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Al Giro del Delfinato bel successo di Daniel Martin a Valmorel, stazione sciistica dell’Alta Savoia. Cambio della guardia in casa Sky, il simbolo del primato passa da Moscon a Geraint Thomas. Bene Damiano Caruso, il ragusano sale al secondo della generale davanti allo stesso Moscon.

La Grenoble-Valmorel, quinta frazione della corsa a tappe francese, presentava una sola salita degna di questo nome, quella finale fino agli impianti di Valmorel. Frazione dunque ideale per applicare il perfetto manuale del tatticismo più schematico. Subito all’avvio nove uomini a muovere le acque in cerca di improbabili fortune, tenuti a bada dal gruppo che non concede mai più di 4’. Nel gruppetto di volenterosi anche Cataldo che cerca di smaltire la beffa di ieri materializzatasi a soli 300 metri dal traguardo di Lans en Vercors inseguendo i punti per il GPM a disposizione nelle prime fasi della frazione. Centrato l’obiettivo, Cataldo si rialza. Degli altri gli ultimi ad arrendersi sono Ravasi, De Plus, ed il solito Edet, quest’ultimo svolge in modo puntuale anche oggi il suo compito di vetrina Cofidis fino ai meno cinque dal traguardo, in piena scalata finale.

Nel gruppo, in questa fase, le grandi manovre sono nelle ruote di Sky e della Mitchelton Scott. Per i primi a sgobbare soprattutto Van Baarle e Geoghegan in funzione di Moscon e Thomas, per il team australiano è Howson a cercare di spianare la strada ad Adam Yates. In barba alla logica delle attese il primo ad alzare il livello delle ostilità è però Soler, l’allungo dello spagnolo provoca una prima sfoltita, fra quelli che perdono qualche colpo anche Moscon, la sua flessione chiarisce, se mai ve ne fosse bisogno, le gerarchie in casa Sky.

Ricomposta la fila dei migliori è Daniel Martin a ricordarsi di essere uno specialista dei contropiedi. Ai meno duemilacinquecento piazza una botta che ha tutta l’aria di essere buona, resiste al tardivo ritorno di Thomas, splendidamente pilotato da Geoghegan, e torna alla vittoria dopo un paio di anni di astinenza. Secondo Thomas a 4”, terzo Adam Yates a 15”. Bardet è sesto a 16’’, Caruso è settimo, a 24’’. Sedicesimo Nibali a 59’’.

L’arrivo di Valmorel provoca una discreta schiarita nella generale. Le posizioni che contano vedono primo Thomas con 1’09’’ su Caruso e Moscon, 1’10’’ su Alaphilippe, 1’15’’ su Kwiatkowski, 1’18’’ su Adam Yates, 1’53’’ su Bardet.
Proiettandoci un po’ più avanti, Nibali prosegue la preannunciata marcia di avvicinamento senza dannarsi l’anima verso la Grande Boucle. Bene in linea sin quando la corsa si è sviluppata su ritmi costanti, Nibali ha mollato la presa non appena sono cominciate le vampate più brucianti. Evidente l’intenzione di non scottarsi.

Angolino finale del post dedicato a Damiano Caruso. Il ragusano, inserito il navigatore in modalità regolarista non si fa confondere dalla bagarre e chiude la frazione con un buon settimo posto. La sua costanza in tutte le cinque frazioni disputate lo ha premiato fino al punto da trovarsi a buttare l’occhio sul leader della corsa da posizione privilegiata. La sua è un’occhiata discreta e garbata, non rabbiosa, ma le salite al Delfinato non finiscono mai, le sorprese son sempre dietro l’angolo ed i regolaristi di solito non saltano.

Giustappunto ci aspetta un fine settimana su e giù fra la Savoia e l’Alta Savoia. Domani arrivo in quota a La Rosiere, dopo tre colli, domenica si parte da Moutiers e, attraverso un altro paio di colli, si finisce a St Gervais sul Monte Bianco. Due tappe brevi, come ormai è consuetudine, e zeppe di salite.
Gli italiani non hanno mai vinto il Delfinato e si sa i grandi numeri prima o poi.

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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