’Amt di via Plebiscito 747, che oggi è un parcheggio pubblico,  è diventata in poche settimane  di lavoro un luogo irriconoscibile. Uno spazio che invita agli eventi, alla creatività e forse – e questo dipenderà dai catanesi e dalle istituzioni- anche al tempo libero.

L’Emergence Festival, Festival Internazionale di Arte Pubblica – giunto ormai alla settima edizione in Sicilia, stamattina ha concluso la sua missione  a Catania  con Amt Art project; un giro a piedi tra le coloratissime opere d’arte che hanno cambiato connotati agli edifici ha suggellato l’operazione curata da Giuseppe Stagnitta, coordinata da Angelo Bacchelli, fortemente voluta dal sindaco Enzo Bianco e promossa dal presidente dell’Amt, Puccio La Rosa.

Fino al marzo 2017, l’attuale parcheggio ospitava la storica Rimessa 1 (R1), l’officina ed il magazzino, oggi trasferiti nella nuova Rimessa (R8) di Pantano d’Arci.  I tre piazzali sono stati utilizzatati, per realizzare un parcheggio pubblico con una capacità complessiva di circa 250 posti auto e dotato di una navetta di collegamento veloce con l’intero centro storico cittadino (linea 504M)

Gli edifici oggi non utilizzati sono stati trasformati con opere d’arte contemporanea di artisti di fama internazionale: Fabio Petani (Italia), Salvo Ligama (Italia), Seikon (Polonia), Corn79 (Italia), Gomez (Venezuela), Rasta (Iran), Sten Lex (Italia), Etnik (Italia), Guè (Italia), Pao (Italia), Ruce (Italia) nell’ambito del progetto “AMT ART PROJECT” inserito nella programmazione di “Emergence International public Art Festival”. Di recente, inoltre, ha voluto offrire un proprio contributo all’iniziativa, realizzando l’opera “Mediterraneo”, l’artista Claudio Arezzo Di Trifiletti (Italia).

“Mediterraneo” di Claudio Arezzo di Trifiletti nell’ex Rimessa R1 Amt

Tra l’azzardo di una sontuosa facciata in bianco e nero che sembra atteggiarsi a cartolina vintage della Reggia di Caserta realizzata da Gomez (se illuminata al calar della sera, l’effetto paradossale d’altri tempi è assicurato) alle coloratissime lattine da supermarket che ironizzano sui nostri brand quotidiani di Pa , dalle linee pastello del catanese Guè ai fucsia fluorescenti di Corn79 , sembra di camminare tra i corridoi di un museo all’aperto.

Spiega Stagnitta: “Gli artisti hanno lavorato senza sosta senza ricevere compensi per il loro lavoro, convinti che queste opere cambieranno il volto del territorio e la sua stessa vivibilità. La missione per questi street artists internazionali che hanno lavorato in silenzio fuggendo i riflettori,  e è proprio quella di accompagnare i cittadini in quel cammino che li porta a riappropriarsi della propria dignità culturale e sociale: questo è il potere dell’Arte”.

Il  presidente Puccio la Rosa, che è stato affiancato dalla consigliera del cda di Amt, Raffaella Mandarano, ha sottolineato che “con questo intervento AMT Catania S.p.A, ha avviato una prima significativo fase di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare. Con un investimento minimo abbiamo assicurato una seconda vita a questi luoghi e restituito alla Città uno spazio emozionante di bellezza e contemporaneità. Non penso di esagerare quando dico che bisogna guardare ai modelli del Nord Europa per guadagnare bellezza e spazi vitali”. E il caso ha voluto che la contemporanea consegna alla città delle bici a noleggio BiCt promosse da Amt, con uno dei due punti cittadini proprio in via Plebiscito 747 (l’altro al parcheggio borsellino) abbia ricordato proprio una mobilità molto più agile rispetto a quella difficile alla quale i catanesi sono da sempre abituati. Soddisfatto il sindaco Enzo Bianco, presente alla consegna: “Per molti anni l’autorimessa di via Plebiscito è stata  un luogo triste, di certo un luogo di lavoro ma cupo, che rimandava all’idea dell’officina, del fumo, dell’olio. Oggi è un’area di incontro gioiosa, dove lasciare la macchina ma anche fare una conferenza o visitare una mostra, per poi proseguire il viaggio in bicicletta tra le macchie di colore. Può diventare anche un luogo serale di aggregazione e magari, anche di piccole attività commerciali”.

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