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“Lavorare onestamente e nel rispetto delle regole è diventato impossibile. Va bene una sana competizione che mette in concorrenza le aziende spronandole a migliorare la loro offerta, ma così si sta minando la serenità lavorativa degli operatori, e le migliaia di persone che collaborano nelle stesse”. Commenta così il presidente della FIPE di Catania Dario Pistorio la notizia che il chiosco del Lungomare si farà. I lavori sono iniziati e poco importa che dietro ci sia la sentenza del Tar che costringe il Comune a dare l’autorizzazione.

“Notiamo che nella sentenza – dice Pistorio – il Tar dichiara che il Comune, a differenza delle precedenti sentenze in cui si asseriva che il Comune “deve dare” la concessione,  “può darla”. Dunque il Comune non aveva l’obbligo di concederla, ma ha l’obbligo di istruire un procedimento, e di farlo in conferenza di servizi. Rileviamo – continua il presidente della FIPE – che nella conferenza di servizi tutti gli enti che hanno partecipato alla stessa hanno determinato un parere favorevole non tenendo conto che la zona, anche se di alto traffico veicolare, è già abbondantemente servita da due grosse strutture quasi adiacenti al chiosco che dovrà nascere”.

A questo punto, la FIPE Confcommercio con il suo intero direttivo, dice basta al proliferare di chioschi e punti ristoro senza una strategia, senza una logica e resta in attesa di un piano commerciale per i pubblici esercizi prevista anche dalla normativa Europea “Bolkestein”.

“Se necessario – incalza Pistorio – occorre anche un blocco temporaneo delle licenze, come fatto a Catania da passate amministrazioni e in altre città italiane”.

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